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Atto a cui si riferisce:
S.4/03301 TOTARO - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante tramite referenti di diverse associazioni di natura...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 077
all'Interrogazione 4-03301

Risposta. - La Direzione archeologia, belle arti e paesaggio, ha acquisito informazioni direttamente presso il Museo storico italiano della Guerra di Rovereto che, tramite il proprio direttore, ha rappresentato quanto segue.

"Il nostro Museo è stato interpellato più volte in maniera informale, nell'ultimo decennio, da associazioni di natura storico culturale operanti sul territorio, in merito al trasferimento di materiali d'archivio inviati da Innsbruck a Roma, tra i quali ci sarebbero stati anche atti relativi ai soldati inquadrati nell'esercito austro-ungarico di origine trentina. Le medesime richieste si focalizzavano inoltre sulla raccolta di notizie relative a stendardi di associazioni patriottiche austriache del periodo dell'Impero, che a detta dei richiedenti sarebbero state portate al Museo durante gli anni Venti del Novecento. Per ambedue le questioni, la situazione documentale non permette ad oggi una risposta esaustiva.

Nei registri di ingresso dei beni conservati presso il Museo e nell'archivio storico dell'istituzione, oggetto di riordino e inventariazione recente, e quindi particolarmente affidabile, non c'è traccia della consegna o deposito al Museo di tali beni. Va segnalato il fatto che cimeli-monumento di altra natura e dal rilevante significato simbolico per la popolazione sudtirolese e ladina, la statua di Caterina Lana, l'uomo chiodato (cosiddetto Eiserne Mann), la statua di Re Laurino,...vennero trasferiti al nostro Museo durante il periodo fascista, nell'ambito delle politiche dì snazionalizzazione attuate dal regime in territorio sudtirolese. Analoghe requisizioni o spoliazioni di beni simbolici, come gli stendardi di associazioni patriottiche, la cui destinazione sarebbe dovuta essere la musealizzazione, avrebbero dovuto credibilmente seguire lo stesso percorso, ma non ve n'è traccia documentale, né materiale.

È plausibile che quantomeno il materiale di natura bellica sia stato requisito con un certo rigore dopo la fine delle ostilità e incamerato dalle autorità militari italiane, come bottino di guerra e/o ai finì della sicurezza del territorio. Non è quindi escluso che tra i materiali che vennero raccolti vi siano anche reperti afferenti ad associazioni Patriottiche (i soli casini di bersaglio esistenti a sud del Brennero superavano le 270 unità). Di questo, tuttavia, non c'è traccia documentaria, almeno per quanto di nostra conoscenza, e ci si muove pertanto sul terreno delle ipotesi, non verificate. Una ricerca specifica sui casini di bersaglio condotta dal nostro conservatore delle collezioni, dott. Marco Leonardi Scornazzoni, negli anni Novanta del secolo scorso non ha dato alcun esito al riguardo. Un'accurata ricognizione d'archivio, da me condotta tra il 2013 e il 2016 su fondi dell'Archivio Centrale dello Stato (Comando Supremo, Segretariato Generale Per gli Affari Civili, P Armata; Presidenza dei Consiglio dei Ministri, Guerra Europea), pur con diverso obiettivo, non ha portato alla luce alcun documento riferibile a questo supposto invio a Roma di materiale patriottico austro-ungarico.

Data l'assenza di tracce documentarie, che nel lavoro dello storico costituiscono il presupposto di partenza per valutazione oggettive sul destino di tali reperti, le "notizie trasmesse oralmente" cui si fa riferimento sono da trattarsi come ipotesi non verificate e non verificabili, ed è quindi impossibile stabilire dove siano allocati i beni in questione o se questi siano andati dispersi. Non è escluso che future campagne di ricerca d'archivio in fondi da noi non visionati (Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, P Armata, per il periodo novembre 1918 e luglio 1919; atti di polizia del periodo susseguente alla nomina del prefetto Guadagnini in regione, a seguito delle marce su Trento e Bolzano, che anticiparono di pochi giorni la Marcia su Roma) possano apportare elementi conoscitivi ulteriori. Tuttavia ad oggi non si è in condizione di indicare con certezza se esistano tracce documentali in merito alla vicenda e se i beni in questione, ammesso che non siano andati dispersi, siano conservati presso qualche istituto museale dello Stato".

Si rappresenta che questo Ministero è disponibile a fornire ogni ulteriore notizia sulla base di informazioni più precise che consentano l'individuazione dei beni oggetto di interesse.

ORRICO ANNA LAURA Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo

08/09/2020