Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
C.9/00085-A/003 premesso che:
il giorno 6 luglio 2018 presso l'Azienda Orim di Piediripa di Macerata si è verificato un gravissimo incendio che ha distrutto buona parte dei capannoni...
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/00085-A/003presentato daTERZONI Patriziatesto diMartedì 10 luglio 2018, seduta n. 23
La Camera,
premesso che:
il giorno 6 luglio 2018 presso l'Azienda Orim di Piediripa di Macerata si è verificato un gravissimo incendio che ha distrutto buona parte dei capannoni industriali dove si svolgono attività di trattamento di rifiuti speciali anche pericolosi;
a causa dell'incendio, con esplosioni e alte colonne di fumi rilasciate in atmosfera, sono state evacuate aziende limitrofe e anche un centro commerciale ed è seguito l'invito da parte delle autorità di non consumare verdure in attesa dei riscontri analitici da parte delle autorità preposte;
la Orim è stata oggetto almeno di 4 diversi incendi nell'arco di diciotto anni: 2000, 2007, 2012 e 2018. Il primo era avvenuto tre mesi prima della visita della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse durante la quale erano emerse gravissime violazioni di legge per quanto riguardava le modalità operative dell'azienda, tanto da comportarne il sequestro seduta stante da parte della Magistratura, come ricordato nella Relazione finale al Parlamento del 28 marzo 2001 (pagg. 82-83);
lo stesso giorno dell'incendio di pochi giorni fa la Orim aveva ricevuto l'autorizzazione da parte della regione Marche (Decreto del Dirigente della P.F. Bonifiche, Fonti energetiche, Rifiuti e cave e Miniere n. 93 del 6 luglio 2018) per l'esportazione di 1.000 tonnellate di rifiuti pericolosi per vari codici CER per complessivi 45 trasporti verso la Germania, previa autorizzazione di questo stato e dell'Austria e previa stipula di adeguata fidejussione a favore del Ministero dell'ambiente per Euro 113,586,42;
sono ormai centinaia gli incendi di minore o maggiore gravità che negli ultimi tre anni hanno interessato impianti di trattamento o smaltimento di rifiuti, compresi centri che gestiscono codici CER relativi a rifiuti speciali pericolosi come la Orim;
il 22 giugno scorso anche l'Azienda Eredi Berte S.r.l. di Mortara (PV) che si occupa di stoccaggio, recupero e smaltimento di rifiuti speciali, ha subito un nuovo incendio, dopo averne già subito un altro gravissimo il 6 settembre 2017, con gravi emissioni in atmosfera di diossine, furani ed altre sostanze tossiche e che ha portato anche al sequestro dell'azienda da parte della Magistratura;
molti di questi siti nonostante la gravità di quanto avvenuto e il sequestro operato dalla Magistratura spesso rimangono addirittura abbandonati con i rifiuti bruciati a stretto contatto con centri urbani, come nel caso della Re.Sel Plast S.r.l. di Ortucchio (AQ) che, a ben nove anni dall'incendio del 4 settembre 2009, tuttora si presenta con enormi cumuli di materiale parzialmente combusto esposti alle intemperie a pochissimi metri da strade e da civili abitazioni senza che le indicazioni della locale ASL, per l'immediata rimozione e messa in sicurezza del sito ricevano adeguate risposte nelle autorità preposte;
considerato che alcuni di questi roghi sono sicuramente connessi a modalità illecite di gestione del traffico dei rifiuti, con società che falliscono come nel caso della Re.Sel Plast, lasciando di fatto l'onere degli interventi in capo agli enti locali in violazione del principio «Chi Inquina Paga»;
tenuto conto del moltiplicarsi di episodi incidentali anche presso aziende normalmente interessate da provvedimenti di A.I.A. che dovrebbero garantire modalità operative sicure per gli operatori e le attività che si svolgono nelle immediate vicinanze,
impegna il Governo
alla luce dell'attività di inchiesta svolta dalla Commissione sulle cause connesse al fenomeno degli incendi negli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti così come descritto in premessa, valutare di assumere interventi normativi per rafforzare il sistema dei controlli, anche introducendo procedure omogenee a livello nazionale nonché controlli speditivi «a sorpresa», al fine di prevenire il ripetersi di incendi presso aziende che trattano rifiuti nonché di prevedere misure per l'attivazione di monitoraggi al suolo al fine di avere una mappatura delle aree potenzialmente contaminate da ricaduta a terra di diossine, furani, ica e altre sostanze tossiche dannose per la salute e l'ambiente, contestualmente predisponendo un censimento delle aree a rischio dal livello locale a quello nazionale con la collaborazione di tutti gli stakeholders al fine del risanamento di queste aree.
9/85-A/3. Terzoni, Nanni, Rachele Silvestri, Rossini, Parisse, Giuliodori, Emiliozzi, Cattoi, Cataldi, Federico, Daga, Deiana, D'Ippolito, Ilaria Fontana, Licatini, Manca, Ricciardi, Rospi, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi.