• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04556 (5-04556)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04556presentato daGALLO Luigitesto diMercoledì 2 settembre 2020, seduta n. 391

   GALLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   forte è l'agitazione che si registra tra i collaboratori del quotidiano «Il Messaggero», a seguito dell'intenzione da parte della testata di una riduzione unilaterale dei compensi. Questa decurtazione è soltanto l'ultima di una serie iniziata più di dieci anni fa e pone i collaboratori nella condizione di essere pagati con importi sotto la soglia minima di dignità professionale, al di fuori dei minimi tariffari previsti dall'Accordo tra Fieg e Fnsi sul lavoro autonomo sottoscritto nel 2014 ed allegato al Cnlg Fieg-Fnsi;

   il 15 giugno 2020 è stata recapitata ai singoli collaboratori una lettera in cui si legge che conseguentemente ai medesimi interventi adottati all'interno di altre testate di società collegate a Il Messaggero s.p.a. e a fronte dell'emergenza sanitaria, sarà necessario un aggiornamento dei corrispettivi delle collaborazioni giornalistiche, per articoli e/o servizi pubblicati, adottando con massimo rigore una razionalizzazione dei costi editoriali per tutelare l'equilibrio economico stesso della società;

   in data 23 giugno 2020, è stata costituita a Roma l'assemblea dei giornalisti non dipendenti che si è riunita presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana, coinvolgendo giornalisti di tutte le edizioni del giornale, quali Roma, Viterbo, Latina, Frosinone, Rieti, Civitavecchia, Abruzzo e Umbria;

   il 24 giugno la Federazione nazionale della stampa italiana ha inviato all'amministratore delegato de «Il Messaggero» una nota in cui è stata evidenziata la preoccupante vicenda relativa all'intenzione dell'azienda di ridurre drasticamente i corrispettivi delle collaborazioni giornalistiche, richiedendo un incontro tra le parti chiamate in causa al fine di confrontarsi per trovare un accordo che preveda condizioni migliori per i lavoratori. A tale richiesta della Federazione, l'amministratore delegato non ha dato alcun riscontro;

   all'interno della lettera inviata il 15 giugno, per consentire ai collaboratori «una più compiuta valutazione», la società ha comunicato i tariffari che intende applicare a partire dal 16 luglio, indicando compensi lordi che variano, a seconda delle battute, da 7 a 20 euro per le cronache locali e da 13 a 39 euro per l'edizione cartacea nazionale;

   la vicenda ha suscitato solidarietà e sostegno da una gran parte di lavoratori del settore, come freelance che lavorano per altri organi di stampa, il Coordinamento dei giornalisti non contrattualizzati della Rai e il Coordinamento dei precari di Repubblica, tutti al fianco dei collaboratori del Messaggero nella richiesta di ritiro dei tagli unilaterali ai compensi e dell'apertura di un tavolo di confronto con l'azienda;

   la scelta di ridurre drasticamente i compensi dei collaboratori produrrà inevitabilmente effetti negativi sulla qualità del prodotto giornalistico. L'impiego di collaborazioni esterne risulta imprescindibile, ma con tali scelte si colpisce la fascia più debole dei lavoratori che allo stesso tempo è indispensabile. Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese e garantire il diritto all'informazione così come previsto all'articolo 21 della Costituzione. Per questi motivi, il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull'intera società –:

   quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di istituire celermente un tavolo di confronto tra i lavoratori, l'azienda e le amministrazioni pubbliche competenti affinché sia rivalutata l'intenzione di ridurre i corrispettivi delle collaborazioni giornalistiche a partire dal 14 luglio 2020;

   quali iniziative, anche di tipo normativo, il Governo intenda adottare per tutelare il lavoro, i diritti e la dignità dei giornalisti con contratti di collaborazione, al fine di garantire, allo stesso tempo, che il diritto all'informazione, la libertà d'espressione e la democrazia del Paese non siano minati.
(5-04556)