• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06353 (4-06353)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06353presentato daPORCHIETTO Claudiatesto diGiovedì 16 luglio 2020, seduta n. 373

   PORCHIETTO, MARTINO, GIACOMONI, GIACOMETTO, CATTANEO e BARATTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   come evidenziato dalla stampa nazionale, negli ultimi giorni ai contribuenti che nel 2019 hanno aderito alla definizione agevolata del saldo e stralcio, stanno arrivando da parte dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, delle comunicazioni di errore di calcolo;

   in particolare, a causa di un errore tecnico dell'ente è stato indicato un importo da pagare totale inferiore a quello effettivo e dovuto;

   la comunicazione dell'Agenzia delle entrate-Riscossione contiene le spiegazioni e i nuovi bollettini in sostituzione di quelli precedenti errati in possesso dei contribuenti, ma questo non rappresenta l'unico problema; si stanno verificando, infatti, anche casi in cui per i contribuenti che hanno già pagato le rate nel mese di marzo e luglio 2020, l'Agenzia delle entrate-Riscossione chieda il pagamento delle rate già pagate rideterminate con il nuovo importo;

   l'Agenzia delle entrate-Riscossione riporta, inoltre, nella propria comunicazione che, in caso di ritardo o rate pagate con un importo inferiore (somme rideterminate), la definizione agevolata non produrrà effetti estintivi dei carichi iscritti a ruolo e l'importo, eventualmente già corrisposto, sarà considerato a titolo di acconto rispetto all'ammontare dovuto;

   considerato che il cosiddetto «saldo e stralcio» delle cartelle esattoriali rappresenta una misura che ha permesso a molti contribuenti in difficoltà economica di pagare un importo inferiore del debito dovuto senza interessi e sanzioni, non si capiscono le ragioni per cui errori imputabili unicamente all'Agenzia delle entrate-Riscossione si debbano ripercuotere in modo così automatico nei confronti dei cittadini dal momento che l'Agenzia è a loro che si rivolge per chiedere il saldo finale di quanto dovuto;

   inoltre, non appare chiaro quale sia il termine per versare la differenza tra importo già corrisposto, in misura inferiore, e nuova rata ricalcolata dall'Agenzia delle entrate-Riscossione. Se il problema non sussiste per le rate del 2020 (quella in scadenza a marzo e luglio), dato che il termine di versamento è stato spostato al 10 dicembre, sorgono dei dubbi sulla prima rata della «pace fiscale»: il primo versamento del saldo e stralcio delle cartelle doveva essere fatto entro il 30 novembre 2020, scadenza rinviata al 2 dicembre 2020, e che cadrebbe nel giorno di sabato –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto descritto in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere per evitare che un mero errore di calcolo imputabile unicamente all'Agenzia delle entrate-Riscossione si ripercuota in modo pregiudizievole nei confronti dei contribuenti, chiarendo, altresì, in modo preciso e puntuale la tempistica dei versamenti, con particolare riguardo alla prima rata della «pace fiscale».
(4-06353)