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Atto a cui si riferisce:
C.1/00374    premesso che:     la salute, in quanto prerequisito per una crescita sostenibile ed inclusiva, rappresenta uno degli obiettivi cardine dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite...



Atto Camera

Mozione 1-00374presentato daCABRAS Pinotesto diLunedì 3 agosto 2020, seduta n. 385

   La Camera,

   premesso che:

    la salute, in quanto prerequisito per una crescita sostenibile ed inclusiva, rappresenta uno degli obiettivi cardine dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile;

    la crisi del Coronavirus ha mostrato la profonda interconnessione tra le aree del pianeta e tra tutti i membri della comunità internazionale degli Stati, tra risposta locale e risposta globale, tra strategie microregionali e dinamiche sovranazionali;

    la cooperazione multilaterale in campo sanitario, in cui il nostro Paese si spende con convinzione da anni, alla luce della tragedia rappresentata dalla pandemia da Coronavirus, che ancora impegna tutta la comunità internazionale, rappresenta un pilastro della politica estera dell'Italia, che si impegna soprattutto per il rafforzamento dei sistemi sanitari dei Paesi meno attrezzati, per la protezione da rischi finanziari, l'accesso sicuro, efficace, di qualità e a prezzi accessibili ai servizi essenziali di assistenza sanitaria;

    l'Italia vanta, infatti, una specifica tradizione di attenzione ai temi della copertura sanitaria universale, a partire dalla fondazione, nel 2001, in occasione della presidenza di turno del G8, del Fondo globale per la lotta contro le tre pandemie – aids, malaria e tubercolosi – cui ha destinato complessivamente risorse per 1,17 miliardi di dollari, collocandosi tra i primi 10 Paesi donatori al mondo;

    in linea con l'impegno assunto dal Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte al summit G7 di Biarritz, l'Italia ha stanziato 161 milioni di euro per i prossimi tre anni, elevando del 16 per cento l'incremento del contributo italiano per sconfiggere aids, tubercolosi e malaria prima del 2030;

    in vista della presidenza di turno del G20, che avrà inizio a dicembre 2020, l'Italia punta adesso ad una ripresa sostenibile, giusta e resiliente in risposta agli enormi sacrifici sopportati dai cittadini italiani a causa della pandemia di Coronavirus;

    la presidenza italiana sarà ispirata dalla convinzione che l'unico modo per superare questa crisi è di agire insieme attraverso una cooperazione multilaterale rafforzata, per evitare di mettere a rischio tutti gli sforzi e progressi. L'Italia lavorerà per una ripresa migliore, che includa un nuovo approccio sui temi dell'energia e della transizione verde, della trasformazione digitale, della finanza sostenibile e dell'occupazione, del ruolo delle donne e di una più equa distribuzione delle opportunità;

    il taglio della spesa sanitaria nel nome dell'austerità e degli aggiustamenti strutturali ha impedito la creazione di sistemi sanitari forti e resilienti. Il G20 ha, come primo passo, deliberato recentemente di sospendere il pagamento del debito dei Paesi più poveri fino alla fine del 2020, con l'obiettivo di sostenerli ad affrontare la crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia di COVID-19;

    l'Italia, uno dei Paesi al mondo maggiormente colpiti dal COVID-19, eserciterà la presidenza di turno del G20 nel 2021, che sarà un anno di ripensamento e di ricostruzione, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dell'architettura e del coordinamento della salute pubblica mondiale;

    la leadership italiana nella lotta contro le pandemie e per la salute globale potrà esprimersi in quella sede nella consapevolezza dell'importanza di sconfiggere il virus, soprattutto in Africa e nel sud dell'Asia per cui, insieme ai partner G7 e G20, occorrerà mobilitare nuove risorse ed attivare un coordinamento internazionale a tutto campo. In particolare, l'Italia potrà assumere un ruolo guida affinché il G20 consideri di estendere la moratoria sul servizio del debito estero dei Paesi più fragili;

