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Atto a cui si riferisce:
C.4/03764 (4-03764)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 341
4-03764
presentata da
CASCIELLO Luigi

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento agli esiti della visita presso il carcere di Salerno effettuata il 14 agosto scorso da dirigenti e militanti del partito radicale, dall'osservatorio delle Camere penali italiane e da diversi parlamentari e garanti delle persone private della libertà, da cui sarebbero emerse una serie di criticità quali il sovraffollamento della popolazione detenuta, la scopertura degli organici di polizia penitenziaria, la fatiscenza della struttura, la scarsa disponibilità di medicinali e l'esiguo numero di psicologi ed educatori, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda assumere affinché si ponga fine ai trattamenti disumani dei detenuti e sia garantito il rispetto dell'articolo 27, comma 3, della Costituzione, quali iniziative si intendano adottare per garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa, fronteggiare la gravissima situazione sanitaria e tutelare la salute dei detenuti, considerato il così alto numero di pazienti psichiatrici e tossicodipendenti, assicurando il servizio sanitario h24 per far fronte alle gravi emergenze notturne.
  Preliminarmente si deve far rilevare che alla data del 2 dicembre 2019, presso l'istituto in esame risultano presenti un totale di 531 detenuti, rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi 394 posti disponibili, rilevandosi, un indice percentuale di affollamento pari al 135,46 per cento, come tale lievemente superiore alla percentuale media nazionale che si attesta attorno al 128 per cento.
  Pur a fronte del richiamato sovraffollamento, va dato atto del pieno rispetto dei parametri previsti dalla C.e.d.u. atteso che 299 ristretti risultano avere a disposizione uno spazio compreso tra i 3 e i 4 metri quadrati, mentre i restanti 232 detenuti risultano allocati in camere di pernottamento che garantiscono loro uno spazio di vivibilità superiore ai 4 metri quadrati.
  Per quanto riguarda il tasso di detenuti stranieri (69 rispetto ai 462 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i Paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in tempi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capoverde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo coi paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflattiva si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri ex articolo 16, comma 5, del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico immigrazione) verso i paesi d'origine, velocizzandone le procedure di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli Uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  Rientra fra gli intendimenti prioritari di questo Dicastero fronteggiare incisivamente il problema del sovraffollamento carcerario anche attraverso un serio e concreto rilancio dell'edilizia penitenziaria, puntando sia alla riqualificazione degli spazi esistenti, che all'incremento dei posti detentivi.
  Nel tracciare in questa sede un profilo delle più importanti linee di intervento, oltre a richiamare l'avvenuto completamento nel 2018, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dei tre padiglioni detentivi da 200 posti ciascuno presso gli istituti penitenziari di Parma, Lecce e Trani, occorre dare atto dell'imminente ultimazione dei due padiglioni detentivi da 200 posti presso gli istituti penitenziari di Sulmona e Taranto e del nuovo padiglione in realizzazione presso la casa di reclusione di Milano «Opera» per ulteriori 400 posti detentivi.
  Dei circa 3.500 posti attualmente risultanti inagibili, circa 1.000 sono già compresi nei procedimenti e negli interventi avviati con i finanziamenti del piano carceri e con la successiva rimodulazione deliberata dal comitato paritetico per l'edilizia penitenziaria, curati dai competenti Provveditorati interregionali per le opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Sono in corso i procedimenti a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la ricerca dell'area del nuovo istituto penitenziario di Savona e la progettazione e realizzazione di nuove strutture detentive, nonché a cura della provincia autonoma di Bolzano, per il nuovo carcere della città, per un totale di circa 3.500 nuovi posti, che, sommati ai 51.500 sopracitati, porterebbero al raggiungimento di un realistico obiettivo di medio termine, entro il 2025, di circa 55.000 posti detentivi.
  Nel solco normativo tracciato dal cosiddetto decreto-legge Semplificazione (decreto-legge, 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12), si dovranno portare a compimento le riconversioni a uso penitenziario della ex Caserma «Battisti» di Bagnoli e della ex Caserma «Bixio» di Casale Monferrato, mentre è imminente il conferimento all'Amministrazione penitenziaria della Caserma «Barbetti» di Grosseto e sono in corso gli studi di fattibilità per la riconversione della Caserma «Capozzi» di Bari.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica del personale di polizia penitenziaria, va evidenziato che le maggiori scoperture si registrano nel ruolo dei Sovrintendenti e che le stesse, quanto meno dal punto di vista numerico, sono compensate dagli esuberi nel ruolo degli agenti/assistenti.
