• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03469 PAPATHEU, VITALI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che: il turismo è uno dei più importanti settori economici dell'Italia e secondo stime della Banca...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03469 presentata da URANIA GIULIA ROSINA PAPATHEU
martedì 19 maggio 2020, seduta n.218

PAPATHEU, VITALI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:

il turismo è uno dei più importanti settori economici dell'Italia e secondo stime della Banca d'Italia genera oltre il 5 per cento del PIL nazionale (il 13 per cento considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresenta oltre il 6 per cento degli occupati nel nostro Paese;

il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, "Cura Italia", ha introdotto l'erogazione di indennità a sostegno di varie categorie di lavoratori a seguito dell'emergenza Coronavirus. L'indennità prevista dal Governo ha un importo pari a 600 euro ed è indirizzata, per il mese di marzo, ai lavoratori le cui attività risentono della condizione di crisi dovuta al COVID-19. Del versamento di tale beneficio non hanno potuto usufruire numerosi lavoratori stagionali del turismo e del commercio;

tra gli altri risultano esclusi: coloro che abbiano stipulato un contratto stagionale a termine; marittimi con contratto di imbarco e di arruolamento, in forza a natanti da traffico; noleggiatori di natanti ed autoveicoli; lavoratori somministrati; lavoratori che operano nei servizi esternalizzati, quali ad esempio aeroportuali, handling; cooperative di marinai di salvataggio; stagionali dei parchi di divertimento; lavoratori con contratto a termine stagionale; operatori di biglietteria; personale in servizio presso strutture alberghiere; ricettivo, nonché attività commerciali; guide turistiche ed escursionistiche; lavoratori dello spettacolo e dell'intrattenimento; lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'assicurazione generale obbligatoria; lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori agricoli;

l'esclusione dall'aiuto economico in oggetto interessa e penalizza, in particolare, numerosi lavoratori stagionali del turismo a causa di una poco chiara, e in alcun modo condivisibile, selezione di categorie per "codice Ateco"; tale codice è una combinazione alfanumerica che identifica una attività economica, le lettere individuano il macro-settore economico mentre i numeri (da due fino a sei cifre) rappresentano, con diversi gradi di dettaglio, le specifiche articolazioni e sottocategorie dei settori stessi; è così maturata la non inclusione negli aiuti di migliaia di lavoratori (e relative famiglie) che solitamente lavorano per un periodo di pochi mesi all'anno con un contratto stagionale, che si concentra per lo più nel periodo da aprile-maggio a ottobre. Si tratta di persone che sono, quindi, costrette ad affrontare 6 mesi all'anno (ed a volte anche di più) senza alcun reddito, e alle quali lo Stato riconosce, per chi ne ha maturato i requisiti, il versamento della Naspi (l'indennità cioè di disoccupazione); la quasi totalità di questi lavoratori già tra dicembre e gennaio si trova ad aver concluso il percepimento di tale indennità e deve attendere l'inizio della stagione turistica per tornare al lavoro e riavere un salario per poter vivere in condizioni dignitose;

a causa dell'emergenza COVID-19 la stagione turistica 2020 è ampiamente compromessa, con gravi ripercussioni economiche e sociali che interesseranno territori che vivono di turismo stagionale, come la Sicilia, dove nel primo polo turistico dell'isola (Taormina, hinterland e provincia di Messina) si concentrano circa 15.000 operatori del settore la cui attività si concentra nell'arco di 6 mesi all'anno, e alle isole Eolie la stagione è ancora più ristretta e si rischia una crisi ancora più pesante; molte strutture del turismo e commercio rimarranno chiuse e tanti lavoratori stagionali non avranno quindi alcun contratto, con una drammatica situazione che li vede ormai privi di qualsiasi forma di reddito da gennaio (o dicembre) e con la prospettiva di dover attendere forse la primavera 2021 per lavorare di nuovo; ciò nonostante lo Stato nega a questi lavoratori qualsiasi aiuto e li esclude dalle (comunque insufficienti) 600 euro del "Cura Italia" a causa del "codice Ateco"; l'esclusione concerne e colpisce tutti coloro i quali operano nella sola stagione turistica, in periodi circoscritti, così come individuati dai contratti collettivi di lavoro e dalla contrattazione di secondo livello e attività afferente al settore turistico;

i lavoratori impiegati presso le aziende del turismo e commercio (e degli stabilimenti balneari) hanno pieno diritto all'indennità prevista nel "Cura Italia", in quanto hanno svolto le medesime mansioni dei lavoratori assunti direttamente dalle aziende dei settori interessati dal provvedimento e oggi vivono la stessa situazione di bisogno, come ribadito anche dalle organizzazioni sindacali;

la questione rimane irrisolta nel decreto-legge "Rilancio" previsto, dove risultano aggiunti ulteriori altri comparti aventi diritto al bonus COVID diversi (o annessi) a quelli del turismo, e degli stabilimenti balneari, ma potranno usufruirne solo coloro che saranno identificati con i codici UniEmens S-G e T; rimangono esclusi (inspiegabilmente) coloro che pur lavorando stagionalmente, hanno un contratto a tempo determinato o tempo indeterminato (con scadenza stagionale);

la citata esclusione, come rilevato dai lavoratori, mortifica tanti operatori dell'industria del turismo, ponendo in essere valutazioni disparitarie e discriminatorie, poiché vengono normate in modo differente delle situazioni contrattuali che, nei fatti, sono analoghe e posizioni giuridiche di medesimo rilievo e pari dignità; sulla legittimità di quanto decretato dal Governo gravano non pochi dubbi, occorre correggere il decreto ed intervenire in termini immediati presso l'Inps, affinché permetta a tutti di poter accedere al bonus di 600 euro previsto dal decreto "Cura Italia" senza distinzione di codice Ateco, valutando altresì la creazione di una forma assistenziale e di sostegno anche in vista del prossimo inverno,

si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda inserire, con urgenza, nelle previsioni di accesso all'indennità di 600 euro del cosiddetto "Cura Italia", di tutti i lavoratori stagionali del turismo ad oggi ingiustamente esclusi per "codice Ateco" e se, inoltre, siano previsti altri strumenti o ammortizzatori sociali in grado di garantire il sostentamento di questi lavoratori mediante in particolare la C.I.G. in previsione del periodo di disoccupazione che potrebbe prolungarsi a causa della crisi sino ad aprile 2021.

(4-03469)