    in questa direzione merita tutto il possibile sostegno pluripartisan la proposta dell'Italia, di cui ha dato conto il Ministro Di Maio in occasione dell'audizione svolta il 16 aprile 2020 davanti alle Commissioni affari esteri di Camera e Senato, al Segretario generale dell'Onu di creare una grande alleanza internazionale per il vaccino contro il Coronavirus, affinché esso sia immediatamente disponibile a livello globale;

    l'efficacia dell'azione del nostro Paese dipende fortemente dalla sua capacità di connettersi in modo virtuoso con la strategia messa in campo dall'Unione europea. Per l'Italia e per gli altri Stati membri è, pertanto, decisivo il ruolo di indirizzo e di sostegno che potrà essere esercitato dall'Unione europea, impegnata nell'elaborazione di una risposta comune alla pandemia, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica e dall'attenuazione dell'impatto socio-economico. Elemento chiave della strategia dell'Unione europea è il finanziamento della ricerca e di progetti innovativi per trovare una cura efficace contro COVID-19. Lo stesso impegno europeo non potrà, tuttavia, essere risolutivo senza un efficace coordinamento a livello globale con gli altri organismi multilaterali;

    è necessaria una collaborazione multisettoriale nella definizione delle politiche sanitarie, che coinvolga le comunità e la società civile e che metta al centro il rispetto della persona umana, dei suoi diritti e delle libertà fondamentali;

    la collaborazione internazionale è cruciale anche per fronteggiare le conseguenze socio-economiche della pandemia. La cooperazione tra tutti gli attori globali, a partire dai maggiori organismi internazionali competenti in materia sanitaria, dovrà contemplare la condivisione libera e aperta dei dati ed investimenti per il monitoraggio delle malattie attraverso banche dati accessibili e gestite in base a regole certe e condivise;

    a livello europeo, l'Unione sta accelerando e promuovendo la ricerca sul COVID-19, attraverso la mobilitazione di oltre 550 milioni di euro di fondi destinati allo sviluppo di progetti per trattamenti e vaccini attraverso il programma di ricerca dell'Unione europea «Orizzonte 2020» e l'impiego di fondi pubblici e privati destinati a terapie e diagnostica, con l'Iniziativa sui medicinali innovativi (Imi). Inoltre, insieme a vari partner, l'Unione europea ha varato un portale europeo dei dati sul COVID-19 per consentire la rapida raccolta e condivisione dei dati di ricerca disponibili;

    in particolare, nell'ambito dell'elaborazione di una risposta globale alla pandemia, la Commissione europea ha promosso – insieme a Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno dell'Arabia Saudita, che detiene la presidenza del G20, Norvegia, Spagna e Regno Unito – un'iniziativa mondiale di raccolta fondi – la Risposta globale al Coronavirus – a partire dal 4 maggio 2020, che ha raccolto finora 9,8 miliardi di euro. Tale evento ha permesso di raccogliere 7,4 miliardi di euro da investire nella ricerca e nello sviluppo di vaccini, strumenti diagnostici e trattamenti efficaci contro il virus;

    la Risposta globale al Coronavirus concretizza l'impegno assunto dai leader del G20, il 26 marzo 2020, per presentare un fronte unito contro la pandemia. In quest'ottica il 24 aprile 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità e un gruppo di iniziatori operanti nel campo della salute hanno dato vita ad una collaborazione mondiale per accelerare lo sviluppo, la produzione e l'accesso equo nel mondo a strumenti contro il COVID-19 (Access to COVID-19 tools, Act), il cosiddetto «Act accelerator», lanciando, insieme, un appello alla mobilitazione;

    il 18 maggio 2020 la 73ma Assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità ha approvato la risoluzione A73/CONF./1 Rev. 1, presentata da più di 120 Paesi per l'istituzione di un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e globale sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale;

    i lavori dell'inchiesta internazionale, volta a fare luce sulle modalità e sui tempi di circolazione delle informazioni da parte di Pechino e della stessa Organizzazione mondiale della sanità circa la diffusione dell'epidemia, sono stati anticipati da una inchiesta giornalistica dell'Associated press che ha smentito buona parte della narrativa complottista del Presidente Trump che ha accusato l'Organizzazione di essere filocinese, sospendendo ogni contributo finanziario da parte degli Stati Uniti,

impegna il Governo:

