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Atto a cui si riferisce:
C.4/04142 (4-04142)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 349
4-04142
presentata da
SERRITELLA Davide

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento al Piano banda ultra larga (BUL), specificamente all'intervento nelle cosiddette «aree bianche», lamentando un ritardo nella realizzazione degli interventi e denunciando il rischio di incorrere nella perdita dei fondi comunitari.
  A riguardo, occorre preliminarmente ricordare che, con decisione C 3931 del 30 giugno 2016, la Commissione europea ha approvato il regime di aiuti di Stato relativo alla «Strategia banda ultralarga» italiana.
  In data 11 febbraio 2016, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico, le regioni e le province autonome italiane, ai sensi della delibera CIPE 6 agosto 2015, n. 65, hanno stipulato un «accordo quadro per lo sviluppo della banda ultralarga sul territorio nazionale verso gli obiettivi EU2020», con il quale hanno convenuto di destinare agli interventi in parola risorse nazionali e risorse comunitarie, previste nell'ambito della programmazione dei fondi strutturali, indicate nei programmi operativi regionali.
  In data 3 aprile 2019 la Commissione europea ha approvato definitivamente il «grande progetto nazionale banda ultra larga — Aree bianche» per un costo ammissibile pari a 941 milioni di euro.
  Nel dettaglio, si osserva che la prima fase di attuazione del Piano nazionale riguarda, in particolare, l'infrastrutturazione delle cosiddette «aree bianche» del Paese, ossia aree a fallimento di mercato, prive di investimenti da parte di operatori privati; la seconda fase riguarda, invece, lo sviluppo di reti ultraveloci nelle aree cosiddette «nere» e «grigie», aree dove già esistono una o più reti in banda ultra larga.
  Il soggetto attuatore dell'intervento è Infratel Italia s.p.a., società controllata da Invitalia s.p.a. e vigilata dal Ministero dello sviluppo economico. La società aggiudicataria dei bandi di gara pubblicati da Infratel nelle aree bianche è Open Fiber ed è l'attuale concessionaria per la costruzione, manutenzione e gestione della rete BUL nelle regioni Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto.
  Ciò detto, con riferimento al ritardo nella realizzazione del Piano, lamentato dall'interrogante, si evidenzia che i rallentamenti nell'apertura di nuovi cantieri e nel completamento dei lavori di posa in opera della fibra sono stati determinati, dalla complessità nell'acquisire i permessi dagli enti nazionali e locali interessati nonché dalle difficoltà operative del concessionario, che si è trovato in fase di start-up a gestire un progetto estremamente complesso e sfidante per il sistema Paese.
  Sul punto, il Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, che presiede il Comitato per l'attuazione della banda ultra larga (CoBUL) è stato sentito sul tema fornendo le seguenti precisazioni.
  Per dare impulso alle attività sopra descritte, è stato convocato il CoBUL con frequenza e cadenza ravvicinata, al fine di individuare le iniziative più urgenti da adottare. In particolare, il comitato ha svolto un'analisi approfondita sullo stato di attuazione del grande progetto banda ultra larga, rilevando le cause del ritardo nella realizzazione dello stesso e cercando di individuare le possibili soluzioni atte a superare le criticità rilevate e ad accelerarne l'attuazione.
  Per analizzare le cause del rallentamento, è stato valutato lo stato di rilascio dei permessi per ogni singolo cantiere e sono stati verificati i soggetti deputati al rilascio. Inoltre, è stato definito un cronoprogramma delle attività con le regioni e realizzato un dashboard in grado di evidenziare lo stato di avanzamento delle attività e le relative criticità, reso poi disponibile sul sito della società Infratel.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha proposto incontri mensili con le amministrazioni locali, per accelerare l'attuazione del progetto, ed è intervenuto — a tal fine — per favorire il superamento delle criticità burocratiche emerse.
  In primo luogo, sono state contattate le regioni e le amministrazioni locali coinvolte nei processi di autorizzazione, favorendo il dialogo tra i diversi livelli istituzionali e il concessionario, nonché suggerendo la pianificazione delle conferenze di servizi in modalità tale da snellire i processi autorizzativi. Alla luce dell'intervento del Ministero dello sviluppo economico è dunque emerso un miglioramento della situazione in quelle regioni che hanno favorito la costituzione di apposite conferenze di servizi.
  In secondo luogo, sono state promosse «misure di semplificazione per l'innovazione» per accelerare il rilascio delle autorizzazioni, in particolare per le attività di scavo a basso impatto ambientale. Si veda in tal senso l'articolo 8-bis del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12 e recante «Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione».
  Sempre al fine di accelerare il rilascio delle autorizzazioni, il COBUL ha effettuato audizioni con i soggetti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento dei lavori e proposto la costituzione di tavoli congiunti tra i soggetti interessati.
  Il Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione precisa, inoltre, di aver convocato d'urgenza un'ulteriore riunione del COBUL al fine di esaminare le soluzioni immediatamente applicabili per far fronte all'emergenza sanitaria in corso.
  A fine 2019, lo stato di avanzamento degli interventi posti in essere dal concessionario Open Fiber nelle aree bianche, così come riportato dalla società Infratel, risulta il seguente:

