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Atto a cui si riferisce:
S.4/02515 IANNONE - Ai Ministri della giustizia e della salute. - Premesso che a quanto risulta all'interrogante: la Procura di Napoli ha chiesto al giudice per le indagini preliminari...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 065
all'Interrogazione 4-02515

Risposta. - Sono state acquisite le informazioni concernenti il procedimento indicato che ha ad oggetto l'aggressione di un operatore sanitario, verificatasi all'interno del pronto soccorso dell'ospedale "Santobono", in data 22 settembre 2019.

Per tale procedimento era stata avanzata, in data 8 novembre 2019, richiesta di archiviazione ai sensi dell'art. 131-bis del codice penale, operando una valutazione non sul fenomeno, ma sulla singolarità del caso oggetto d'indagine preliminare. La richiesta è stata notificata sia all'indagato che alla parte offesa, senza che sia stata proposta opposizione (sebbene, l'ospedale Santobono, che non risulta iscritto come parte offesa, abbia presentato, in data 21 novembre 2019, opposizione).

In data 23 gennaio 2020 è stata ulteriormente ascoltata la parte offesa: in tale circostanza, oltre a ribadire l'intenzione già espressa nell'immediatezza di non proporre querela, ha evidenziato che le lesioni non sono guarite nel termine di 24 giorni, indicato nel referto acquisito dalla polizia giudiziaria, ma hanno richiesto ulteriori 18 giorni di malattia. La circostanza che dal fatto è derivata una malattia superiore ai 40 giorni, rendendo le lesioni gravi, ha reso non più applicabile l'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, per cui la richiesta di archiviazione ai sensi dell'art. 131-bis non sarà più inviata al giudice per le indagini preliminari. Attualmente, pertanto, sono in corso ulteriori indagini per assumere le determinazioni circa le modalità d'esercizio dell'azione penale.

Con particolare riguardo al tema della sicurezza delle strutture di pronto soccorso e dei presidi ospedalieri di Napoli e provincia, l'Ufficio territoriale del Governo di Napoli, interpellato sulla questione, ha rappresentato che l'argomento è stato più volte approfondito in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, anche con la partecipazione delle categorie interessate della Regione Campania e dei direttori generali dei principali nosocomi cittadini. Una misura determinante in chiave preventiva nonché valido strumento per l'attività info-investigativa è stata ritenuta quella dell'installazione di adeguati sistemi di videosorveglianza presso le strutture ospedaliere, collegate con le sale operative delle forze dell'ordine. Un primo intervento in tal senso risulta peraltro essere in corso per l'ospedale Santobono.

Nel corso degli incontri è stata evidenziata soprattutto la necessità di ottimizzate i modelli organizzativi al fine dell'innalzamento del livello di sicurezza dei posti di lavoro ed il miglioramento delle prestazioni a favore dell'utenza. Sebbene non si assista ad un fenomeno di incremento delle aggressioni ai sanitari dal punto di vista meramente statistico, l'invocazione di presidi di polizia, quale misura emergenziale, non appare soluzione efficace a garantire la sicurezza del personale medico e paramedico in quanto i drappelli di Polizia, attualmente presenti in via residuale presso 6 nosocomi e già oggetto di forte riduzione, svolgono un'attività di polizia giudiziaria (raccolta dei referti medici per l'invio tempestivo all'autorità giudiziaria, ora fungibile con procedure telematiche). Peraltro, in altri luoghi altrettanto a rischio per l'ordine e la sicurezza pubblica, quali banche ed uffici postali, è ormai assolutamente consolidato l'impiego di strutture di sicurezza complementari, quali gli istituti di vigilanza privata che si avvalgono di guardie giurate particolari debitamente formate.

Ferma restando la collaborazione che le aziende sanitarie potranno ricevere dalle forze dell'ordine per la consulenza sui sistemi di sicurezza all'interno degli ospedali, sono state condivise le seguenti misure di intervento: a) in linea generale, un'assidua vigilanza mobile, a cura delle forze di polizia, dei nosocomi quali obiettivi sensibili del piano coordinato di controllo del territorio; b) saranno stabiliti rapporti costanti tra i dirigenti dei presidi delle forze di polizia di zona e le direzioni ospedaliere per agevolare il più tempestivo intervento a chiamata; c) le aziende sanitarie cureranno il potenziamento delle misure organizzative finora adottate a tutela del patrimonio aziendale e della sicurezza degli operatori sanitari, infermieristici e amministrativi, rafforzando l'impiego di guardie giurate debitamente formate e di videosorveglianza collegata con le sale operative delle forze di polizia. In tale attività di ottimizzazione dei modelli organizzativi potranno usufruire, per gli aspetti di sicurezza, di consulenza tecnica da parte delle forze di polizia; d) le direzioni ospedaliere cureranno, infine, la specifica formazione del personale interno più interessato ai contatti con l'utenza.

BONAFEDE ALFONSO Ministro della giustizia

26/05/2020