  In ogni caso, anche nell'ottica di un riequilibrio funzionale, va ricordato che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile del Corpo, al termine del corso di formazione in atto, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore e a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1.300 allievi agenti del corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo n. 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019) — anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa circondariale di Salerno che, comunque, giova ricordare, lo scorso mese di luglio ha già usufruito di un incremento di 5 unità.
  Relativamente all'area trattamentale, si registra allo stato una scopertura di due unità, in quanto risultano effettivamente in servizio 6 delle 8 previste in pianta organica.
  Il problema è, almeno in parte, in via di risoluzione grazie alla prossima definizione dell'interpello straordinario nazionale che ha previsto l'integrazione di una unità appartenente al profilo di funzionario giuridico pedagogico.
  Tale situazione, comunque, potrà essere agevolmente fronteggiata anche grazie alla procedura concorsuale per 50 posti relativi al profilo professionale di funzionario della professionalità giuridico-pedagogica, autorizzata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 giugno 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 29 agosto 2019, n. 204.
  Dal punto di vista strutturale, nella casa circondariale «A. Caputo» di Salerno, allo stato, sono stati implementati tutti gli interventi possibili per migliorare le condizioni di vita interna alle sezioni e assicurare adeguati livelli di sicurezza intramuraria, sia in considerazione delle risorse disponibili sia delle esigenze degli altri istituti penitenziari del distretto.
  Non si riscontrano particolari criticità neppure con riferimento all'offerta sanitaria.
  I medici di continuità assistenziale sono presenti nell'arco delle 24 ore, sette giorni su sette, con una turnazione che prevede la presenza di tre medici al mattino, due nel pomeriggio e uno di notte.
  Gli infermieri, anch'essi presenti h 24, per l'intera settimana, hanno una turnazione che prevede la presenza di 5 infermieri al mattino, 4 nel pomeriggio e 2 di notte.
  Il monte ore mensili previsto per gli esperti ex articolo n. 80 dell'ordinamento penitenziario è pari a 126 ore, suddivise tra tre professionisti.
  La casa circondariale di Salerno dispone, altresì, di un reparto A.t.m.s. (Articolazione per la tutela della salute mentale) dotato di 8 posti letto e viene garantita la presenza giornaliera feriale di 2 psichiatri e 3 psicologi.
  Sono garantite, altresì, così come previste dal Piano sanitario regionale di assistenza penitenziaria (D.g.r.c. n. 716/2017) visite specialistiche nelle branche della cardiologica, della dermosifilopatica, della medicina fisica e riabilitazione, dell'oculistica, dell'odontostomatologica, dell'ortopedica, dell'ostetrica e ginecologica, dell'otorinolaringoiatrica e dell'infettivologica.
  Eventuali ulteriori prestazioni specialistiche o esami strumentali sono effettuati nei poliambulatori distrettuali o nei presidi ospedalieri viciniori. Gli interventi chirurgici sono effettuati presso l'azienda ospedaliera universitaria di Salerno.
  Viene effettuato su tutti i detenuti lo screening per l'HCV e, a coloro che risultano positivi, viene somministrata terapia eradicante.
  Allo stato, l'istituto penitenziario di Salerno, insieme a quelli di Eboli e Vallo della Lucania, è una struttura HCV free.
  Viene garantita copertura vaccinale e si attua il programma di prevenzione per le patologie neoplastiche.
  In termini più generali, va detto che il potenziamento complessivo dell'assistenza sanitaria in contesto penitenziario, entro i limiti delle proprie competenze, riveste uno specifico rilievo nell'ambito delle linee programmatiche di questo Dicastero.
  Con specifico riferimento al segnalato incremento di problematiche di natura psicologica e psichiatrica in contesto carcerario, va dato atto che sono in corso progetti per incrementare o istituire nuove sezioni delle A.t.s.m. (articolazioni per la tutela della salute mentale) presso varie strutture carcerarie del territorio.
  Inoltre, si fa presente che è intendimento di questa amministrazione continuare a sviluppare la progettualità appena descritta, nonché proporre la riattivazione dei lavori del tavolo di consultazione permanente per la sanità penitenziaria presso la Conferenza unificata, per condividere con il Ministero della salute e le regioni la definizione di un regolamento organizzativo delle articolazioni per la tutela della salute mentale con l'obiettivo di implementare l'assistenza psichiatrica negli istituti penitenziari, rendere omogenei i criteri di ammissione dei detenuti nelle A.t.s.m. e uniformare l'assistenza sul territorio nazionale.
  Proprio grazie alla necessaria sinergia con il servizio sanitario e con le regioni, si persegue l'obiettivo di ampliare e migliorare il servizio anche attraverso informazioni complete sullo stato di salute dei detenuti, un accesso veloce alle prestazioni sanitarie, un incremento dei reparti di medicina protetta ex articolo 7 del decreto-legge n. 187 del 1993 ed un rafforzamento del Piano nazionale di intervento per la prevenzione dei suicidi in carcere.