   circa 2,2 milioni di unità immobiliari, sulle 9 previste a fine piano, sono state connesse in fibra ottica e wireless alla nuova rete a banda ultra larga;

   sui 6237 comuni previsti a fine piano, sono stati completati lavori in 424 comuni, di cui 103 collaudabili e 80 già collaudati;

   attualmente sono in esecuzione ulteriori 1831 comuni che corrispondono, in termini di unità immobiliari, al 44 per cento del piano previsto.

  Sul punto si sottolinea che, sebbene il numero di comuni nei quali «la rete è collaudata e operativa» sia basso rispetto al totale dei comuni inseriti nel piano, ve ne sono però diversi in cui i lavori sono perlopiù terminati e che necessitano solo del completamento di uno o più lavori intermedi per poter essere collaudati. In tal senso, atteso il loro completamento nei prossimi mesi, si prevede una considerevole accelerazione per ciò che concerne il numero di comuni collaudabili/collaudati entro l'anno.
  In termini finanziari, le risorse a disposizione ammontano a circa 1,7 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di fondi strutturali, 659 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e 16,4 milioni di ulteriori fondi regionali.
  Il Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha chiesto il contributo fattivo della concessionaria Open Fiber e cercato di rimuovere le criticità ostative all'attuazione del piano. La concessionaria Open Fiber si è impegnata ad accelerare lo sviluppo dei cantieri, avviando i lavori in ulteriori 1465 comuni ed effettuando collaudi in circa altri 900 comuni.
  In 668 comuni delle regioni Abruzzo, Calabria, Puglia, Lazio, Sardegna e Toscana, l'intervento — svolto direttamente da Infratel — si dovrà concludere entro giugno 2020. Lo stato di avanzamento degli interventi in questi 668 comuni è il seguente:

   in 522 comuni (pari al 78 per cento del target) l'intervento è concluso, 496 di essi sono anche già stati collaudati, mentre 26 sono in fase di collaudo;

   in 200 comuni il servizio è già attivo;

   entro il 31 dicembre 2020 si stima di attivare il servizio fino ad arrivare a coprire almeno 450 comuni.

  Rispetto ai rallentamenti burocratici iniziali, si rileva che gli interventi hanno avuto una accelerazione. In particolare si sono tenute due riunioni del COBUL il 25 febbraio e il 26 marzo 2020. Nella riunione del 25 febbraio sono stati convocati ed ascoltati in audizione i rappresentanti di ANAS, RFI e MIBACT, al fine di analizzare le criticità connesse agli iter autorizzativi di rispettiva competenza. Nella successiva riunione sono state discusse proposte di semplificazione normativa da parte del concessionario (Open Fiber s.p.a.) per accelerare i lavori di infrastrutturazione.
  Per migliorare i processi di progettazione e collaudo dei lavori sono stati avviati dei gruppi di lavoro congiunti Infratel Italia-Open Fiber. I gruppi di lavoro hanno concordato le seguenti iniziative:

   per le attività di collaudo:

    è stata definita una check-list per la verifica dei documenti di collaudo già in uso da entrambe le parti;

    sono stati aggiornati e definiti i processi operativi per la produzione della documentazione dei collaudi e per la risoluzione delle prescrizioni con l'esatta individuazione dei ruoli e responsabilità degli attori coinvolti nel processo;

    è stato sviluppato un set di parametri di valutazione delle prestazioni (KPI), basato sulle percentuali di rifiuti della documentazione inerente i progetti As Built e le relative prescrizioni;

    è stata condivisa una modalità di monitoraggio delle criticità che ostacolano il completamento dei lavori ed impediscono l'esecuzione dei collaudi;

    è stato realizzato uno spazio comune con F.A.Q. dove fornire chiarimenti relativi alle operazioni di collaudo ad uso dei collaudatori Infratel Italia e al personale dei territori Open Fiber.

