• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01663 ALFIERI, BOLDRINI - Al Ministro della salute. - Premesso che: l'articolo pubblicato sulla rivista scientifica "The New England Journal of Medicine" (NEJM) il 21 marzo 2020, esamina il...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01663 presentata da ALESSANDRO ALFIERI
martedì 9 giugno 2020, seduta n.226

ALFIERI, BOLDRINI - Al Ministro della salute. - Premesso che:

l'articolo pubblicato sulla rivista scientifica "The New England Journal of Medicine" (NEJM) il 21 marzo 2020, esamina il ruolo degli ospedali nella gestione della epidemia da COVID-19, concludendo che la scelta di aprire reparti COVID-19 all'interno di strutture ospedaliere non dedicate al trattamento del virus pandemico si è rivelato alquanto inopportuna, poiché: "quando l'ospedalizzazione non può essere evitata, occorre concentrare i pazienti Covid-19 in strutture dedicate. Questo consente di minimizzare l'esposizione degli operatori sanitari perché solo un gruppo ristretto di professionisti che può essere altamente formato entra in contatto ripetuto con il virus. Inoltre consente di razionalizzare l'uso di DPI adeguati, che altrimenti sono dispersi in tanti utilizzatori diversi. La speranza di confinare l'infezione in un reparto all'interno di ospedali non Covid-19 per mesi quando gli operatori e i pazienti condividono ascensori, spazi comuni, altri, con medici che, magari fanno persino turni misti tra diversi reparti, è semplicemente irrealistica";

il Ministero della salute, con circolare prot. Gab. 0002627-P del 1° marzo 2020, ha fornito indicazioni riguardo l'incremento della disponibilità dei posti letto del Servizio sanitario nazionale da destinare all'emergenza COVID-19 auspicando "l'individuazione di una o più strutture/stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19" e stabilendo che l'utilizzo delle strutture private accreditate "dovrà essere valutato prioritariamente per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche mediante trasferimento e presa in carico di pazienti non affetti da Covid-19";

il Ministero della salute, con più recente circolare prot. 0007865 del 25 marzo 2020, ha aggiornato le linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri, stabilendo in modo esplicito la necessità "di identificare prioritariamente strutture/stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19" e "solo in casi eccezionali, laddove non risulti possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19 da quelli non Covid-19, i percorsi clinico-assistenziali e il flusso dei malati devono, comunque, essere nettamente separati.";

lo stesso Ministro della salute, Speranza, in un intervento reso nel corso della trasmissione di Radio Capital "Circo Massimo" del 20 aprile 2020 ha dichiarato: " (?) Abbiamo bisogno di strutture che si specializzino sul Covid, perché gli ospedali misti facilmente moltiplicano il contagio: è molto difficile bloccarlo quando si hanno nella stessa struttura pazienti Covid e non Covid";

premesso inoltre che:

l'assessore regionale alla salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, con la circolare 23608 del 21 maggio 2020 avente per oggetto "Emergenza Covid-19. Progressivo ripristino delle attività assistenziali fase 2", ha approvato le linee guida per il progressivo ripristino delle attività assistenziali nella "fase 2". Di fatto tale circolare non sarebbe passata al vaglio del comitato tecnico scientifico, il cui scopo è proprio quello di fornire un'analisi accurata e scientifica su eventuali nuovi provvedimenti. A seguito di ciò, nello stesso giorno i componenti del CTS hanno rimesso il loro mandato: "preso atto delle determinazioni assunte in tema di politica sanitaria relativa al Progressivo ripristino delle attività assistenziali con la nota odierna 23608 DPS/A1, i componenti del CTS, nel ringraziare Assessore e Presidente per l'onore dato di potere servire la propria Regione e i Cittadini Siciliani, rimettono il loro mandato";

nelle predette linee guida adottate dall'assessorato regionale alla salute non si parla dei COVID- hospital mentre si prevede l'istituzione in tutte le strutture ospedaliere di reparti COVID dedicati "con relativi e adeguati percorsi separati". Ciò significa che gli eventuali nuovi casi potranno essere trattati in tutti gli ospedali, anche quelli che nella fase 1 sono stati esclusi. Di fatto, dunque, tutti gli ospedali dell'isola rischiano di diventare ospedali "misti";

considerato che:

in occasione della pubblicazione del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto decreto-legge "Rilancio"), sul sito del Ministero della salute sono stati annunciati l'incremento e la resa stabile della realizzazione di COVID-hospital, una parte fondamentale nella strategia contro il virus, "dal momento che gli ospedali misti facilmente moltiplicano il contagio. Saranno strutture ad alto valore aggiunto in termini di innovazione, tecnologia e competenze, dedicati esclusivamente ai pazienti Covid-19. Che saranno curati da personale adeguatamente formato, all'interno di spazi strutturalmente distinti";

nella relazione di accompagnamento al suddetto decreto-legge, si legge chiaramente che "la rete di offerta Covid-19, attivata in questa fase va, quindi, ridefinita rendendola integrata organicamente con la rete di assistenza ospedaliera regionale, per cui sarà preferibile attrezzare l'offerta Covid-19 negli ospedali forniti delle necessarie professionalità, dotazioni strutturali, tecnologiche e di servizi";

nella risoluzione approvata dalla 12a Commissione permanente (Igiene e Sanità) del Senato il 3 giugno 2020 sull'affare assegnato sui profili sanitari della cosiddetta fase due: strategie anti e post Covid-19 (n. 456), si impegna il Governo, tra le altre cose, "a orientare l'investimento sui Covid-Hospital in modo da distribuire sul territorio strutture di riferimento coordinate tra loro con alte specialità a beneficio dell'intera rete ospedaliera e territoriale, anche attraverso la riconversione strutturale di edifici esistenti, previa ricognizione delle competenze presenti in medicina di comunità e cure primarie, medicina d'urgenza, malattie infettive e microbiologia-virologia";

inoltre, secondo quanto previsto dal decreto-legge cosiddetto "Cura Italia" e dal decreto-legge cosiddetto "Rilancio", ciascuna regione e provincia autonoma dovrà redigere un piano di riorganizzazione che, una volta approvato dal Ministero della salute, sarà recepito in un apposito Programma operativo per la gestione dell'emergenza COVID-19 che il Ministero della salute dovrà approvare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e che dovrà essere sottoposto al monitoraggio congiunto dei suddetti Ministeri,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di rendere uniforme sull'intero territorio nazionale l'applicazione delle misure previste in materia di riordino della rete ospedaliera nell'emergenza sanitaria da COVID-19;

se non ritenga altresì di dover verificare le cause che hanno portato alle dimissioni del Comitato tecnico scientifico dell'assessorato alla salute della Regione Siciliana e di adottare le iniziative di sua competenza per contestare la circolare del 21 maggio 2020, al fine di scongiurare il pericolo dell'ingenerarsi di focolai nei cosiddetti ospitali misti.

(3-01663)