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Atto a cui si riferisce:
S.4/03353 RIVOLTA, FAGGI, FERRERO, ZULIANI, PIROVANO - Ai Ministri per le pari opportunità e la famiglia e per le politiche giovanili e lo sport. - Premesso che alcuni organi di informazione on...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 072
all'Interrogazione 4-03353

Risposta. - Si risponde all'interrogazione con la quale si chiede se gli organi di informazione on line ("Vita" e "Napolitoday" del 4 maggio 2020) abbiano riportato correttamente le notizie in merito al contenuto del protocollo d'intesa, sottoscritto dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e dal Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, in data 13 maggio 2020, al fine di finanziare, per un importo pari a 5 milioni di euro, il progetto "Time to care", volto a favorire l'inclusione sociale delle persone anziane e sostenere l'impegno giovanile. Nello specifico, sulla base delle informazioni fornite dagli organi di stampa, si sostiene che il protocollo di intesa sia in evidente contrasto con la normativa in materia di servizio civile e, in particolare, con le disposizioni di cui decreto legislativo n. 40 del 2017. Si rappresenta quanto segue.

Il protocollo di intesa sostiene un'iniziativa virtuosa che, valorizzando lo sforzo degli enti del terzo settore, impegnati ogni giorno al fianco delle comunità, investe sui giovani, dando loro la possibilità di vivere un'esperienza di crescita e formazione, e offre, nel contempo, sostegno agli anziani, attraverso mirate azioni di supporto. In particolare, l'iniziativa prevede la realizzazione su tutto il territorio nazionale di un programma di intervento, della durata di 6 mesi, per favorire lo scambio intergenerazionale, attraverso l'impegno di 1.200 giovani under 35 in attività di sostegno e di promozione dell'inclusione sociale delle persone anziane, soprattutto nella attuale fase di emergenza sanitaria da COVID-19 e nelle successive fasi di transizione della gestione dell'epidemia.

Per l'attuazione dell'iniziativa è previsto un finanziamento pari a 5 milioni di euro a valere sui rispettivi capitoli di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le politiche della famiglia e Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale). Nello specifico, si tratta di 2.5000.000 euro a valere sul capitolo 853 "Fondo per le politiche giovanili", di competenza del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, istituito con l'art. 19, comma 2, del decreto-legge n. 223 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006; 2.500.000 euro a valere sul capitolo 858 "Fondo per le politiche della famiglia", di competenza del Dipartimento per le politiche della famiglia, istituito con l'art. 19, comma 1, del decreto-legge n. 223.

All'evidenza l'iniziativa non è attinente al servizio civile universale, tanto che viene finanziata con risorse provenienti dal fondo per le politiche giovanili e dal fondo per le politiche della famiglia e non dal fondo per il servizio civile nazionale, istituito dall'articolo 19 della legge n. 230 del 1998 e disciplinato dall'articolo 11 della legge n. 64 del 2001 e dall'articolo 24 del decreto legislativo n. 40 del 2017.

Il protocollo d'intesa prevede, inoltre, un impegno delle parti a cooperare con il forum del terzo settore che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel mese di ottobre 2017, ha riconosciuto quale associazione di enti del terzo settore maggiormente rappresentativa sul territorio nazionale, in ragione del numero degli enti aderenti, a conclusione della procedura di avviso pubblico per l'attuazione degli articoli 59 e 64 del decreto legislativo n. 117 del 2017 (codice del terzo settore). In particolare prevede la stipula di una successiva convenzione fra il Dipartimento per le politiche della famiglia e Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei ministri e il forum del terzo settore, al fine di individuare le modalità di realizzazione dell'iniziativa, e non contiene alcun riferimento al servizio civile universale, né alcuna previsione che equipara il progetto "Time to care" allo stesso.

Per completezza di informazione e al fine di dimostrare l'estraneità dell'iniziativa all'istituto del servizio civile, si segnala che il forum del terzo settore in data 29 maggio 2020, ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse ad aderire al progetto "Time to care" degli enti del terzo settore, senza, tra i requisiti, quello dell'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile universale, di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 40 del 2017. L'avviso individua le modalità e i termini per la redazione dei programmi di attività, nonché per la loro valutazione e successiva realizzazione. Dalla lettura dell'avviso si evince chiaramente che la procedura è completamente differente rispetto a quella relativa ai programmi di servizio civile universale, disciplinata dalla circolare del capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale 9 dicembre 2019, recante "Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale - Criteri e modalità di valutazione". Infatti, il forum nazionale del terzo settore, a seguito della procedura di valutazione dei programmi di intervento affidata ad un'apposita commissione, invierà ai Dipartimenti interessati l'elenco degli enti e dei progetti valutati positivamente. Successivamente i Dipartimenti stipuleranno apposite convenzioni con gli enti attuatori, al fine di regolare i rapporti e le modalità di erogazione del contributo pubblico loro spettante.

Detti enti provvederanno a curare la procedura di selezione dei giovani under 35 che si concluderà con la sottoscrizione di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, nella forma prevista dalla disciplina vigente, tra l'ente e i giovani risultati idonei selezionati, che prevede una durata di 6 mesi ed un compenso, al netto di oneri previdenziali e assistenziali e IRAP, di 375 euro mensili.

Da quanto esposto emerge con chiarezza che il progetto "Time to care" non è in alcun modo assimilabile ad un progetto di servizio civile universale.

Il riferimento al servizio civile, riportato dagli organi di informazione on line in relazione alle interviste rilasciate ai media dai Ministri che hanno sottoscritto il protocollo d'intesa, non può che essere finalizzato ad evidenziare l'unica caratteristica del progetto "Time to care" comune all'istituto del servizio civile (che resta una buona pratica di riferimento per le azioni programmatiche del Governo incentrate sui giovani e sul bene comune) connessa essenzialmente alla tipologia delle azioni progettuali svolte, che mirano a garantire supporto e assistenza alle comunità in modo da incidere positivamente sul bene della collettività, anche in occasione di gravi situazioni emergenziali del Paese. Alla luce di quanto esposto, in disparte considerazioni di apparente analogia, il progetto "Time to care" non può pertanto ritenersi assimilabile all'istituto del servizio civile universale.

SPADAFORA VINCENZO Ministro per le politiche giovanili e lo sport

22/07/2020