• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06332 (4-06332)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06332presentato daLACARRA Marcotesto diMercoledì 15 luglio 2020, seduta n. 372

   LACARRA e UBALDO PAGANO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 8 marzo 2020, n. 11, recante «Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell'attività giudiziaria», ha disposto:

    il differimento urgente delle udienze e sospensione dei termini nei procedimenti civili, penali, tributari e militari;

    misure urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia, anche amministrativa e contabile;

   in particolare, è stata disposta la sospensione fino al 31 maggio delle udienze e di tutte le altre attività, con il rinvio delle udienze non urgenti al 2021 e 2022;

   mentre tutte le attività economiche sono gradualmente riprese, l'attività giudiziaria è tuttora oggetto di significativi ritardi, accumulati soprattutto durante il periodo di sospensione e anche a causa di un comprovato malfunzionamento delle misure di celebrazione delle udienze da remoto, nonché della mancanza di un protocollo unico volto a regolare la «Fase 2» della giustizia in modalità analoghe su tutto il territorio nazionale;

   con l'entrata in vigore della legge n. 70 del 2020 che ha convertito in legge il decreto-legge n. 28 del 2020, è stata anticipata al 1° luglio la ripresa dell'attività giudiziaria; tuttavia, resta ancora in vigore il dovere dei capi degli uffici giudiziari di assicurare criteri organizzativi che rendano possibile conformarsi alle prescrizioni sanitarie vigenti, quali il distanziamento di almeno 1 metro tra le persone, il divieto di assembramento, la pulizia e sanificazione dei locali, l'uso della mascherina e altro;

   le categorie rappresentative degli avvocati denunciano che, con il rinvio delle udienze, molte parcelle spettanti non sono state onorate, a fronte di spese fisse immodificabili, quali l'affitto degli uffici, i costi di segreteria e quelli dei collaboratori;

   la situazione, inoltre, è ancor più grave a Bari, dove l'annosa questione dell'edilizia giudiziaria non trova ancora soluzione, malgrado già in passato avesse causato la sospensione dell'attività giudiziaria. Ad oggi, infatti, i tribunali civile e penale, la corte di appello, il tribunale per i minori, parte della sede della procura e gli uffici del giudice di pace sono collocati in sedi differenti e talvolta molto distanti l'una dall'altra –:

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per favorire l'ordinata e piena ripresa dell'attività giudiziaria;

   se e quali iniziative intenda adottare per individuare una soluzione definitiva alla riorganizzazione territoriale delle sedi della giustizia nella città di Bari.
(4-06332)