• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00508 (7-00508) «Aprea, Casciello, Marin, Palmieri, Saccani Jotti, Vietina».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00508presentato daAPREA Valentinatesto diGiovedì 2 luglio 2020, seduta n. 365

   La VII Commissione,

   premesso che:

   l'emergenza Coronavirus ha determinato la sospensione delle lezioni in presenza per tutti dal 10 marzo 2020 (in alcune zone del Paese dal 24 febbraio) e ha obbligato studenti e professori che ne erano capaci e che avevano gli appositi device a spostare sulle piattaforme digitali lo svolgimento della didattica fino alla fine dell'anno scolastico permettendo lo svolgimento in presenza esclusivamente degli esami di Stato senza prove scritte;

   la situazione, a quattro mesi distanza, appare ancora oggi incerta sia per quanto riguarda il timore che si possa riproporre una ripresa dei contagi sia, e soprattutto, perché ancora nulla di realmente definito si profila in vista dell'inizio del nuovo anno scolastico e della ripresa delle lezioni in presenza;

   appare evidente che in questo momento è importante fare di necessità virtù, ed è la politica che, con un minimo di vision strategica, deve saper trasformare l'emergenza in opportunità adottando tutte le misure necessarie, utilizzando tutte le risorse disponibili per attuare un cambio di passo e prevedere che la normativa applicata in fase di emergenza possa costituire un valido punto di partenza sulla base del quale sviluppare nuovi modelli di attività scolastiche, valorizzando e utilizzando quanto realizzato in questi mesi per la gestione ordinaria degli istituti scolastici e della didattica;

   le circostanze di straordinarietà che sono state affrontate nei mesi scorsi e che ancora oggi caratterizzano la quotidianità devono rappresentare una occasione per poter introdurre una «fase due» per il sistema di istruzione che dalla risoluzione del problema contingente permetta di immettere innovazione e tecnologia nelle nostre scuole e porti a regime un nuovo modo di fare scuola;

   la situazione in cui ci si trova pone davanti a un bivio: tornare indietro come se nulla fosse accaduto o raccogliere la sfida e, una volta superata la contingenza con misure di natura anche controvertibile, avere il coraggio di prevedere con prudente lungimiranza un cambiamento del paradigma formativo tradizionale ereditato dal Novecento, introducendo nel sistema innovazione e nuovi registri educativi;

   al fine di raggiungere questo obiettivo occorre, non soltanto aggiungere nuove tecnicalità a quelle utilizzate precedentemente così da operare lezioni a distanza, continuando a proporre lezioni teoriche ed interrogazioni, quanto, piuttosto, trasferire nelle scuole il senso dell'intera rivoluzione digitale che ingloba e supera le modalità precedenti di istruzione, migliorandole e sprigionando potenzialità di apprendimento e di crescita oggi ancora inedite rispetto alle prestazioni oratorie e alla routine di natura nozionistica tuttora imperante nelle scuole;

   non è più possibile rimandare il ripensamento del modo di fare scuola, è necessario prevedere una nuova organizzazione delle attività didattiche flessibili, improntate più al modello del campus che a quello delle regole rigide più adatto ad edifici a vocazione militare che alla scuola del terzo millennio e della società della conoscenza;

   i processi di apprendimento sono processi nei quali ogni passaggio influenza il passaggio successivo e, alla luce di ciò, deve maturare la consapevolezza del ruolo essenziale che svolge l'educazione sin dall'infanzia per lo sviluppo e l'apprendimento per tutto l'arco della vita;

   lo studio delle competenze digitali nei giovani italiani mostra che l'età è un fattore determinante per i livelli di competenza digitale: in Italia, nel 2019, il 92,2 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni usa internet, ma solo un terzo presenta alte competenze digitali in un panorama generale che — secondo il rapporto Desi (Digital Economy and Society Index) 2020 — vede il nostro Paese collocarsi al 25° posto su 28 Paesi per quanto riguarda la digitalizzazione e all'ultimo per quanto riguarda le competenze digitali del capitale umano;

   in un sistema scolastico mirato al riconoscimento della meritorietà di ciascuno non è il possesso di un semplice «pezzo di carta» a certificare le capacità di uno studente, tanto più oggi che la formazione non avviene solamente all'interno delle aule e che sarebbe auspicabile una certificazione delle abilità e delle competenze comunque raggiunte a conclusione del percorso di studio dall'alunno al di là del titolo per operare in modo equo offrendo più e diversa formazione a chi ha di meno;

