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Atto a cui si riferisce:
S.4/02617 DE PETRIS - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. - Premesso che: palazzo Medici-Clarelli sito a Roma, in via Giulia 79, è stato oggetto di una lunga...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 075
all'Interrogazione 4-02617

Risposta. - Il palazzo Medici Clarelli è oggetto di provvedimento di tutela con decreto ministeriale 17 giugno 2005 ai sensi dell'art. 10, comma 1, del decreto legislativo n. 42 del 2004, rinnovato con decreto ministeriale 7 agosto 2009. Non è presente uno specifico vincolo archeologico.

L'edificio è stato costruito a partire dal 1526, su iniziativa di Antonio da Sangallo il Giovane, che però non abitò mai in questo palazzo, trasformandolo in un investimento con case in affitto. Fu la residenza di Migliore Cresci, uno storico fiorentino che, al servizio della famiglia Medici, e in particolare dal 1554 "maestro dei corrieri" di Cosimo I presso la corte pontificia, vi abitò fino al 1552.

Sembrano risalire a quegli anni i lavori di abbellimento della residenza di via Giulia, come testimoniano le iscrizioni e la dedica riconoscente di Migliore Cresci a Cosimo I sulla facciata. I lavori riguardarono anche la decorazione di alcune sale interne, di cui restano però solo alcuni brani frammentari. Appare evidente che queste migliorie apportate all'edificio, comprese le decorazioni a graffito sulla facciata con la raffigurazione di personaggi di spicco della nobile famiglia fiorentina, di cui è ancora testimone Letarouilly nel 1845, pur trovandole "irriconoscibili" rispetto al suo viaggio a Roma nel 1823, testimoniano una precisa volontà di Migliore Cresci di esaltare il proprio status sociale e di sottolineare il suo stretto legame con la potente famiglia Medici.

Il palazzo, a seguito dei numerosi passaggi di proprietà, fu trasformato e modificato più volte. È stato ospedale militare e dopo il 1870 utilizzato come caserma, mentre nei primi anni del '900 il Comune di Roma, divenuto proprietario dell'immobile, vi ha eseguito importanti lavori per collocarvi alcuni uffici della Pretura.

Il 20 maggio 2005, la Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio di Roma ha espresso un parere di massima favorevole ad un progetto di restauro e risanamento conservativo, presentato dall'Agenzia del demanio e dal Comune, che prevedeva un nuovo uso del palazzo con destinazione a residence di lusso con un limitato numero di camere. Nel parere si evidenziava che il cambio di destinazione d'uso dell'edificio avrebbe comportato un risanamento conservativo del palazzo, fino a quel momento utilizzato impropriamente come sede di uffici circoscrizionali. Inoltre, nella relazione di progetto, come previsto dall'art. 55 del decreto legislativo n. 42 del 2004, veniva indicato come "nel nuovo utilizzo dell'immobile potrà comunque essere consentita, in orari e giorni da prestabilire, la fruizione pubblica degli spazi architettonici più significativi".

Il parere con le prescrizioni in merito al progetto è riportato nel verbale della conferenza dei servizi tenutasi il 9 giugno 2005 e relativa ai progetti per l'accordo di programma per il restauro e la ristrutturazione di edifici di proprietà dello Stato nel quadro dei processi di valorizzazione di cui la legge n. 410 del 2001, tra cui palazzo Medici Clarelli.

Il 22 dicembre 2005, la Soprintendenza ha emesso il nullaosta all'alienazione dell'edificio, ritenendo compatibile la proposta progettuale e la destinazione d'uso prevista. L'immobile passa così dal demanio dello Stato a Fintecna SpA. Il palazzo è inserito nell'elenco di alcuni edifici di proprietà della società Fintecna per i quali è prevista la valorizzazione, sulla base dell'accordo di programma tra Regione Lazio, Comune di Roma e Agenzia del demanio, ai sensi dell'art. 34 del decreto legislativo n. 267 del 2000, con la previsione di interventi di recupero e modifica della destinazione d'uso.

Il Ministero si è nuovamente espresso il 15 ottobre 2019, attraverso la propria rinuncia alla prelazione nel passaggio di proprietà tra CDP Investimenti società di gestione del risparmio SpA e LGV real estate Srl.

La Soprintendenza, allo stato attuale, ha autorizzato una campagna di indagini conoscitive, al fine di valutare lo stato di conservazione di eventuali preesistenze decorative nei diversi ambienti interni e della facciata. Una seconda fase di indagine sarà svolta per conoscere e valutare nei dettagli gli aspetti tecnico-strutturali con il fine di programmare gli interventi di consolidamento e restauro sull'edificio oggetto di tutela. Tutte le indagini, che si svolgeranno sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza, costituiscono una fase necessaria e imprescindibile allo studio e alla conoscenza approfondita dell'immobile, importante esempio di architettura rinascimentale romana.

Sulla base degli esiti delle ricerche sarà presentato un nuovo progetto che dovrà considerare tutti gli aspetti (storico, architettonico, archeologico e di destinazione d'uso compatibile) in vista di una conservazione e un restauro che tengano presente anche le indicazioni dell'art. 55 del decreto legislativo n. 42 del 2004, e in particolare di quanto previsto al comma 2, ai fini del rilascio dell'autorizzazione, che richiede che il progetto sia corredato dall'indicazione della destinazione d'uso prevista, in funzione degli obiettivi di valorizzazione da conseguire, e dalle modalità di fruizione pubblica del bene. La Soprintendenza terrà conto del citato parere espresso nel maggio del 2005, ma valuterà con un'apposita istruttoria il nuovo progetto che dovrà necessariamente basarsi sui risultati emersi dalle indagini in corso e detterà prescrizioni e condizioni in ordine alle misure di conservazione programmate. Saranno stabilite le condizioni di fruizione pubblica del bene, tenuto conto della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d'uso e, così come previsto dal suddetto art. 55, gli uffici si pronunceranno sulla congruità delle modalità e dei tempi previsti per il conseguimento degli obiettivi di valorizzazione indicati nella richiesta.

Per quanto riguarda gli aspetti archeologici, tutti gli interventi previsti nel sottosuolo saranno eseguiti con la costante presenza di un professionista archeologo incaricato.

ORRICO ANNA LAURA Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo

05/08/2020