1) a promuovere l'assunzione da parte dell'Italia di un ruolo guida nella comunità internazionale, in particolare in tutte le sedi della cooperazione multilaterale in campo sanitario, per la tutela della salute globale e come perno delle politiche per uno sviluppo sostenibile, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ed i relativi obiettivi dell'Agenda per il 2030;

2) ad adottare iniziative per rafforzare in tutte le opportune sedi internazionali, a livello sia multilaterale sia bilaterale, la cooperazione globale in materia sanitaria, promuovendo una sessione ad hoc nell'ambito della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, al fine di definire regole e impegni per un'efficace risposta globale alle pandemie attraverso una strategia di ampio respiro e non più solo emergenziale, con l'obiettivo ultimo di porre le basi affinché i singoli Paesi in via di sviluppo siano in grado di strutturare, in modo indipendente, un solido sistema sanitario;

3) a collaborare con l'Organizzazione mondiale della sanità ai fini dell'accertamento indipendente istituito il 18 maggio 2020 per fare luce sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale;

4) con particolare riferimento alla sede europea, a promuovere la cooperazione, lo scambio di informazioni, il monitoraggio e il coordinamento tra gli Stati membri per consolidare l'elaborazione di una risposta comune alla pandemia di Coronavirus, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica e dall'attenuazione dell'impatto socioeconomico del COVID-19 nell'Unione europea, attraverso la mobilitazione di tutti gli strumenti a disposizione per una risposta coordinata, solidale ed efficace nella gestione della crisi;

5) a farsi promotore, nel quadro politico dell'Unione europea, di tutte le necessarie iniziative volte a garantire l'implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 legati alla salute e dei rispettivi traguardi a livello comunitario, rafforzando a tal fine la collaborazione con le istituzioni dell'Unione europea e con gli Stati membri;

6) ad esplorare tutte le iniziative diplomatiche a sostegno di una proposta italiana in sede Onu per il lancio di una grande alleanza internazionale per il vaccino e per lo sviluppo di strumenti diagnostici e trattamenti terapeutici contro il Coronavirus;

7) ad assumere, pertanto, un ruolo attivo, in particolare nella sede dell'Organizzazione mondiale della sanità, a presidio della trasparenza decisionale nell'adozione di misure di contrasto alle emergenze sanitarie e dell'accessibilità per l'intera comunità internazionale di banche dati, piattaforme ed infrastrutture nel pieno rispetto del diritto umano alla diffusione del sapere scientifico;

8) a sostenere con convinzione, anche in vista della presidenza italiana nel 2021, un impegno dei Paesi G20 a rafforzare la cooperazione internazionale per la prevenzione di tutte le pandemie e per lo sviluppo di vaccini e di strumenti diagnostici e trattamenti terapeutici contro il Coronavirus;

9) ad adottare iniziative per prevedere modalità congrue di coinvolgimento a livello internazionale della società civile e del settore privato nell'elaborazione degli obiettivi e nelle maggiori scelte di carattere strategico in risposta alla pandemia, assicurando in particolare il rispetto del principio della parità di genere e delle pari opportunità.
(1-00374) «Cabras, Migliore, Palazzotto, Quartapelle Procopio, Fassino, Carelli, Boldrini, Colletti, Andrea Romano, Sabrina De Carlo, Schirò, Del Grosso, Di Stasio, Fantinati, Ehm, Emiliozzi, Grande, Olgiati, Romaniello, Siragusa, Suriano».