   si vive oggi in un'epoca in cui il focus ritorna sulle potenzialità della persona formata che deve apprendere per tutto l'arco della vita e appare, quindi, fondamentale costruire percorsi scolastici diversi e validi per ciascuno che pongano al centro del percorso scolastico le competenze in sostituzione della centralità delle nozioni sulla base delle quali si continua ad insegnare e a valutare gli studenti superando l'idea di percorsi uniformi per tutti;

   le stesse Linee guida parlano dell'indifferibile necessità di «riconfigurare il gruppo classe in più gruppi di apprendimento», di prevedere attività di «gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso» quindi gruppi di livello, di compito/progetto o elettivi, siano essi di approfondimento, recupero o sviluppo disciplinare e interdisciplinare, di aggregare «le discipline in aree e ambiti» molto più larghi del disciplinarismo «fordista» a cui si è abituati, di «garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l'opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale»;

   in base alle disposizioni contenute nel piano scuola sarà necessario comunque operare dei cambiamenti rilevanti nell'organizzazione scolastica e nella didattica e sarebbe auspicabile uno sguardo sia di breve che di lungo respiro, così da rispondere sia all'esigenza immediata di assicurare ai ragazzi e agli operatori la ripresa della didattica in presenza, sia di farlo nel rispetto della salute di tutti, destinando le risorse necessarie ad apportare tali cambiamenti a interventi strutturali e non temporanei;

   il tempo a disposizione per intervenire appare ormai davvero scarso, perché troppo ne è stato perso in dissertazioni che hanno portato all'individuazione di indicazioni teoriche di non facile traduzione nella pratica quotidiana di chi la scuola la vive e la fa, come è il caso di dirigenti scolastici, docenti, lavoratori della scuola e non ultimi, studenti;

   appare evidente che è necessario prevedere ulteriori ingenti finanziamenti per operare i cambiamenti di natura didattica e organizzativa che sono richiesti dalla necessità che la scuola riprenda in sicurezza e, contemporaneamente, pronta ad affrontare una eventuale nuova crisi sanitaria non in ottica emergenziale ma attrezzandosi per tempo rispetto sia alla connettività su tutto il territorio nazionale che al possesso di strumenti tecnologici individuali per non creare nuove disuguaglianze;

   è necessario che tutte le risorse siano disponibili fin da subito, anche con norme in deroga per gli acquisti e le procedure per i lavori pubblici necessari, definendo un quadro chiaro di ripartizione delle competenze tra finti locali e istituzioni scolastiche;

   è necessario considerare che se i gruppi di alunni negli edifici devono rispettare il distanziamento «da bocca a bocca», da fermi o in movimento, se gli spazi dovessero risultare insufficienti — la stessa Ministra dell'istruzione parla di circa il 15 per cento di alunni in esubero — occorrerà ricercarne di nuovi;

   il Presidente del Consiglio e la Ministra Azzolina hanno anche annunciato che per far fronte alle nuove necessità si assumeranno in aggiunta agli organici di istituto, 50 mila nuove unità di personale,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative per anticipare tutte le operazioni di assegnazione dei docenti alle scuole e le procedure di immissione in ruolo e lo scorrimento delle graduatorie provinciali per le nomine delle 50 mila unità aggiuntive a tempo determinato annunciate per arrivare a concludere le operazioni entro il 31 agosto 2020;

   ad adottare iniziative per prevedere che le scuole programmino entri i mesi di luglio ed agosto 2020 tutte le attività di recupero e consolidamento degli apprendimenti, con particolare attenzione alle studentesse e agli studenti con disabilità, affinché le stesse attività didattiche possano realmente partire dal 1° settembre, come previsto dai decreti emergenziali;

   ad adottare iniziative per prevedere deroghe alla quota di autonomia degli istituti scolastici, almeno per l'anno scolastico 2020-2021, passando dal 20 al 40 per cento, al fine di garantire l'attuazione della valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall'autonomia scolastica, come indicato dalle Linee guida, che prevedono che le classi, i docenti disciplinari, i piani di studio giornalieri, settimanali e annuali, gli strumenti di apprendimento, tipo i libri di testo o la lavagna, non potranno più essere così come sono stati conosciuti prima del COVID-19 dovranno lasciare spazio a nuove riconfigurazioni;

   ad adottare iniziative per definire norme in deroga per autorizzare tutte le scuole, ovviamente fornendo loro adeguate dotazioni, finanziarie, ad introdurre la figura del docente tutor chiamato: a) sia ad accompagnare in modo personalizzato un gruppo di studenti per l'intera durata del prossimo anno e se possibile dell'intero ciclo scolastico all'interno di un'offerta formativa che, per lo stesso piano previsto dal Governo, dovrà essere molto diversa da quella a cui erano abituati non solo i docenti, ma soprattutto gli studenti e le famiglie così da assicurare ordine in un sistema che non dovrà scambiare la complessità per confusione; b) sia a guidare gli studenti del gruppo ad esso affidato e le loro famiglie nella compilazione del portfolio delle competenze personali reso ancora più necessario dagli insistiti ma giusti richiami delle Linee guida ad armonizzare i percorsi di apprendimento formali, non formali informali e occasionali;

