• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01909 CASINI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: le recenti indagini giudiziarie in corso nella città di Bologna sono l'ultimo segnale di una realtà allarmante di diffusione e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01909 presentata da PIER FERDINANDO CASINI
mercoledì 9 settembre 2020, seduta n.256

CASINI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

le recenti indagini giudiziarie in corso nella città di Bologna sono l'ultimo segnale di una realtà allarmante di diffusione e consumo di cocaina tra i giovani del nostro Paese;

secondo lo studio ESPAD Italia, il 33,6 per cento degli studenti italiani (circa 870.000 ragazzi) ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita e il 25,6 per cento ha riferito di averne fatto uso nel corso dell'ultimo anno;

l'ordinamento penale in tema di tutela dei minori dispone, tra l'altro, all'art. 80 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, l'aggravante per cui "le pene previste per i delitti di cui all'articolo 73 sono aumentate da un terzo alla metà (?) nei casi in cui le sostanze stupefacenti o psicotrope sono consegnate o comunque destinate a persona di età minore";

la Corte di cassazione, terza sezione penale, con sentenza n. 49571 del 16 dicembre 2015, ha precisato nelle proprie motivazioni che "l'aggravante della consegna delle sostanze stupefacenti a persona di età minore, prevista dall'articolo 80, comma primo, lett. a), DPR n. 309 del 1990, è configurabile anche nel caso di semplice dazione al minorenne, indipendentemente dalla diversa destinazione che lo stupefacente possa eventualmente avere, in quanto la ragione dell'aggravante risiede proprio nel fatto che un minore entri in possesso dello stupefacente e possa dunque assumerne";

considerato che:

nell'ultima relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga emerge che continuano a crescere i decessi e i ricoveri legati al consumo di sostanze stupefacenti;

secondo la stessa relazione, la diffusione della cocaina risulta un fenomeno in netta e vertiginosa crescita, rappresentando sempre più il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali e la stessa cocaina risulta essere la sostanza principale per la quale oltre un terzo delle persone inserite nelle comunità terapeutiche del privato sociale ha iniziato un percorso terapeutico-riabilitativo;

malgrado le disposizioni e il rigoroso orientamento giurisprudenziale richiamato è percezione diffusa tra le famiglie, i cittadini e gli operatori delle forze dell'ordine quotidianamente impegnati sul territorio di non avere a disposizione norme in grado di assicurare all'effettiva detenzione i soggetti colti a spacciare sostanze stupefacenti ai minori,

si chiede di sapere:

quali iniziative si intenda intraprendere per rilanciare una campagna di sensibilizzazione sociale sulla nocività dell'uso di cocaina e di altre sostanze psicoattive illegali, ormai purtroppo entrate nella quotidianità in ampie fasce della popolazione, anche giovanile, e accettate come se rientrassero quasi in un'ottica di normalità;

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno un provvedimento legislativo che, operando sulle pene edittali attualmente previste per le attività di spaccio, o con ogni altro strumento idoneo, precluda a chi è responsabile di cessione a minori, a qualunque titolo, di stupefacenti ogni possibilità di sottrarsi alla detenzione, in considerazione della gravità di una condotta che, anche in caso di fatti di lieve entità, è in grado di pregiudicare la salute nonché la vita relazionale e sociale di soggetti vulnerabili.

(3-01909)