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Atto a cui si riferisce:
S.4/02555 DI GIROLAMO, FEDE, LANNUTTI, RICCIARDI, DONNO, PAVANELLI - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che, per quanto risulta...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 071
all'Interrogazione 4-02555

Risposta. - In premessa, si evidenzia che il metanodotto fa parte della rete nazionale dei gasdotti ed è stato incluso tra le infrastrutture strategiche di interesse comunitario e inserito nell'elenco dei projects of common interest (PCI) approvato dalla Commissione europea. L'opera costituisce uno dei 5 tratti funzionalmente autonomi della "Rete adriatica" dei gasdotti (che si snodano lungo il versante adriatico dell'Appennino e di cui alcuni sono già in esercizio), la quale avrà una lunghezza di circa 169 chilometri, attraversando il territorio di quattro regioni: Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Tali tipologie di infrastrutture sono autorizzate dal Ministero dello sviluppo economico a seguito di un procedimento unico condotto ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità", secondo la procedura della conferenza di servizi di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241.

In particolare, la realizzazione dell'impianto di spinta di Sulmona è stata già autorizzata dal Ministero dello sviluppo economico in data 7 marzo 2018, nel rispetto della normativa di riferimento e dopo avere acquisito gli elementi tecnici e i pareri indispensabili al rilascio del provvedimento.

Preme sottolineare che, nei procedimenti ammnistrativi ordinari, non rileva la circostanza che il Governo sia decaduto e le Camere sciolte, dovendo essi per legge proseguire per dare continuità all'azione amministrativa, anche alla luce sia del principio di separazione dei poteri sia di quello di buon andamento della pubblica amministrazione (ex art. 97 della Costituzione).

Per quello che attiene ai lavori di realizzazione della centrale, si riferisce che essi non sono stati ancora avviati a causa del protrarsi delle attività propedeutiche all'avvio dei monitoraggi ante operam prescritti dal decreto di valutazione impatto ambientale. In ogni caso, anche la centrale è oggetto di ulteriori approfondimenti tecnici, emersi nell'ambito del procedimento autorizzativo del metanodotto.

Il procedimento autorizzativo del metanodotto è ancora in itinere. In particolare, nel dicembre 2011 è stato avviato il procedimento di competenza di questo Ministero, nell'ambito del quale sono state acquisite le valutazioni favorevoli sulla compatibilità ambientale dell'opera da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il quale si espresso con decreto VIA positivo del marzo 2011.

Si ritiene opportuno ridimensionare i timori espressi e sottolineare che il decreto del Ministero dell'ambiente riporta un ampio quadro prescrittivo che testimonia l'intenzione di seguire, anche dopo il rilascio dell'autorizzazione, tutte le fasi propedeutiche alla realizzazione e messa in esercizio dell'opera. Per ciascuna prescrizione, la società dovrà infatti presentare documentazione tecnica specifica all'amministrazione competente alla verifica di ottemperanza. Con ciò si risponde al timore che le prescrizioni non potessero essere oggetto di valutazione secondo le procedure di legge, a causa del fatto che il decreto di compatibilità ambientale fosse stato già emanato. In particolare, si evidenzia che vi è un ampio spettro di prescrizioni dedicate proprio agli aspetti sismici e idrogeologici, che saranno oggetto di apposita verifica di ottemperanza da parte dell'amministrazione competente.

In merito all'ubicazione dell'impianto di spinta, si evidenzia che la stessa commissione VIA-VAS ha dato atto del fatto che "la scelta del sito è risultata quella ottimale, rispetto a quattro siti alternativi". L'ubicazione della centrale nell'area intorno a Sulmona è comunque resa necessaria dal fatto che in quella stessa zona già sono presenti da molti anni i gasdotti principali della dorsale appenninica, ai quali la centrale deve appunto fornire la necessaria spinta di compressione per consentire il movimento del gas al loro interno.

Nel corso del 2015, anche in considerazione del parere di VIA favorevole, si sono svolte tre conferenze dei servizi, a conclusione delle quali le Regioni Abruzzo e Umbria hanno espresso intesa negativa, mentre le Regioni Marche e Lazio hanno dato il proprio assenso all'intesa. Ebbene, proprio in relazione alla mancata intesa con due delle quattro Regioni interessate, il procedimento è stato rimesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in applicazione della disciplina del superamento del dissenso, di cui capo IV "Semplificazione dell'azione amministrativa" della citata legge n. 241 del 1990, come novellata con legge 15 maggio 1997, n. 127.

La norma prevede un procedimento articolato in più riunioni, finalizzate alla ricerca dell'intesa. In data 4 aprile 2018 si è tenuta, presso il Dipartimento del coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, la prima riunione istruttoria, convocata al fine di valutare se esistano i presupposti per addivenire a una intesa anche con le Regioni Abruzzo e Umbria. Nel corso della riunione, le Regioni e i Comuni dissenzienti hanno ribadito le loro preoccupazioni legate al rischio sismico delle zone interessate dalla realizzazione del metanodotto, anche alla luce degli ultimi eventi sismici richiamati.

Considerando tali preoccupazioni e al fine di garantire le massime rassicurazioni al territorio e la terzietà degli studi, questo Ministero ha avviato nel novembre 2018, con propri fondi, una collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), finalizzata ad acquisire dati aggiornati sulle possibili sollecitazioni sismiche e gli effetti delle faglie superficiali sull'area peligna, dove attualmente sono in corso le attività propedeutiche alla costruzione della centrale di spinta di Sulmona. Nell'attuale prima fase, gli studi e le successive verifiche del progetto riguardano il sito dove sarà realizzato l'impianto di spinta. Gli stessi, in corso di completamento, sono realizzati con il coinvolgimento sia dell'INGV che dell'università di Roma "Sapienza". Con ciò, dunque, si risponde alla richiesta avanzata di avviare una supplementare analisi tecnica, anche in base alle nuove evidenze scientifiche disponibili, con particolare riferimento alla pericolosità sismica delle aree interessate.

In conclusione, ferma restando la disponibilità a fornire ulteriori approfondimenti con il coinvolgimento delle competenti strutture tecniche, si conferma che la fase istruttoria è in corso presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e potrà essere conclusa solo a valle della deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata con la partecipazione dei presidenti delle Regioni interessate dal procedimento. Solo a seguito dell'eventuale deliberazione positiva del Consiglio dei ministri, questo Ministero potrà proseguire nel procedimento di competenza ed eventualmente rilasciare l'autorizzazione richiesta per il gasdotto, nel rispetto della normativa di riferimento.

PATUANELLI STEFANO Ministro dello sviluppo economico

03/07/2020