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Atto a cui si riferisce:
S.1/00246 premesso che: nell'ultimo venerdì del mese di Ramadan, nella Repubblica Islamica dell'Iran si festeggia la "Giornata di al-Quds (Gerusalemme)"; tale giornata è stata istituita nel...



Atto Senato

Mozione 1-00246 presentata da MATTEO SALVINI
martedì 9 giugno 2020, seduta n.226

SALVINI Matteo, ROMEO, CALDEROLI, CENTINAIO, STEFANI, CANDIANI, BORGONZONI, SIRI, TOSATO, FAGGI, SAPONARA, ARRIGONI, ALESSANDRINI, AUGUSSORI, BAGNAI, BARBARO, BERGESIO, BORGHESI, BOSSI Simone, BRIZIARELLI, BRUZZONE, CAMPARI, CANDURA, CANTU', CASOLATI, CORTI, DE VECCHIS, FERRERO, FREGOLENT, FUSCO, GRASSI, IWOBI, LUCIDI, LUNESU, MARIN, MARTI, MONTANI, NISINI, OSTELLARI, PAZZAGLINI, PELLEGRINI Emanuele, PEPE, PERGREFFI, PIANASSO, PILLON, PIROVANO, PISANI Pietro, PITTONI, PIZZOL, PUCCIARELLI, RIPAMONTI, RIVOLTA, RUFA, SAVIANE, SBRANA, TESTOR, URRARO, VALLARDI, VESCOVI, ZULIANI - Il Senato,

premesso che:

nell'ultimo venerdì del mese di Ramadan, nella Repubblica Islamica dell'Iran si festeggia la "Giornata di al-Quds (Gerusalemme)";

tale giornata è stata istituita nel 1979 per volontà di Khomeini, che l'ha descritta con tali parole: "Il Giorno di Gerusalemme è il giorno in cui possiamo riconoscere quali persone e quali regimi sono nemici dell'Islam. Chi non partecipa è contro l'Islam ed a favore di Israele, e chi partecipa è a favore dell'Islam e contro i suoi nemici - Stati Uniti e Israele";

venerdì 22 maggio 2020 in Iran si è festeggiata la Giornata descritta;

il leader della Repubblica Islamica dell'Iran, l'Ayatollah Khamenei, ha rilasciato in tale Giornata gravi affermazioni nei confronti dello Stato di Israele, invocando la lotta armata;

Khamenei ha definito Israele un "virus" e un "cancro da estirpare". Ha inoltre dichiarato che "la jihad e la lotta per liberare la Palestina sono doveri islamici", sottolineando che "la vittoria è garantita da Dio". Ha inoltre aggiunto che "i gruppi jihadisti devono essere organizzati e si devono espandere nelle terre palestinesi, perché i sionisti capiscono solo il linguaggio della forza";

anche le Guardie della Rivoluzione (Pasdaran), che costituiscono insieme all'esercito nazionale le forze armate dell'Iran, hanno rilasciato una nota contenente duri attacchi a Israele, augurandosi la sua scomparsa: "Dopo 72 anni dall'occupazione sionista, la liberazione di Gerusalemme si realizzerà, presto non ci sarà più il nome di Israele sulla falsa carta geografica del mondo";

considerato che:

negli ultimi anni si assiste in Europa e nel mondo a un notevole incremento di fenomeni collegati all'antisemitismo;

tale è la portata del fenomeno che diversi esperti e accademici hanno coniato il termine "neo-antisemitismo" o "nuovo antisemitismo", cioè una nuova ondata di antisemitismo che dagli inizi del XXI Secolo si è diffusa dal Medio Oriente sino al mondo occidentale, e si è fortemente radicata in Europa;

il "neo-antisemitismo" ha sostituito l'antisemitismo storico che ha drammaticamente caratterizzato il Novecento, evolvendosi grazie a una matrice prettamente politica che ha come sfondo la demonizzazione di Israele, trasformato in Stato paria, e conseguentemente messo in discussione nei suoi fondamenti e nel suo diritto di esistere;

questo sentimento di avversione proietta gli stereotipi, che un tempo erano addossati agli individui e le comunità di religione ebraica, direttamente su Israele, lo "Stato degli ebrei";

l'antisemitismo dimostra quindi di aver una notevole capacità di mimetismo che ha permesso a questo fenomeno di sopravvivere ed evolversi nel corso della storia, e l'antisionismo, in tal modo, diventa la migliore maschera per coprire i sentimenti di neo-antisemitismo descritti;

all'interno dei movimenti della galassia antisionista, si trovano spesso teorie che negano al popolo ebraico il diritto all'autodeterminazione, sostenendo che l'esistenza stessa dello Stato d'Israele costituisca un atto di razzismo; o tesi che tracciando paragoni tra la presente politica d'Israele e quella dei nazisti e che usano simboli e immagini associate all'antisemitismo storico per caratterizzare Israele e i cittadini israeliani;

valutato che:

a settembre 2019, durante la Conferenza sull'antisemitismo svoltasi a Bruxelles, il Governo israeliano ha presentato il report sulla crescita mondiale dell'antisemitismo "Behind the Mask", nel quale è stato evidenziato il crescente numero di violenze ad esso collegate;

