• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/06028 (4-06028)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06028presentato daMACINA Annatesto diLunedì 15 giugno 2020, seduta n. 357

   MACINA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   l'8 giugno 2020 il Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri ha dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Gip del tribunale di Lecce, nei confronti di un pregiudicato di Carovigno, all'esito di un'indagine condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Lecce sulla presunta compravendita di voti per le elezioni comunali del 2018. Le ipotesi di reato per l'indagato attualmente agli arresti domiciliari sono violenza o minaccia per costringere un elettore a votare in favore di un candidato (ex articolo 87 del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 16 maggio 1960);

   l'indagine ha origine dopo che il 22 dicembre 2017 qualcuno diede fuoco all'auto della moglie dell'ex sindaco Carmine Brandi. E ad avviso degli inquirenti proprio l'attuale indagato sarebbe stato autore del fatto criminoso. Ma vi è di più, secondo gli investigatori, sono state raccolte evidenze che dimostrerebbero attività di pressioni sugli elettori, nello specifico, operando illecitamente per favorire l'elezione del candidato a primo cittadino di Carovigno, Massimo Lanzilotti, successivamente eletto il 10 giugno 2018;

   secondo quanto riportato nella nota diramata dal comando dei carabinieri di Brindisi, «l'indagine, in particolare, ha consentito di: individuare l'autore dell'atto intimidatorio; accertare gli interessi della locale criminalità nella gestione dell'area di parcheggio comunale, particolarmente utilizzata nel periodo estivo dai bagnanti, previa corresponsione del ticket parcheggi, limitrofa alla Riserva Naturale di Torre Guaceto, situata lungo la costa del comune di Carovigno; appurare che più indagati, tra cui Andrea Saponaro, esponenti della criminalità locale, in occasione delle suddette elezioni amministrative, si erano resi responsabili dei reati di cui agli articoli 86 e 87 del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 16 maggio 1960, in alcuni casi promettendo o consegnando somme di denaro, da 20 a 100 euro, ai votanti, in altri casi minacciandoli, affinché esprimessero il loro voto a favore delle liste che sostenevano l'attuale Sindaco»;

   sempre in esecuzione del decreto emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Lecce, sono state altresì acquisite anche documentazioni presso la casa comunale di Carovigno in merito alla gestione del parcheggio di Torre Guaceto, a sostegno della tesi accusatoria circa l'esistenza di rapporti tra l'amministrazione comunale e gli indagati;

   tra i soggetti iscritti nel registro degli indagati vi risultano anche altre persone appartenenti all'amministrazione locale, tra cui Massimo Lanzilotti (attuale sindaco di Carovigno), Francesco Leoci, presidente del consiglio comunale di Carovigno, ed Elio Lanzillotti, ex presidente del consorzio di gestione della riserva di Torre Guaceto. Stando a quanto riportato da fonti di stampa, la responsabilità a loro oggi ascritta dal Gip non è quella del concorso esterno in associazione di stampo mafioso solo in quanto rispetto a tale capo di imputazione la situazione probatoria «non è sufficientemente pregnante», sebbene ad Andrea Saponaro, Giovanni e Cosimo Saponaro sia stato in origine contestato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto considerati affiliati alla Sacra Corona Unita –:

   se il Ministro interrogato non intenda promuovere, da parte del prefetto di Brindisi, un immediato accesso ispettivo «antimafia» nel comune di Carovigno (ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000) inviando una commissione d'indagine incaricata di verificare la presenza di forme di scambio elettorale politico-mafioso e il grado di infiltrazione dell'ente locale da parte della criminalità organizzata.
(4-06028)