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Atto a cui si riferisce:
C.1/00353    premesso che:     la crisi epidemica di COVID-19 ha messo ancora più in luce la stretta interdipendenza fra gli Stati, in particolare nei settori sanitario e...



Atto Camera

Mozione 1-00353presentato daVALENTINI Valentinotesto diLunedì 8 giugno 2020, seduta n. 352

   La Camera,

   premesso che:

    la crisi epidemica di COVID-19 ha messo ancora più in luce la stretta interdipendenza fra gli Stati, in particolare nei settori sanitario e farmaceutico, ed è già costata la vita a migliaia di persone, con conseguenze e danni irreparabili anche sul versante economico e sociale; un'interdipendenza a livello globale che richiede una maggiore capacità, da parte delle leadership nazionali e degli organismi sovranazionali, di assumere decisioni comuni, trasparenti e tempestive, sulla base di scambi di informazioni, dialogo e cooperazione;

    sin dall'inizio della pandemia il nostro Paese ha segnalato, nelle sedi europee e internazionali, la necessità di rafforzare la solidarietà e la leadership globale per gestire l'emergenza con soluzioni a lungo termine;

    una recente inchiesta sull'origine della pandemia dell'agenzia Associated Press ha rivelato che la Cina avrebbe inviato in ritardo i dati iniziali su COVID-19 all'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), rallentando in tal modo indicazioni chiare agli Stati per prepararsi a contenere tempestivamente l'espandersi del Coronavirus;

    secondo tale inchiesta, resa nota alla stampa italiana il 2 giugno 2020, la ricerca del genoma era cominciata a fine dicembre 2019 e le mappature a gennaio 2020, ma il rilascio delle informazioni non sarebbe stato tempestivo, in quanto gli scienziati hanno dovuto aspettare l'approvazione delle autorità sanitarie della Repubblica Popolare Cinese, in base alla legge che impedisce ai laboratori di condurre esperimenti su virus potenzialmente letali senza l'approvazione delle medesime autorità nazionali; i risultati dei laboratori cinesi sono stati pubblicati solo l'11 gennaio 2020, mentre casi di polmonite anomala a Wuhan, non segnalati, si erano sviluppati nelle settimane precedenti;

    l'Oms non è riuscita a comunicare nei tempi utili un quadro sanitario circa le diagnosi di laboratorio, sul genoma del virus, sui primi pazienti contagiati, sulla distribuzione geografica e la sua curva epidemica. Quando si impennò la curva di contagi a Wuhan, nonostante la situazione apparisse sempre più grave anche per le autorità cinesi, il disappunto dei funzionari dell'Oms per le insufficienti informazioni è emerso dalle stesse dichiarazioni del direttore delle emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, il quale lamentava scarsa collaborazione e mancanza di dati; Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico sul COVID-19 dell'Oms, ha dichiarato: «stiamo procedendo con informazioni minime, chiaramente non è abbastanza per una pianificazione appropriata»;

    l'operatività tardiva dell'Oms, motivata anche dalla necessità di assicurarsi le informazioni seppure in grave ritardo, va aggiunta a una sorta di sua impotenza, in quanto l'Organizzazione mondiale non possiede poteri ispettivi e di indagine in forma indipendente all'interno dei Paesi membri;

    il 18 maggio 2020 è stata presentata a Ginevra, durante il corso della 73a edizione della World Health Assembly, l'organo decisionale dell'Oms, una risoluzione dell'Unione europea, sottoscritta da 116 Paesi, inclusi i 27 paesi membri e la Russia, con la richiesta di istituire un'inchiesta indipendente, comprensiva e imparziale sulle origini del coronavirus; tale proposta, secondo la Commissione europea, «definisce il modo in cui dovrebbe essere la risposta coordinata a livello internazionale riguardo alla diffusione del coronavirus con una migliore comprensione delle circostanze che hanno permesso a questa pandemia di svilupparsi, ma anche che riconosce la necessità per tutti i paesi di avere un accesso tempestivo senza ostacoli, a strumenti diagnostici, alle terapie, ai medicinali e ai vaccini»;