   ad adottare iniziative per prevedere, contestualmente e tempestivamente, corsi di formazione per docenti tutor in collaborazione con le Università, al fine di garantire la presenza di queste figure specializzate in tutte le scuole di ogni ordine e grado;

   ad adottare iniziative per autorizzare tutte le scuole all'acquisto di strumenti tecnologici individuali da assegnare in comodato d'uso, agli studenti in via ordinaria per la fruizione della didattica con metodologia digitale e per la fruizione, in caso di emergenza, della didattica a distanza;

   ad adottare iniziative per autorizzare altresì l'acquisto entro il 31 agosto, attraverso le istituzioni scolastiche di abbonamenti individuali per docenti e per studenti finalizzati a garantire la connettività in quelle zone del Paese tuttora prive di banda ultra larga;

   a promuovere interventi urgenti per ampliare le zone di connessione a banda ultra larga;

   ad adottare iniziative per prevedere entro il mese di agosto la formazione obbligatoria in presenza o a distanza dei docenti in materia di prevenzione e sicurezza e corsi di formazione anche in modalità smart working per l'utilizzo delle tecnologie;

   ad assumere iniziative per assegnare in tempi rapidi finanziamenti per consentire, oltre agli interventi di edilizia leggera, anche la sottoscrizione di protocolli e convenzioni per l'utilizzo di spazi esterni agli istituti scolastici, da concordare nei patti territoriali, per l'utilizzo temporaneo o permanente da parte di gruppi di alunni di tali ambienti nel caso di inadeguatezza dei locali della scuola al rispetto delle norme in materia di distanziamento e al fine di comprare gli arredi necessari a rispettare tali norme sin dall'avvio dell'anno scolastico e non in un momento successivo;

   ad adottare iniziative per prevedere l'opportunità di ricomprendere gli spazi delle scuole paritarie, in quanto parte costitutiva del sistema nazionale di istruzione, negli accordi territoriali, in tutti quei casi in cui ciò sia realmente possibile ed auspicabile;

   al fine di arrivare a determinare in tempi rapidi la reale disponibilità degli spazi ad accelerare le misurazioni nelle scuole degli spazi a disposizione secondo le disposizioni in materia di distanziamento fisico di 1 metro fra le rime buccali degli alunni, in modo da consentire per tempo l'acquisto di banchi singoli ma mobili e di ultima generazione;

   ad adottare iniziative per prevedere il coinvolgimento dei presìdi sanitari territoriali per la messa a disposizione delle scuole di équipe psicopedagogiche e controlli permanenti e continui del personale scolastico attraverso test sierologici e ogni altra modalità tesa a scongiurare la diffusione del SARS-CoV-2, intervenendo immediatamente con tamponi;

   ad adottare iniziative per stanziare, entro il mese di agosto, in attesa del parere del Comitato tecnico-scientifico, adeguate risorse per favorire il rifornimento da parte degli istituti scolastici degli strumenti di prevenzione (mascherine e visiere) da utilizzare a partire dal mese di settembre o, nel caso di rinnovato allarme di diffusione del contagio, non solo per il personale dipendente, ma anche per gli studenti;

   ad adottare iniziative per stanziare, entro il mese di agosto, le eventuali somme incentivanti per consentire al personale ausiliario, potenziato anche con personale esterno avventizio, l'uso degli appositi strumenti per la rilevazione della temperatura corporea degli studenti prima dell'inizio delle lezioni, per non scaricare questa responsabilità istituzionale educativa e sanitaria sulle famiglie dei minori;

   ad accelerare il monitoraggio e la messa a disposizione dei dati relativi all'andamento e ai risultati della didattica a distanza, al fine di intervenire sulle criticità e sui limiti che si sono evidenziati nel caso in cui si imponga nuovamente la necessità di adozione di detta modalità di svolgimento della didattica;

   ad adottare iniziative per prevedere una riserva del 20 per cento di finanziamenti previsti dal piano europeo Next Generation EU per progetti di digitalizzazione, di modernizzazione degli edifici scolastici, di potenziamento degli Istituti tecnici superiori (Its) e per la realizzazione di centri tecnologici avanzati per il made in Italy (automazione, arredamento, abbigliamento, agricoltura) e centri sportivi per l'attività motoria ed agonistica delle giovani generazioni.
(7-00508) «Aprea, Casciello, Marin, Palmieri, Saccani Jotti, Vietina».