• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06403 (4-06403)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06403presentato daCILLIS Lucianotesto diLunedì 20 luglio 2020, seduta n. 375

   CILLIS, ALBERTO MANCA, GALLINELLA, GAGNARLI, MAGLIONE, LOVECCHIO, LOMBARDO, CADEDDU, DEL SESTO, MASI, DEIANA, TESTAMENTO, BRESCIA, BRUNO, BUOMPANE, BUSINAROLO, CABRAS, CANCELLERI, LUCIANO CANTONE, CARABETTA, CARBONARO, CARELLI, CARINELLI, CASA, CASO, CASSESE, MAURIZIO CATTOI, CHIAZZESE, CIMINO, CIPRINI, BELLA e MARZANA. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero dell'istruzione è impegnato a promuovere e potenziare percorsi formativi di sensibilizzazione e formazione degli studenti riguardo ai cambiamenti ambientali in atto sul nostro Pianeta, per la formazione di una nuova cittadinanza responsabile e compatibile con le condizioni ecosistemiche e quindi una cittadinanza sempre più sostenibile;

   le azioni intraprese dal Ministero risultano di estrema importanza, poiché si vive, come ormai noto, in un'epoca in cui le attività antropiche hanno notevoli impatti ambientali determinando, tra le diverse conseguenze, una eccessiva produzione di CO2;

   una maggiore diffusa consapevolezza rappresenta, pertanto, la prima importante risorsa per la tutela della nostra «casa comune» e le istituzioni scolastiche, in quanto luogo di formazione delle future generazioni, diventano quindi lo spazio primario;

   da quanto appreso attraverso i mezzi di informazione, l'Associazione nazionale presidi e l'Ente nazionale idrocarburi (Eni) nei mesi scorsi hanno annunciato l'avvio di un programma di incontri sui temi della sostenibilità ambientale – cambiamento climatico, efficienza energetica, rifiuti, bonifiche ambientali – per la formazione dei docenti delle scuole italiane, in base alla direttiva n. 170 del 2016 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca «Accreditamento/qualificazione enti, riconoscimento corsi», in applicazione di una modifica della legge n. 92 del 2019;

   l'Eni, in relazione alla sua attività di ricerca, estrazione e raffinazione di idrocarburi, ha gravi responsabilità dirette sui cambiamenti climatici e sul grave stato di inquinamento in cui versano i territori da bonificare; tale ente rappresenta, inoltre, un attore principale, a scopo di business, nel campo della produzione di sistemi e di fonti energetiche che modificano l'efficienza energetica;

   l'ente in parola, è utilizzatore di centinaia di sostanze chimiche, tossiche e pericolose che immette nell'ambiente e che possono essere all'origine dell'inquinamento dei territori, come ad esempio si osserva nel bacino dell'area Sin della Valbasento, in Basilicata, o riguardo alla devastazione di aree delicate del pianeta, come quella del fiume Niger in Africa;

   le attività di ricerca, estrazione e raffinazione dell'Eni, produttore di enormi quantità di rifiuti tossici e pericolosi da smaltire continuamente, sono impattanti, ricorrendo all'utilizzo non solo di sostanze chimiche inquinanti, ma anche a procedimenti tecnici altamente dannosi per l'ecosistema, come la reiniezione in profondità delle acque di strato;

   sono noti altresì i gravissimi incidenti nei pozzi petroliferi, negli oleodotti e nei centri di raffinazione e stoccaggio del citato ente, come accaduto nel 2017 al Cova di Viggiano, in Basilicata, nella più grande area estrattiva e di raffinazione d'Italia, in cui materiale fossile, fuoriuscito per 7 anni dai serbatoi di contenimento, ha contaminato i reticoli idrici dei territori, le falde idriche e i terreni circostanti –:

   se il Ministro interrogato, per le ragioni di cui in premessa, non ritenga opportuno evitare che le società altamente impattanti, come nel caso specifico, formino docenti e studenti su tematiche ambientali e di bonifica o che società di business formino gli stessi sull'efficienza energetica.
(4-06403)