    l'Assemblea dell'Oms in sede plenaria ha approvato la risoluzione che prevede l'accordo di «avviare al momento opportuno e in consultazione con gli Stati membri un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e globale della risposta sanitaria coordinata dall'Oms» nella crisi del coronavirus; anche allo scopo di formulare raccomandazioni per migliorare la prevenzione globale e la capacità di risposta attraverso un «rafforzamento appropriato del programma di emergenza sanitaria dell'Oms» esortando gli Stati membri a «fornire finanziamenti sostenibili all'Oms per garantire che possa rispondere pienamente alle necessità di salute pubblica nella risposta globale al coronavirus»;

    la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato il suo sostegno a una commissione di indagine internazionale in seno alle Nazioni Unite, affermando che «sarà necessario lavorare sulla trasparenza dopo la crisi»; l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell ha affermato che «occorre guardare in modo indipendente a ciò che è accaduto» distanti «dal campo di battaglia tra Cina e Stati Uniti, che si biasimano gli uni con gli altri per quanto accaduto», in un gioco al rialzo di accuse «che ha solo esacerbato la loro rivalità»;

    occorre dunque lavorare per ridurre la tendenza ad esasperare le diffidenze e le reciproche assertività delle due super potenze, ciascuna in funzione delle proprie esigenze di politica interna, in favore di una collaborazione fra gli Stati per assicurare cure e vaccini efficaci per il bene dei cittadini a livello globale;

    la risoluzione del Parlamento europeo, adottata il 17 aprile 2020 (sull'azione coordinata dell'UE per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze), in considerazione della tragica diffusione globale ed europea del COVID-19, impegna gli Stati membri, tra le altre misure, a rafforzare le competenze comunitarie in materia di sanità, compreso il reinserimento delle catene di approvvigionamento all'interno dell'Unione europea, con la produzione europea di prodotti chiave quali medicinali, ingredienti farmaceutici, dispositivi medici e attrezzature, sviluppando altresì protocolli condivisi in caso di crisi, con meccanismi di risposta comune e coordinata alle crisi sanitarie a livello europeo;

    sono particolarmente rilevanti, nell'ambito dei tre pilastri del Next Generation Eu della Commissione europea, i nuovi programmi sanitari: EU4Health, operativo dal 1° gennaio 2021, volto a rafforzare con nuove risorse la sicurezza sanitaria, e il potenziamento del meccanismo di protezione civile europeo per prepararsi a rispondere a future crisi; programmi dall'impatto rilevante sul rafforzamento anche del sistema sanitario nazionale,

impegna il Governo:

1) a sostenere le proposte europee di indagine internazionale, in favore dell'istituzione di un'inchiesta internazionale indipendente sull'origine di COVID-19, allo scopo di approfondire le ricerche sul genoma del virus e le cause della pandemia, per favorire attività di scambio di informazioni, improntate alla trasparenza, alla cooperazione e alla ricerca di soluzioni globali per contrastare il virus, rafforzando e migliorando, altresì, il ruolo centrale dell'Organizzazione mondiale della sanità e la collaborazione fra gli scienziati e le autorità sanitarie a livello globale nella lotta alla crisi pandemica;

2) ad attivarsi per migliorare e potenziare le risposte coordinate dell'Unione europea, volte a riconquistare una sovranità tecnologica ed economica dell'Unione sui mercati mondiali, a partire dalla gestione comune della crisi pandemica, con tempi maggiormente tempestivi, in favore di misure incentivanti e rafforzate in relazione a tutte le componenti della gestione e della prevenzione delle crisi sanitarie e delle catastrofi, garantendo, oltre alle comuni scorte di attrezzature, materiali, medicinali, diagnostica e vaccini, anche programmi di ricerca e innovazione scientifica per la lotta contro il COVID-19 e il pericolo di eventuali future crisi sanitarie, per sviluppare una risposta comune, coordinata ed efficace a livello europeo;

3) a sostenere, anche nelle competenti sedi internazionali, la necessità di mettere in comune la ricerca per lo sviluppo di un vaccino anti COVID-19, sicuro ed efficace, da considerarsi quale bene pubblico globale e accessibile a tutti.
(1-00353) «Valentini, Gelmini, Orsini, Carfagna, Bergamini, Biancofiore, Cappellacci, Fitzgerald Nissoli, Napoli».