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Atto a cui si riferisce:
S.4/02115 MALAN - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: il 19 marzo 2019 a Caracas è stato arbitrariamente arrestato il cittadino italiano Juan...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 065
all'Interrogazione 4-02115

Risposta. - Il cittadino italo-venezuelano Juan Carlos Marrufo è detenuto presso la sede della Direccion general de la contra inteligencia militar (DGCIM) a Caracas dal 19 marzo 2019 insieme alla moglie Maria Auxiliadora Delgado Tabosky, di cittadinanza venezuelana e spagnola, con l'accusa di finanziamento del terrorismo e associazione a delinquere. L'ambasciata d'Italia e il consolato generale a Caracas, in stretto raccordo con la Farnesina, hanno seguito con la massima attenzione la vicenda del connazionale sin da quando hanno appreso la notizia del suo arresto, il 27 marzo. Da allora, la detenzione del signor Marrufo è stata oggetto di reiterati passi compiuti dalla nostra ambasciata presso le più alte autorità venezuelane.

In particolare, in seguito alla mancata esecuzione dell'ordine di scarcerazione emesso il 7 giugno dal competente giudice locale, la rappresentanza ha svolto interventi presso il procuratore generale del Venezuela Tarek William Saab e presso il Ministro degli esteri venezuelano Jorge Arreaza. Opera di sensibilizzazione alla vicenda è stata svolta anche nei confronti dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet affinché, nel corso di una sua visita in Venezuela nel giugno 2019, sollevasse il caso con i propri interlocutori locali.

Il 2 ottobre 2019, il connazionale è stato messo in libertà e arrestato nuovamente lo stesso giorno. Di fronte a tale atto, l'ambasciata è fermamente intervenuta per rappresentare ancora una volta il proprio disappunto e per chiedere spiegazioni presso il locale Ministero degli esteri.

Nel contempo, durante il medesimo mese di ottobre si sono intensificate le domande di visita in carcere al connazionale da parte dell'ambasciata, accompagnate dalla richiesta di urgenti accertamenti sanitari resisi necessari a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute. Solo a metà novembre il locale Ministero degli esteri ha risposto alle istanze presentate evidenziando le limitazioni cui l'assistenza consolare italiana va incontro a causa della cittadinanza anche venezuelana del signor Marrufo.

Un'ulteriore azione di sensibilizzazione è stata portata avanti dalla nostra rappresentanza a Caracas il 28 novembre 2019, in occasione degli incontri del senatore Casini con Nicolas Maduro, con Delcy Rodriguez e con il presidente del Tribunale supremo di giustizia Moreno. Inoltre, un ulteriore passo di sensibilizzazione è stato effettuato, da ultimo, nel dicembre 2019, presso il locale Ministero degli esteri, con un'iniziativa sostenuta anche dal nunzio apostolico in Venezuela.

Durante tutto il periodo di detenzione l'ambasciata e il consolato generale si sono tenuti in costante contatto con i familiari del connazionale, incontrandoli più volte insieme al loro legale e prestando loro tutta l'assistenza necessaria. Le nostre rappresentanze continuano a chiedere periodicamente chiarimenti sulla posizione processuale del connazionale e di poter comunque effettuare una visita consolare in carcere.

MERLO RICARDO ANTONIO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale

25/05/2020