• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00894 (2-00894) «Zolezzi, Deiana, Alberto Manca, Ilaria Fontana, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00894presentato daZOLEZZI Albertotesto diMartedì 4 agosto 2020, seduta n. 386

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   i composti perfluoroalchilici (Pfas) sono stati impiegati per anni nel Polo chimico di Spinetta Marengo (Alessandria) e sono stati rilasciati nelle falde acquifere e nei corsi di acqua. Sono defluiti dalla Bormida al Tanaro e via via fino al Po. Tali composti sono altamente nocivi alla salute umana: per questo motivo sono stati banditi su scala mondiale a decorrere dal 2012; anche nell'alessandrino è documentata un'inversione sessuale dei pesci a seguito dell'esposizione a questi interferenti endocrini;

   nell'ottobre 2018 ha smesso di produrre Pfas la Miteni di Trissino (VI) ed è fallita. Da alcuni anni stava trattando il ciclo cC604 proveniente in parte dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL). Oltre 300 mila persone hanno avuto l'acqua potabile contaminata e sono stati necessari oltre 80 milioni di euro versati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla regione Veneto per nuove infrastrutture idriche; la bonifica vede solo iniziali progetti;

   Solvay, nel 2012, fu costretta a sostituire il Pfoa – vietato, come ricordato, dalle convenzioni e normative internazionali – con un altro componente fluorurato, appunto il cC604 che iniziò a produrre in un reparto allestito all'interno dello stabilimento di Spinetta Marengo e che in parte veniva inviato a Trissino finché la Miteni era aperta;

   Solvay ha richiesto alla provincia di Alessandria una nuova Aia (autorizzazione integrata ambientale) per poter costruire un nuovo e più grande reparto per la preparazione del cC604, in modo da aumentarne la produzione e l'impiego;

   Legambiente si è opposta alla richiesta ed il 28 ottobre 2019 ha inviato alla provincia di Alessandria un documento nel quale si afferma che tale autorizzazione debba essere concessa solo a conclusione di studi condotti da centri di eccellenza «super partes» e ha richiesto alla provincia medesima di poter visionare la documentazione integrale prodotta da Solvay Speciality Polymers Italy Spa riguardante il procedimento in questione, rendendo accessibile il contenuto dei ben 56 «omissis» presenti nella relazione tecnica attualmente resa pubblica sul sito della provincia;

   la provincia di Alessandria, a quanto consta agli interpellanti, avrebbe espresso il diniego alla suddetta richiesta. Legambiente ha allora richiesto la sospensione del procedimento di autorizzazione a costruire il nuovo impianto (Aia) appellandosi al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della provincia di Alessandria. Anche questo ricorso sembrerebbe non essere stato accolto e il 19 novembre 2019 si è svolta in provincia la conferenza di servizi per l'autorizzazione a produrre tale composto, alla quale, per Legambiente, ha partecipato un suo rappresentante. Solvay ne ha contestato la presenza per preservare «segreti industriali». La provincia ha allora deciso che il rappresentante di Legambiente avrebbe potuto presenziare unicamente agli interventi di Arpa, comune e Asl, ma depurati di dati quantitativi e senza prendere la parola. In seguito pare che Arpa abbia reso noto che nelle acque del Bormida a valle dello scarico del polo chimico la concentrazione di cC604 è di 1,6 microgrammi/litro contro un valore di fondo inferiore a 0,1 micro grammi/litro. La direzione ambiente e pianificazione territoriale della provincia di Alessandria avrebbe espresso seri dubbi sull'efficacia dei sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti di cC604 adottati da Solvay e richiesto una serie di precisazioni. Nel corso della recente audizione della Solvay in commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlate è emerso che la produzione della Solvay è orientata per l'85 per cento all'export –:

   se i Ministri interpellanti abbiano a disposizione istruttorie tecniche indipendenti sulla sicurezza del cC604 e di quali elementi dispongano circa l'ampliamento del reparto cC604;

   quali iniziative di competenza intendano adottare in relazione al grave inquinamento di tutto il bacino del Po e del mare Adriatico, anche in considerazione del fatto che la produzione della Solvay è destinata prevalentemente all'export;

   se sia stata verificata la sicurezza della molecola cC604, la sua cancerogenicità, non teratogenicità e la sua compatibilità con l'ecosistema fluviale.
(2-00894) «Zolezzi, Deiana, Alberto Manca, Ilaria Fontana, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli».