• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06617 (4-06617)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06617presentato daBISA Ingridtesto diVenerdì 7 agosto 2020, seduta n. 388

   BISA, TATEO, TURRI, POTENTI, PAOLINI e CANTALAMESSA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa del 4 agosto 2020, si apprende di un manifesto, comparso negli scorsi giorni sui muri di Foggia dal Titolo eloquente «Sesso nel Tribunale di Foggia». Il «cittadino indignato» (così è firmato il manifesto) autore dei manifesti fa chiari riferimenti a notizie di relazioni ambigue all'interno della sezione fallimenti del palazzo di giustizia di Foggia e a relative indagini in corso presso il tribunale di Lecce;

   tra i riferimenti ai magistrati del foro di Foggia, alcuni sono di una gravità inaudita e meritevoli di serio approfondimento in quanto, se accertati, sarebbero tutti oggetto di gravi reati compiuti nel tribunale stesso;

   «A Foggia (...) uccidono anche i giudici del tribunale, sezione fallimenti, quando emettono ingiuste sentenze di fallimento dichiarando il falso e travisando le prove. A Foggia si muore quando i giudici fanno fallire gli imprenditori anche quando i concordati preventivi vengono approvati dai creditori e commissari giudiziari, rovinando la vita degli imprenditori e arrecando gravi danni ai creditori. A Foggia si muore quando i giudici rigettano i concordati fallimentari senza chiedere ai creditori il parere di convenienza economica, arrecando ulteriore danno agli stessi creditori. A Foggia si muore perché i giudici hanno trasformato il tribunale, sezione fallimenti, in un bordello, in una casa di appuntamenti e luogo di malaffare;

   è inaccettabile e vergognoso che i giudici di Foggia, sezione fallimenti, – prosegue sempre il manifesto – esercitando un abuso di potere e d'ufficio inaudito e con premeditazione esasperata, facciano fallire le aziende e gli imprenditori per poi assegnare gli incarichi di curatori fallimentari a belle e disponibili avvocatesse con cui poter fare sesso a go-go, con ripetuti rapporti sessuali. Le indagini della Procura di Lecce hanno scoperto che i giudici del tribunale di Foggia, sezione fallimenti, in costanza di gestione dei fallimenti, hanno instaurato plurime relazioni sessuali con le curatrici a cui avevano assegnato gli incarichi (...);

   vergognoso che i giudici del tribunale di Foggia, sezione fallimenti, con premeditazione fanno fallire gli imprenditori per poi assegnare incarichi a curatori fallimentari, a ctu, a commercialisti, ad avvocati e altri professionisti incapaci ed incompetenti ma disponibili a modificare e falsare le loro relazioni e perizie su indicazioni e su pressioni dello stesso giudice da cui hanno ricevuto l'incarico;

   inaccettabile – continua lo scritto sopra citato – che il pm della procura abbia archiviato il reato di furto di un curatore fallimentare sorpreso a rubare in costanza di gestione fallimentare, reato accertato e verbalizzato dagli agenti di polizia;

   vergognoso che lo stesso pm, pur di non decidere e di non rinviarlo a giudizio (...), ha pensato bene di inviare, per competenza, alla Procura di Lecce il fascicolo inerente al curatore (oggetto dei fatti), e in modo grottesco la Procura di Lecce ha rimandato a Foggia lo stesso fascicolo per incompetenza! Con la conseguenza che il curatore (...), tuttora indagato, frequenta impunemente e liberamente il tribunale di Foggia senza che nessuno si attivi per sospenderlo dall'incarico;

   inaccettabile – conclude il documento – che alcuni giudici della sezione fallimentare, siano tuttora indagati per corruzione per aver accettato in regalo quadri d'argento, per abuso d'ufficio e altri gravi reati e alcuni curatori fallimentari siano tuttora indagati per corruzione avendo intascato mazzette in denaro e nessuno ha il coraggio di sospenderli dai loro incarichi;

   vergognoso che i giudici del tribunale di Foggia, sezione fallimenti, abbiano frequentazioni private con commercialisti e avvocati che ricoprono – a vario titolo – incarichi nell'ambito di procedure a loro assegnati (fatti accertati dalla Procura di Lecce)» –:

   se non si ritenga di promuovere iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di cui in premessa, contribuendo a far piena luce sui fatti esposti.
(4-06617)