• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04578 (5-04578)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04578presentato daGIACOMETTO Carlotesto diMercoledì 9 settembre 2020, seduta n. 395

   GIACOMETTO e APREA. — Al Ministro dell'istruzione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   molti docenti del sistema di pubblica istruzione italiana sono costretti a convivere con anni di precarietà prima di riuscire ad essere immessi in ruolo, il che genera una costante insicurezza economica nella vita di decine di migliaia di famiglie;

   gli insegnanti precari, con supplenza fino al termine delle attività didattiche o con supplenza annuale, rispettivamente ogni 30 giugno o 31 agosto, a seconda del posto occupato, vengono formalmente licenziati, per poi essere riassunti nel mese di settembre;

   al licenziamento consegue la liquidazione del Tfr relativa all'anno trascorso, che arriva a molti mesi di distanza;

   sul suo portale l'Inps dà risposte diverse a seconda delle richieste di chiarimento inviate, indicando talvolta un termine di «entro 15 mesi» per provvedere alla liquidazione, talvolta un ancor più vago «dopo 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro»;

   l'ordinamento italiano non prevede alcuna libertà di scelta rispetto alle modalità di incasso del proprio Tfr, non consentendo per esempio la possibilità di spalmare l'importo su più mensilità durante l'anno corrente o «sostituendolo» come entrata nei mesi di disoccupazione tra giugno e settembre;

   tale situazione, se già grave in un contesto normale, rappresenta un'ingiustizia ancor più inaccettabile data la contingente crisi economica correlata al Coronavirus –:

   se il Governo sia a conoscenza di questo perenne stato dei ritardi nei pagamenti dei Tfr agli insegnanti precari e con quali modalità ritenga di intervenire per garantire la massima sollecitudine e rapidità da parte degli uffici competenti, tanto più oggi date le difficoltà economiche in cui versa il Paese;

   se non si ritenga di dover adottare celermente iniziative di natura normativa al fine di consentire l'incasso del Tfr in tempi congrui dopo il licenziamento o, nel caso in cui il cittadino lo richieda, con modalità innovative come indicato in premessa.
(5-04578)