Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.4/04108 (4-04108)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Venerdì 24 luglio 2020
nell'allegato B della seduta n. 379
4-04108
presentata da
BRAGA Chiara
Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative urgenti il Ministero intende intraprendere riguardo alla prospettata alienazione del bene indicato.
Sulla base degli elementi acquisiti dai competenti uffici centrali e periferici di questo Ministero, si rappresenta quanto segue.
Il complesso di Villa Emo a Fanzolo, nel Comune di Vedelago (TV) è parte del sito «Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto», a seguito dell'estensione, nel 1996, del sito originariamente iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1994.
L'ipotesi di un eventuale frazionamento e alienazione della Villa fu rappresentata per la prima volta al Ministero tramite un esposto da parte dell'ex proprietario, Leonardo Emo Capodilista, che temeva conseguenze per la sua conservazione.
A tal proposito, il segretariato generale del Ministero, competente in materia di siti UNESCO iscritti nella lista del patrimonio mondiale, indirizzò, in data 26 aprile 2018, una richiesta all'allora soggetto proprietario, il Credito trevigiano Banca di credito cooperativo e al soggetto gestore delle attività culturali che vi si svolgono, la Fondazione Villa Emo onlus, volta a conoscere la reale situazione circa lo stato delle proprietà del complesso.
Nella nota era altresì evidenziato come l'intero sito UNESCO fosse oggetto di una procedura di verifica dello stato di conservazione, ancora in corso, da parte degli organismi internazionali.
Nell'ambito di tale processo, seguito dallo stesso segretariato generale, in collaborazione con gli uffici del Ministero operanti sul territorio per la tutela e con le altre autorità localmente responsabili, si colloca una missione consultiva condotta nel marzo 2017 da esperti dell'ICOMOS (International council on monuments and sites) e del Centro del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
In quell'occasione, gli esperti internazionali espressero raccomandazioni riguardanti anche le ville e il loro rapporto con il paesaggio di riferimento, puntualmente rappresentate ai proprietari e gestori di Villa Emo.
Il complesso delle raccomandazioni dell'UNESCO riguardanti l'intero sito «Città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto», sono all'attenzione del comitato di Pilotaggio del sito stesso, coordinato dal comune di Vicenza e composto dagli enti a vario titolo competenti per la tutela e la gestione, tra cui figurano gli uffici territoriali del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Il 28 giugno 2019 l'atto di compravendita tra la Banca di credito cooperativo e la Palazzo Garzoni s.r.l. di Venezia è stato perfezionato per un prezzo complessivo di 15 milioni di euro.
Poiché Villa Emo, come correttamente evidenziato nell'atto parlamentare, è sottoposta alle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, l'atto di compravendita che riguarda tutto il complesso di Villa Emo con giardino, annessi rustici, borgo, brolo e spazi agricoli è stato regolarmente denunciato al Ministero per l'eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato o della regione.
Né lo Stato, né la regione hanno esercitato il diritto di prelazione previsto dall'articolo 60 del codice dei beni culturali, in considerazione della somma elevata che, avrebbe gravato sulle finanze pubbliche.
Si rassicura, comunque, l'onorevole interrogante circa il fatto che la compravendita ha riguardato l'intero complesso (salvo la parte riservata alla attività bancaria) e permane, sulla Villa, l'attenta opera di tutela e salvaguardia da parte della competente soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e per le province di Belluno, Padova e Treviso.
Ancora, poiché l'ipotesi della vendita frazionata aveva allarmato anche il centro del patrimonio mondiale di Parigi (che assicura la gestione quotidiana della convenzione, organizza gli incontri statutari previsti dalla convenzione per il matrimonio Mondiale, l'Assemblea generale biennale degli Stati membri, gli incontri annuali del comitato per il patrimonio mondiale e gli incontri dell'ufficio), in conformità a quanto previsto nel par. 174 delle linee guida per l'attuazione della convenzione sul patrimonio mondiale, si potranno effettuare opportune verifiche per assicurarsi che la gestione del sito, a medio e lungo termine, non rischi di essere compromessa.
La soprintendenza ha assicurato, al riguardo, ogni eventuale e necessario intervento di moderazione a livello progettuale.
Questo, sostanzialmente, si configura con un'attività autorizzatoria mirata ad evitare ogni possibile alterazione del valore storico artistico del bene.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo: Anna Laura Orrico.