• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03624 RUOTOLO, DE PETRIS, ERRANI, NUGNES - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: in base a quanto risulta agli interroganti, da circa 15 anni il vecchio piano regolatore generale del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03624 presentata da ALESSANDRO RUOTOLO
martedì 9 giugno 2020, seduta n.226

RUOTOLO, DE PETRIS, ERRANI, NUGNES - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

in base a quanto risulta agli interroganti, da circa 15 anni il vecchio piano regolatore generale del Comune di Volla, in provincia di Napoli, ha esaurito i suoi effetti. Le varie amministrazioni succedutesi non sono state in grado di aggiornare e ridefinire una pianificazione urbanistica con il nuovo strumento del PUC (piano urbanistico comunale);

si segnala, in particolare, che a Volla non si è neppure potuto attivare il "periodo di salvaguardia", ossia quel lasso di tempo in cui il PUC viene rivisto, modificato e approvato dall'ente locale (dopo parere della Regione, tale parere è vincolante) ed entro il quale il Comune ed il settore tecnico devono applicare la normativa più restrittiva in termini di autorizzazioni edilizie (da qui il termine "salvaguardia");

in questi anni l'edilizia locale ha continuato ad espandersi a dismisura senza alcuna programmazione per la realizzazione di servizi, sottoservizi e nuove infrastrutture;

la realizzazione di qualsiasi intervento edilizio è soggetta al rispetto dell'indice di cubatura stabilito dagli strumenti urbanistici rilevanti;

nel caso in cui questo indice non possa essere soddisfatto unicamente mediante la capacità edificatoria di un determinato lotto, è possibile avvalersi della cubatura di un lotto vicino con il conseguente asservimento dell'area, consistente nella volontaria rinuncia alle possibilità edificatorie;

Volla è un comune di circa 25.000 abitanti ed è posizionato tra la fascia vesuviana e l'area orientale di Napoli e non rientra, se pur compreso in parte alle pendici del Vesuvio, secondo i piani della Protezione civile nazionale, in nessuna 'zona rossa';

si evidenziano, a quanto consta agli interroganti, due anomalie: la prima riguarderebbe, nella maggior parte dei casi, trasferimento e atterraggio di cubature da comuni limitrofi ricadenti nella "zona rossa" del Vesuvio, nei quali vige il divieto assoluto di edificare residenze. La seconda, invece, risiederebbe nell'utilizzo della cubatura aggiuntiva del "piano casa", che va ad aggiungersi a questo trasferimento di cubatura, anche su terreni privi di edificazione;

in base alle informazioni di cui sono a conoscenza gli interroganti, il rilascio di autorizzazioni edilizie è avvenuto e avviene attraverso un'applicazione discutibile e forzata dello stesso "piano casa". Atti amministrativi motivati da interpretazioni discutibili e non pacifiche di norme, regolamenti, provvedimenti del Tar e Consiglio di Stato capaci di renderli ad arte 'elastici' con l'effetto di uno sviluppo disordinato del territorio caratterizzato da una vera e propria colata di cemento;

permessi a costruire concessi anche con demolizione e ricostruzione di fabbricati da adibire a edilizia residenziale sociale (RSA) con opere di ristoro come ludoteche, asilo nido, piscine ad uso sociale, rimodellamento di piazze, slarghi, strade e opere di arredo urbano, progetti solo teorici che puntualmente sono stravolti in corso d'opera con la presentazione di Scia, segnalazione certificata di inizio attività, in sanatoria;

considerato che:

il 13 marzo 2019 e il 30 maggio 2019 il gip presso il Tribunale di Nola su richiesta della Procura di Nola, ha emesso distinti decreti di sequestro preventivo nel territorio di Volla aventi ad oggetto complessi abitativi per 250 appartamenti, per un valore commerciale complessivo superiore ai 60 milioni di euro e per 23 appartamenti e 13 villette per un valore commerciale complessivo pari a circa 7.5 milioni di euro. L'autorità giudiziaria ha contestato ai vari proprietari-committenti, progettisti e responsabili delle imprese esecutrici dei lavori, il reato di avere realizzato immobili a destinazione abitativa in totale difformità degli originari permessi a costruire rilasciati e in violazione della normativa urbanistica;

in entrambi i provvedimenti giudiziari si evince una trasformazione urbanistica di quelle aree destinate dallo strumento urbanistico a servizio di interesse pubblico, in maniera funzionale e permanente a fini residenziali;

il 19 novembre 2004 con pubblicazione sulla Gazzetta n. 272 il Consiglio comunale di Volla è stato sciolto per l'ingerenza della criminalità organizzata. Nella relazione conclusiva dell'atto di scioglimento tra l'altro si legge "con riferimento all'attività di gestione del territorio l'organo ispettivo ha riscontrato illegittimità in ordine a talune concessioni edilizie rilasciate in violazione della normativa di settore ed a favore di soggetti che hanno rapporti di frequentazione con soggetti gravati da pregiudizi per associazione di stampo mafioso";

queste gravi circostanze, secondo gli interroganti, avvengono e continuano ad avvenire nella disattenzione e nel disinteresse più totale da parte anche delle successive amministrazioni, come dimostrano i sequestri citati, prova irrimediabile della devastazione del territorio di Volla,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno disporre, ex articolo 143 del Testo unico degli enti locali (di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000), la nomina, da parte del prefetto, di una commissione d'accesso agli atti dell'amministrazione locale, al fine di compiere tutte le verifiche necessarie riguardanti la regolarità urbanistico-edilizia e le modalità di rilascio dei permessi, accertare e verificare, inoltre, se gli organi amministrativi ed elettivi possano ancora aver subito fenomeni di condizionamento malavitoso, nonché garantire la piena trasparenza e la corretta azione amministrativa dell'ente locale.

(4-03624)