• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00834 (2-00834) «Delmastro Delle Vedove, Prisco, Mantovani, Donzelli, Bignami, Galantino, Deidda, Butti, Ferro, Lucaselli, Zucconi, Ciaburro, Rotelli, Varchi, Osnato».



Atto Camera

Interpellanza 2-00834presentato daDELMASTRO DELLE VEDOVE Andreatesto diLunedì 15 giugno 2020, seduta n. 357

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   il giorno 5 aprile 2020 è esplosa una violentissima rivolta nell'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere nel corso della quale circa 150 detenuti, dopo aver occupato alcuni reparti, hanno minacciato gli agenti della polizia penitenziaria con olio bollente e alcuni coltelli;

   dopo diverse ore, gli agenti della polizia penitenziaria sono riusciti a contenere la rivolta iniziata alle ore 20.30 circa e terminata alle ore 24.00 circa;

   il giorno 6 aprile 2020, a seguito di una perquisizione straordinaria disposta dalla amministrazione penitenziaria, sono state ritrovate e sequestrate diverse spranghe, bacinelle piene di olio, numerosi pentolini per far bollire l'olio e altri oggetti contundenti nella disposizione dei detenuti;

   nel corso della predetta perquisizione gli animi si sono surriscaldati e vi sono stati alcuni contusi che, comunque, non hanno riportato conseguenze tali da essere ricoverati in ospedale fra i detenuti mentre 50 agenti della polizia penitenziaria sono stati refertati;

   gli interpellanti non hanno avuto notizia alcuna di avvisi di garanzia ai detenuti, né per la rivolta del 5 aprile 2020, né per il possesso di armi o comunque oggetti atti ad offendere del 6 aprile 2020;

   in data 11 giugno 2020, con operazione altamente spettacolare di dubbia utilità investigativa, la procura di Santa Maria Capua Vetere, contestando, ai danni degli agenti di polizia penitenziaria, i reati di tortura, violenza privata, abuso di autorità, asseritamente avvenuti il 6 aprile nell'istituto di pena, ha notificato 44 avvisi di garanzia ad altrettanti agenti della polizia penitenziaria e sequestrato diversi dispositivi mobili, oltre a notificare 57 decreti di perquisizione, senza alcuna discrezione e per il tramite dei militi dei carabinieri;

   alcuni agenti di polizia penitenziaria, in segno di significativa protesta, sono saliti sul tetto del carcere, emulando le scene dei rivoltosi, quasi a voler chiedere quantomeno eguali diritti;

   lo stesso Procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, ha avvertito la necessità di intervenire sulle modalità spettacolari dell'azione diretta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e ha richiesto una «dettagliata e sollecita relazione al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e ai vertici regionali dell'Arma dei Carabinieri al fine di accertare ogni dettaglio della vicenda e la veridicità o meno di quanto riferito dalla stampa e denunciato da alcuni esponenti sindacali della Polizia Penitenziaria sulla correttezza del modus procedendi»;

   il giorno successivo alla spettacolare operazione di polizia giudiziaria ai danni degli agenti della polizia penitenziaria i detenuti si sono incredibilmente sentiti autorizzati ad organizzare festeggiamenti in cella e, la sera stessa, i familiari dei detenuti hanno anche fatto esplodere diversi fuochi d'artificio all'esterno del carcere;

   ad oggi, sono 57 il numero degli agenti della polizia penitenziaria indagati;

   nella notte del 12 giugno 2020, sei agenti della polizia sono stati aggrediti dai detenuti dell'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere;

   in data 13 giugno 2020 cinquanta detenuti, non ancora soddisfatti di sé, hanno dato via ad ulteriore rivolta, durata diverse ore e nel corso della quale altri due agenti sono stati feriti nel tentativo di contenere la rivolta;

   il Ministro della giustizia potrà apprezzare la professionalità con cui ha operato il corpo della polizia penitenziaria, non solo nel corso della rivolta del 5 aprile 2020, ma anche delle successive rivolte, riuscendo sempre a riportare l'ordine senza conseguenze significative per l'incolumità dei detenuti e patendo, anzi, diversi feriti fra i colleghi;

   è necessario riaffermare, oltre alla indipendenza della magistratura, che nel caso di specie condurrà le indagini, anche l'indipendenza della politica nella valutazione della condotta del corpo della polizia penitenziaria che ha contenuto le rivolte carcerarie nell'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere efficacemente e con professionalità;

   è evidente che il numero degli avvisi di garanzia sembra agli interpellanti gravemente porre sotto processo, più che singoli agenti della polizia penitenziaria per via di eventuali comportamenti illeciti, l'intero corpo della polizia penitenziaria per una necessaria operazione di contenimento della rivolta carceraria –:

   se il Ministro interpellato intenda sollecitare da parte del direttore generale dell'amministrazione penitenziaria il conferimento dell'encomio solenne al corpo di polizia penitenziaria in servizio presso l'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere che, in operazione di particolare rischio, ha dimostrato di possedere, complessivamente, spiccate qualità professionali e non comune determinazione operativa.
(2-00834) «Delmastro Delle Vedove, Prisco, Mantovani, Donzelli, Bignami, Galantino, Deidda, Butti, Ferro, Lucaselli, Zucconi, Ciaburro, Rotelli, Varchi, Osnato».