   Per le attività di progettazione:

    è stata condivisa la check-list per la verifica degli elaborati dei progetti definitivi ed esecutivi;

    è stato condiviso con Open Fiber un software sviluppato da Infratel Italia per automatizzare le verifiche di conformità dei progetti alle norme tecniche di progettazione e ai target di copertura previsti nei comuni oggetto di intervento;

    sono stati apportati importanti correttivi al flusso di progettazione e all'iter autorizzativo attraverso l'introduzione di controlli funzionali alla riduzione delle tempistiche di richiesta-rilascio delle autorizzazioni;

    sono state concordate importanti ottimizzazioni progettuali al fine di migliorare la «qualità sostanziale» dei progetti esecutivi, per rendere più fluida e continua la fase realizzativa e ridurre le dipendenze tra progetti ai fini della collaudabilità.

  Infratel Italia e il concessionario Open Fiber hanno inoltre concordato un monitoraggio costante della qualità dei progetti, dell'avanzamento della progettazione, dell'andamento delle attività documentali ed in campo per massimizzare sia il numero dei comuni in cui avviare i lavori, sia il numero dei collaudi nel corso del 2020.
  Si segnala, altresì, che il Ministero dello sviluppo economico svolge una costante attività di monitoraggio delle risorse affidate alla gestione di Infratel, non solo attraverso l'analisi e l'approvazione degli stati di avanzamento del progetto BUL e la relazione annuale presentata da Infratel al comitato di indirizzo e monitoraggio, ma anche attraverso frequenti incontri di coordinamento nell'ambito dei rapporti di collaborazione tecnico-operativa con la società.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà, dunque, a vigilare sulla società Infratel e sull'avanzamento del piano e continuerà a monitorare costantemente le fasi attuative poste in essere dal concessionario Open Fiber.
  Per quanto riguarda la seconda fase di attuazione della strategia nazionale sulla banda ultralarga (anch'essa già avviata), si sottolinea che essa è focalizzata sulle misure di sostegno alla domanda di servizi ultraveloci in tutte le aree del Paese e sulla diffusione di infrastrutture a banda ultralarga nelle cosiddette «aree grigie» a fallimento tecnologico.
  Sulla base delle rilevazioni effettuate da Infratel, infatti, gli indirizzi civici nelle cosiddette aree grigie rappresentano circa il 50 per cento dei civici totali. Non è un caso infatti che, secondo il Digital Economy and Society Index della Commissione europea, la quota di abbonamenti in Italia ad almeno 100 Megabit per secondo è pari al 14 per cento degli abbonamenti complessivi, rispetto ad una media europea del 26 per cento. Questo, invero, sarebbe un ulteriore tassello che compone il mosaico di un Paese caratterizzato da divari tecnologici.
  Preme evidenziare, infine, che il 5 maggio scorso si è tenuta una riunione del comitato banda ultra larga che ha sbloccato fondi per un totale di 1.546 milioni di euro, di cui 400 per il piano scuola e 1.146 per i voucher a famiglie e imprese.
  Entro due anni, dunque, tutte le scuole statali superiori e medie italiane saranno connesse con collegamenti in fibra ottica a 1 Gbps, necessari anche per la teledidattica. Lo stesso è previsto per le primarie e quelle dell'infanzia ricadenti nelle cosiddette «aree bianche».
  Inoltre, le famiglie e le imprese che potranno beneficiare, a partire da settembre, di un voucher per la connettività, differenziato per fasce di reddito, per l'acquisto di servizi di connettività che possano supportare, oltre la teledidattica, anche il lavoro agile dei lavoratori.
  In conclusione, dunque, rappresento che la strategia nazionale sulla banda ultralarga nel suo complesso è all'attenzione del Governo, il quale sente fortemente la necessità di giungere in tempi rapidi alla creazione di una infrastruttura digitale nazionale che assicuri al sistema Paese di superare i divari tecnologici esistenti e raggiungere l'obiettivo europeo di una società digitale pienamente inclusiva.
Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.