  A tal riguardo, per i profili di sua competenza, il Ministero della salute ha evidenziato che sono in corso i lavori del tavolo di consultazione permanente sull'attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° aprile 2008 e del comitato paritetico per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. In particolare, il suddetto Dicastero, ha rappresentato che il 15 gennaio 2019 si è svolta l'ultima riunione plenaria che ha tracciato un focus sulle principali attività da sviluppare, individuandole nella revisione degli accordi conferenza Stato-regioni e unificata, nel monitoraggio dei cambiamenti del settore e nella ripresa di un governo strategico della problematica gestione delle Rems che, giova ricordare, esulano dalla sfera di competenza di questo Dicastero, ai sensi del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
  Tali propositi si innestano a pieno titolo nel più ampio alveo delle coordinate operative che puntano ad un innalzamento complessivo della qualità della vita detentiva focalizzando particolare attenzione alla valorizzazione dei rapporti familiari e della genitorialità ed al miglioramento dell'offerta trattamentale, con specifico riguardo sia alle attività didattiche, che alle iniziative in campo lavorativo.
  Sotto il primo aspetto assumono particolare rilievo l'adozione di iniziative tese, fra l'altro, ad agevolare i colloqui dei detenuti con i familiari sia favorendone la prenotazione on line sia soprattutto, a seguito dell'adozione della circolare del 30 gennaio u.s., attraverso l'impiego dell'applicativo Skype for business per i videocolloqui.
  Attualmente già in 122 istituti di reclusione su 190 risulta attivo e funzionante il sistema Skype – con il 64 per cento di copertura – così come in 12 su 17 tra Icam e asili nido – per una percentuale pari al 75 per cento.
  In parallelo è intendimento di questo Dicastero curare un restyling logistico-strutturale attraverso l'allestimento e il miglioramento di spazi di accoglienza, animazione e supporto psicologico nelle strutture già esistenti.
  Sul piano trattamentale, occorre evidenziare che l'offerta didattica verrà potenziata e modernizzata sia grazie all'imminente rinnovo del protocollo d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, lungo un solco già tracciato dalla recente stipula, lo scorso 11 settembre, del protocollo d'intesa con la Conferenza nazionale poli universitari (CNUPP) che prelude all'elaborazione di linee guida attraverso cui armonizzare i moduli di collaborazione fra atenei e mondo penitenziario, sia attraverso l'impiego del web per sostenere gli esami a distanza ed espletare gli adempimenti burocratici funzionali e propedeutici.
  Ulteriore stimolo verrà impresso alle iniziative a carattere lavorativo, proseguendo nella diffusione del format «Mi riscatto per...» ed estendendo la rete di contatti con il mondo imprenditoriale e delle cooperative così da ricreare, in contesto penitenziario, condizioni quanto più analoghe possibile al mercato del lavoro esterno e preparare al meglio i detenuti al re-ingresso nel tessuto produttivo all'atto della loro remissione in libertà.
  Il 14 ottobre scorso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha istituito un'innovativa articolazione centrale (denominata «Mi riscatto per il futuro») con il compito principale di agevolare l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro in contesto detentivo, tra l'altro attraverso la costituzione ed implementazione di una banca dati costantemente aggiornata con le informazioni relative al profilo lavorativo-attitudinale dei soggetti ristretti così da incrementare sensibilmente le attività trattamentali a base lavorativa, favorendo per tale via il re-inserimento sociale.
  È fermo intendimento di questo Ministero valorizzare ed implementare in maniera significativa la funzionalità di tale struttura così da innalzare sensibilmente la percentuale dei detenuti lavoranti, che attualmente si attesta su una percentuale del 28 per cento, passando attraverso un radicale rinnovamento dell'impostazione di sistema del lavoro penitenziario.
  Per tale via si potrà favorire la capillare diffusione di laboratori e progettualità negli istituti di tutto il territorio e la realizzazione di cicli produttivi in cui coinvolgere stabilmente la popolazione detentiva così da assicurarle percorsi formativi e professionali qualificanti, agevolmente spendibili nei vari rami produttivi del mondo del lavoro, in tal modo facilitando sensibilmente il percorso di recupero e reinserimento sociale.
  È del tutto ragionevole ritenere che i propositi operativi sin qui sintetizzati impatteranno favorevolmente sulle condizioni e sulla qualità della vita detentiva in maniera trasversale su tutti gli istituti penitenziari tra cui, evidentemente, anche quello di Salerno.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.