• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04056 (5-04056)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04056presentato daBALDINO Vittoriatesto diMercoledì 27 maggio 2020, seduta n. 348

   BALDINO, SIRAGUSA, BRESCIA, ALAIMO, BILOTTI, MAURIZIO CATTOI, CORNELI, D'AMBROSIO, SABRINA DE CARLO, DIENI, FORCINITI, MACINA, PARISSE, FRANCESCO SILVESTRI, SURIANO e ELISA TRIPODI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   i commi 627 e 628 della legge di bilancio 2020 hanno stanziato 1 milione di euro per la sperimentazione del voto elettronico nel nostro Paese e hanno affidato la relativa attuazione ad un decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione;

   tale sperimentazione riguarda anche le consultazioni referendarie di cui all'articolo 138 della Costituzione, con uno specifico focus su modelli di voto che garantiscano il concreto esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero e degli elettori per diversi motivi lontani dal luogo di residenza;

   il termine per l'adozione del decreto interministeriale è scaduto a fine gennaio e il decreto non è stato ancora adottato;

   già il decreto-legge n. 67 del 2012 introduceva forme di sperimentazione del voto elettronico, sebbene limitate soltanto al rinnovo dei membri facenti parte dei Comites, organismi di rappresentanza degli italiani all'estero. Ciò nonostante, le consultazioni del 2015 si sono svolte ancora per corrispondenza e, ad oggi, non risultano ancora avviate iniziative volte a introdurre la modalità digitale per le prossime elezioni, attese entro fine 2021;

   l'emergenza sanitaria attuale ha messo in evidenza la necessità di dotarsi di modalità inedite e innovative di esercizio del diritto al voto, già urgenti dopo le risapute problematiche del voto postale, con cui si eleggono anche i rappresentanti della circoscrizione estera in Parlamento;

   la sperimentazione del voto in via digitale, come tale non sostitutiva del voto cartaceo, può prendere in considerazione due modelli;

   nel caso in cui venisse preferito il modello dell'e-voting, con urna digitale come già avvenuto in Lombardia, la sperimentazione potrebbe riguardare gli elettori, su base volontaria, in un numero limitato di comuni, possibilmente grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Bari;

   se, invece, alla luce della necessità di evitare assembramenti ai seggi, sarà preferito il modello dell'e-voting, anche via app, sarà opportuno individuare soluzioni che rispondano ai principi di personalità, uguaglianza, libertà e segretezza del voto, previsti dall'articolo 48 della Costituzione;

   in entrambi i casi oggetto della simulazione potrebbe essere non solo il voto referendario, ma anche quello per le politiche e le europee;

   si auspica inoltre una collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la sperimentazione rivolta agli italiani all'estero –:

   se non intenda emanare il suddetto decreto attuativo al fine di avviare la sperimentazione del voto elettronico anche nell'ipotesi di election day.
(5-04056)