• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/02677 TOSATO - Al Ministro dello sviluppo economico. - Premesso che Poste italiane ha annunciato la chiusura degli uffici postali di via Arsenale e di via Marsala a Verona, rispettivamente a...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 061
all'Interrogazione 4-02677

Risposta. - In via preliminare, si ricorda che il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha disposto il trasferimento all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) delle funzioni in materia di regolazione e vigilanza del settore postale, svolte precedentemente dal Ministero. Spetta dunque all'AGCOM la "adozione di provvedimenti regolatori in materia di quanta e caratteristiche del servirlo postale universale" prevista dall'art. 2, comma 4, del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261. Si segnala dunque che l'Autorità con la delibera n. 342/14/CONS, che ha integrato le disposizioni del decreto ministeriale del 7 ottobre 2008, ha regolamentato espressamente la presenza degli uffici di Poste italiane sul territorio nazionale.

Si segnala altresì che Poste italiane, in più occasioni ha ribadito l'impegno verso i piccoli comuni a mantenere la presenza dei propri uffici. Da ultimo, tale impegno è stato ribadito durante l'evento "Sindaci d'Italia", tenutosi a Roma il 28 ottobre 2019. In primo luogo, in tale occasione Poste italiane ha rimarcato la scelta di non procedere alla chiusura degli uffici postali nei comuni con meno di 5.000 abitanti, in discontinuità con il precedente orientamento. In secondo luogo, si è sottolineata la realizzazione di interventi infrastrutturali e di accordi per la fornitura di servizi in modo capillare. Poste ha sottolineato, infatti, che in molti piccoli comuni sono state abbattute le barriere architettoniche, è stato esteso il servizio di wi-fi gratuito, sono stati installati nuovi sportelli automatici ATM Postamat (anche in alcuni comuni storicamente privi dì uffici postali) e sono stati attivati accordi con i tabaccai per la fornitura di alcuni servizi.

Ciò premesso, Poste, con riferimento all'interrogazione, ha evidenziato di essere tenuta ad adottare interventi di adeguamento dell'offerta all'effettiva domanda di servizio postale universale da parte della clientela, nel rispetto dei criteri di distribuzione degli uffici postali sul territorio per la fornitura del servizio postale universale, di cui al citato decreto 7 ottobre 2008 e alle delibere AGCOM in materia (tra cui, la sopra citata delibera).

A tal proposito, si sottolinea che il piano di rimodulazioni di Poste italiane investe solo alcuni uffici postali collocati nelle grandi aree urbane. I criteri di chiusura degli uffici postali sono molto stringenti: riguardano solo città con numero di abitanti superiore a 100.000, uffici postali con esiguo numero di operazioni giornaliere, adeguamento ai processi di trasformazione urbana e prevedono il confronto preventivo con le autorità comunali competenti. Tale ultimo aspetto è di fondamentale importanza, posto che nessun ufficio postale potrà essere chiuso senza una preventiva condivisione con le competenti autorità comunali, al fine di garantire la capillarità della rete, da un lato, e l'efficienza degli investimenti territoriali effettuati, dall'altro.

Tali iniziative, invero, hanno riguardato anche la città di Verona: in data 16 ottobre e 6 novembre 2019, infatti, i rappresentanti di Poste italiane hanno incontrato alcuni esponenti dell'amministrazione comunale della città per illustrare il piano di efficientamento. A chiusura degli incontri, le parti interessate sono giunte pertanto ad una soluzione condivisa relativamente alla chiusura dei due uffici postali. Sentita sul punto, l'azienda spiega che la decisione scaturirebbe dalla valutazione dell'esiguità dei flussi di traffico, del ridotto numero di operazioni effettuate e dalla presenza, in posizione limitrofa, di uffici in grado di assorbirne l'operatività, senza aggravio. Inoltre, Poste aggiunge che, per ogni ufficio postale proposto in chiusura, la clientela ha a disposizione almeno due uffici postali limitrofi, aperti 6 giorni a settimana e dotati di ATM.

PATUANELLI STEFANO Ministro dello sviluppo economico

27/04/2020