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Atto a cui si riferisce:
S.1/00272 premesso che: l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il glifosato tra gli 81 agenti «2», cioè quelli con sufficiente evidenza di cancro negli animali...



Atto Senato

Mozione 1-00272 presentata da ANNA MARIA BERNINI
martedì 21 luglio 2020, seduta n.242

BERNINI, MALAN, BATTISTONI, GALLIANI, GALLONE, GIAMMANCO, LONARDO, MALLEGNI, MANGIALAVORI, MOLES, RIZZOTTI, RONZULLI, PICHETTO FRATIN, VITALI - Il Senato,

premesso che:

l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il glifosato tra gli 81 agenti «2», cioè quelli con sufficiente evidenza di cancro negli animali e limitata evidenza nell'uomo; a questa dichiarazione sono seguite negli Usa le cause collettive contro la Monsanto e i limiti di autorizzazione in Europa; sono decine di migliaia le procedure in corso negli Stati Uniti per i prodotti a base di glifosato di Monsanto, già condannata diverse volte nei tribunali americani a maxi-risarcimenti e, di recente, la Bayern ha patteggiato oltre 10 miliardi di dollari per circa 95.000 azioni legali;

oltre il 97 per cento dei prodotti alimentari commercializzati nel continente europeo contiene residui di glifosato;

a in seguito all'analisi dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro riguardo al potenziale cancerogeno del glifosate, la Commissione europea ha incaricato l'Autorità di riesaminare le informazioni di supporto e di inserire tale analisi nelle sue conclusioni; l'EFSA ha successivamente comunicato alla Commissione europea le sue conclusioni confermando che la sostanza attiva "glifosato" soddisfa le norme di cui all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1107/2009 sui criteri di approvazione delle sostanze attive in relazione all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari;

lo Stato italiano, con il decreto ministeriale 9 agosto 2016 del Ministero della salute, ha adottato misure restrittive precauzionali per gli usi della sostanza diserbante glifosato; in particolare, attraverso tale decreto è stato revocato l'impiego in pre raccolta sul grano, al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura, mentre era ancora consentito un diserbo pre semina del terreno; il successivo decreto del 16 agosto 2016 disponeva la "modifica dell'allegato al decreto 9 agosto 2016 recante la revoca di autorizzazioni all'immissione in commercio e modifica delle condizioni d'impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glyphosate in attuazione del regolamento di esecuzione del 1 agosto 2016 (UE) 2016/1313 della Commissione"; con decreto del 6 settembre 2016 venivano stabilite "ulteriori revoche di autorizzazioni all'immissione in commercio e modifica delle condizioni d'impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva "glifosate" in attuazione del Regolamento di esecuzione (UE)2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016 e modifica dell'allegato 1 del decreto 16 agosto 2016"; nello specifico, ai sensi dell'articolo 1, veniva decretata la revoca dell'autorizzazione all'immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato ed il coformulante ammina di sego polietossilata (n. CAS 61791-26-2) riportati nell'allegato del decreto citato; inoltre, la commercializzazione e l'impiego delle scorte giacenti dei prodotti fitosanitari riportati nel citato allegato venivano consentiti, secondo le seguenti modalità: "a) fino al 22 novembre 2016 per la commercializzazione da parte del titolare delle autorizzazioni e la vendita da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati; b) fino al 22 febbraio 2017 per l'impiego da parte degli utilizzatori finali"; la commercializzazione e l'impiego delle scorte giacenti dei prodotti fitosanitari riportati nell'allegato venivano consentiti, previa rietichettatura, in conformità all'articolo 1, comma 1, del decreto direttoriale 9 agosto 2016;

la Commissione europea, con regolamento (UE) n. 2324/2017, ha rinnovato l'approvazione del Glifosate fino al 15 dicembre 2022, con talune restrizioni per l'utilizzo dei prodotti fitosanitari a base di tale prodotto;

con il Comunicato del 19 dicembre 2017, la Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della salute ha confermato il rinnovo dell'approvazione del Glifosate fino al 15 dicembre 2022, alle condizioni riportate nell'allegato I e II del regolamento (UE) n. 2324/2017;

l'emergenza COVID ha spinto i consumatori italiani a comprare più prodotti italiani per sostenere l'occupazione e l'economia nazionale; in particolare è notevolmente incrementato il consumo della pasta italiana che utilizza solo grano nazionale e dei legumi, nonostante la concorrenza sleale delle importazioni dall'estero di prodotti che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale vigenti nel nostro Paese che rischia di vanificare la produzione interna;

afferma Coldiretti che dopo l'approvazione dell'accordo di libero scambio con l'Europa (CETA) il Canada ha più che quintuplicato le esportazioni in Italia di grano duro trattato con l'erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate sul territorio nazionale, dove la maturazione avviene grazie al sole, con il risultato che oggi un chicco su tre che arriva dall'estero in Italia è canadese;

il divieto di utilizzo di tale diserbante troverebbe larghissima condivisione da parte dei diversi schieramenti politici, come dimostrano i diversi atti di indirizzo presentati in Palamento e la mozione unitaria 1-00124 approvata all'unanimità dalla Camera dei deputati,

impegna il Governo:

1) a sospendere gli effetti del comunicato del Ministero della salute del 19 dicembre 2017, con cui si è recepito il rinnovo della sostanza attiva glifosato per 5 anni e ad assumere ogni idonea iniziativa in sede europea per promuovere la revisione delle decisioni assunte in merito all'utilizzo del glifosato con regolamento di esecuzione (UE) n. 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017;

2) ad adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica, nonché la salubrità dell'ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna;

3) a promuovere, anche mediante lo strumento della decretazione di urgenza, degli interventi normativi finalizzati a vietare l'utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti.

(1-00272)