• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/04514 (5-04514)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04514presentato daBOLDI Rossanatesto diMercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   BOLDI, DE MARTINI, FOSCOLO, LAZZARINI, LOCATELLI, PANIZZUT, SUTTO, TIRAMANI, COMAROLI e ZIELLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in data 27 maggio 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha modificato le linee guida provvisorie in materia di gestione clinica del virus COVID-19, fornendo raccomandazioni aggiornate in merito ai criteri di dimissione dei pazienti dall'isolamento;

   ai fini della certificazione della guarigione dalla malattia, la versione aggiornata delle linee guida non raccomanda più – come in passato – l'esecuzione di un doppio tampone con esito negativo, bensì individua i seguenti, differenti, criteri di riferimento: (i) pazienti sintomatici, 10 giorni dall'insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni addizionali senza sintomi; (ii) pazienti asintomatici, 10 giorni a decorrere dal test positivo per SARS-CoV-2;

   l'Oms ha ammesso che la raccomandazione del doppio tampone, da essa inizialmente prediletta e tuttora in vigore nel nostro Paese, presenta criticità correlate alla limitatezza delle risorse umane e strumentali a disposizione nei laboratori e ai conseguenti, inevitabili, ritardi nell'esecuzione dei tamponi stessi, nelle more dei quali molti pazienti rimangono bloccati in isolamento, anche diverse settimane dopo la risoluzione completa dei sintomi;

   inoltre, l'Oms ha dato risalto alle numerose evidenze scientifiche che dimostrano come il rischio di trasmissione del virus possa essere considerato «raro» già dopo nove giorni dall'insorgenza dei sintomi e che la persistente positività al tampone non indichi necessariamente la contagiosità del soggetto, ben potendo essere determinata dalla presenza di tracce di materiale virale non integro, incapace di trasmettere l'infezione;

   nel corso della trasmissione Cartabianca del 30 giugno 2020, il Ministro interrogato è intervenuto sulla revisione in esame, annunciando che l'Italia non si allineerà ad essa e manterrà il criterio del doppio tampone, in aderenza alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020;

   tuttavia, con il passare del tempo e l'evoluzione delle conoscenze sulla malattia, ad avviso degli interroganti vi è la possibilità che la precauzione si trasformi in ostinazione, se non supportata da adeguate evidenze scientifiche, e che il criterio del doppio tampone si riveli alla lunga controproducente, non solo in termini di sostenibilità, ma anche dal punto di vista sanitario, potendo ingenerare timori ingiustificati nella popolazione e indurre le persone a non segnalare eventuali sintomatologie sospette per il timore di finire in isolamento sine die –:

   se non ritenga opportuna una revisione del criterio per la dimissione dei pazienti COVID-19 dall'isolamento, alla luce delle linee guida dell'Oms e delle evidenze scientifiche attualmente disponibili.
(5-04514)