"European Jewish association" e "Europe Israel press association" hanno organizzato un convegno al Press club di Bruxelles dal titolo "La delegittimazione dello Stato d'Israele: il volto accettabile dell'antisemitismo", nel corso del quale è stato illustrato un report dal Ministro israeliano della sicurezza pubblica e degli affari strategici, Gilad Erdan, insieme all'inviato speciale USA per monitoraggio e lotta all'antisemitismo, Elan Carr, al direttore generale del Ministero degli affari strategici israeliano, Tzachi Gavrieli, al direttore EIPA, Tal Rabina e al Chairman EJA, Rabbi Menachem Margolin, dove si evidenzia una preoccupante crescita degli attacchi antisemiti;

nel corso dell'illustrazione del report è emerso lo stretto legame tra antisemitismo e le violenze ad esso collegate con il crescente sentimento di delegittimazione e boicottaggio dello Stato ebraico, con particolare riferimento al movimento "Boycott, divestment and sanctions" (BDS), che ha mostrato sin dalla sua nascita molteplici tendenze antisemite;

il rapporto includeva oltre 80 esempi di importanti attivisti BDS diffusione di contenuti antisemiti, coerenti con la definizione operativa sull'antisemitismo coniata dall' International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA);

secondo un censimento dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali, sentimenti di antisemitismo sarebbero cresciuti negli ultimi 5 anni in Europa, come si evince da un'intervista di oltre 16.300 persone nei 12 Paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito), che ospitano il 96 per cento degli ebrei in Europa;

nel 2018 più di 300 intellettuali e personalità francesi hanno firmato un manifesto, scritto da Philippe Val, ex direttore di Charlie Hébdo, "contro il nuovo antisemitismo" sul suolo francese, determinato dalla "radicalizzazione islamista";

nello stesso anno 38 gruppi ebraici tedeschi hanno sollecitato il Governo tedesco a mobilitarsi attivamente contro l'antisemitismo crescente: tra questi gruppi c'è anche il noto Jewish Forum for Democracy and Anti- Antisemitism (JFDA), la quale Presidente, Lala Susskind, ha specificato che l'appello è rivolto anche alle organizzazioni islamiche, preoccupata dal pericolo derivante dalla diffusione dell'antisemitismo fra i musulmani tedeschi;

sono numerosi gli attacchi antisemiti nei Paesi europei attribuibili a cittadini di fede islamica emigrati, soprattutto in Germania, Belgio e Francia. Da quest'ultima, sin dal 2000, sono fuggiti circa 50.000 cittadini di fede ebraica, e per Hakim El Karoui, ex funzionario governativo e operatore dell'Institut Montaigne, c'è "grande omertà nella comunità musulmana" nel condannare gli attacchi antisemiti da parte delle organizzazioni che professano un Islam radicale. Come conferma Yonathan Arfi, presidente del Cri (Conseil Représentatif des Institutions juives de France) "dal 2000 abbiamo subito diverse centinaia di attacchi. Ma prima si trattava di scritte offensive sui muri, ora siamo passati all'assassinio di persone e al terrorismo. La natura dell'antisemitismo è cambiata in modo drammatico. Molti giovani si identificano con i palestinesi e considerano gli ebrei francesi colpevoli per quello che accade in Medio Oriente";

le grandi ondate migratorie che continuano ad investire l'Europa, e che hanno caratterizzato un cambiamento demografico negli ultimi decenni, rischiano di acuire un trend che è già pericolosamente avviato verso una situazione di non ritorno, date le numerose testimonianze di pericolo che provengono dalle comunità ebraiche;

valutato infine che:

le minacce alla stessa esistenza dello Stato d'Israele continuano a crescere, e vengono lanciate anche dai leader dei principali Paesi mediorientali e dalle principali organizzazioni islamiche della regione;

il 27 gennaio 2020 lo Stato islamico ha diffuso un nuovo messaggio audio, giorno in cui l'intera comunità internazionale stava commemorando le vittime dell'Olocausto:"nei prossimi giorni Israele soffrirà, è giunto il momento di testare le armi chimiche" ha dichiarato Abu Hamza al-Qurashi, portavoce dello Stato islamico. Inoltre invitava "tutti i soldati dello Stato islamico nel Sinai ed in Siria ad intraprendere operazioni per conquistare gli insediamenti israeliani". Tra i primi bersagli indicati vi erano proprio le comunità ed i mercati ebraici;

già nel 2015 il sedicente Califfo Abu Bakr al-Baghdadi dichiarò in un altro audio "la Palestina non sarà la vostra terra, né la vostra casa, ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perché i musulmani vi uccidano";

nel luglio del 2018 di fronte al Parlamento, il Presidente della Turchia Erdogan ha dichiarato che "Israele è il Paese più fascista e razzista del mondo", e che "non c'è differenza fra l'ossessione di Hitler per la razza ariana e la mentalità di Israele. Lo spirito di Hitler è riemerso sotto l'amministrazione israeliana";

secondo un rapporto pubblicato nel maggio del 2020 dal Ministero degli affari strategici di Israele, dal titolo "The virus of hate", si è assistito a una preoccupante crescita della retorica antisemita in tempi di crisi dovuta al COVID-19;

nel rapporto si citano le frasi del leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, che ha minacciato così Israele: se a Gaza dovessero venire a mancare i respiratori, "sei milioni di israeliani non respireranno";

come riportato da Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo: "Dall'inizio della pandemia Covid-19, si è registrato un aumento significativo delle accuse secondo cui gli ebrei, sia come individui sia come collettivo o come Stato ebraico, sarebbero dietro alla diffusione del virus o ne trarrebbero direttamente profitto. Il linguaggio e le immagini utilizzate indicano chiaramente un revival delle 'calunnie del sangue' di stampo medievale, quando gli ebrei venivano accusati di diffondere malattie, avvelenare pozzi o controllare le economie",

impegna il Governo a prendere ufficialmente le distanze e a condannare le dichiarazioni che minacciano l'esistenza stessa dello Stato di Israele, e al contempo impegnarsi in un sempre più intenso dialogo che comporti un concreto sostegno a Israele, quale partner storico e strategico per il nostro Paese, alla luce della recrudescenza di odio descritta in premessa.

(1-00246)