• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01672    attualmente più di 7 milioni di persone, poco più di un terzo dei 23 milioni di lavoratori, sono in cassa integrazione: un lavoratore su tre ha, dunque, lo stipendio ridotto dal 20 al 40...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01672presentato daD'ALESSANDRO Camillotesto presentato Martedì 14 luglio 2020 modificato Mercoledì 15 luglio 2020, seduta n. 372

   D'ALESSANDRO, LIBRANDI, DI MAIO, GADDA, MORETTO e FREGOLENT. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . – Per sapere – premesso che:
   attualmente più di 7 milioni di persone, poco più di un terzo dei 23 milioni di lavoratori, sono in cassa integrazione: un lavoratore su tre ha, dunque, lo stipendio ridotto dal 20 al 40 per cento;
   secondo i dati emanati dall'INPS, attualmente ci sarebbero dunque 365 mila persone che ne hanno fatto richiesta, di cui 100 mila persone che non sono state ancora pagate, circa 100 mila domande che non sono state ancora esaminate e 165 mila lavoratori che stanno avendo problemi con la regolarità dell'erogazione;
   ciò a fronte delle dichiarazioni del presidente dell'INPS Pasquale Tridico che aveva promesso il pagamento della cassa integrazione per tutti entro il 10 giugno;
   il sostegno ai lavoratori ed alle aziende in crisi a causa dell'emergenza da Covid-19 è stato uno dei primi provvedimenti del Governo che, con il decreto «Cura Italia», ha fin da subito esteso la cassa integrazione anche alle imprese con meno di 5 dipendenti;
   la cassa integrazione, com’è noto, si ripartisce in tre fattispecie: cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, una varietà di strumenti di sostegno che le imprese e i lavoratori hanno a disposizione per contrastare gli effetti che il lockdown sta avendo sull'economia;
   tra i ritardi per l'erogazione sicuramente il coinvolgimento degli enti regionali: le prime nove settimane di CIG sono infatti di competenza delle regioni che si occupano di smistare le pratiche che successivamente passano all'INPS. Ma tra le cause dei ritardi vi sono sicuramente anche l'alto numero di circolari e regolamenti che rende difficile per le aziende presentare correttamente le richieste. Dal 12 marzo sono stati emanati ben 26 atti dall'INPS, oltre a un numero imprecisato di comunicazioni e circolari interne del Ministero del lavoro. L'ultima circolare INPS, la numero 78 del 27 giugno, ha fornito indicazioni operative sulle disposizioni del decreto «Rilancio»;
   si è dunque ancora ben lontani dalla copertura completa di tutti i lavoratori che attualmente dovrebbero usufruire degli strumenti di sostegno al reddito –:
   se confermi i dati citati in premessa relativamente al numero di lavoratori ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, quanti siano i mesi di ritardo nell'erogazione delle tre fattispecie e in quali tempi e modalità si prevede saranno effettivamente erogati a coloro che ne hanno diritto gli strumenti di sostegno al reddito previsti dalla legislazione vigente.
(3-01672)