• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00475 (7-00475) «Mazzetti, Sozzani, Porchietto, Mugnai, Carrara, Bagnasco, Paolo Russo, Anna Lisa Baroni, Palmieri, Baratto, Squeri, Aprea, Polidori, Cortelazzo, Fiorini, Pentangelo, Ruffino,...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00475presentato daMAZZETTI Ericatesto diMartedì 12 maggio 2020, seduta n. 338

   L'VIII Commissione,

   premesso che:

    il settore dell'edilizia e un settore centrale e trainante per molti altri comparti dell'economia e quindi di crescita per tutto il sistema. È quindi indispensabile – soprattutto in questa gravissima fase di emergenza sanitaria – agevolarne il rilancio, anche attraverso interventi efficaci in materia di governo del territorio che vadano nella direzione della massima semplificazione e accelerazione dell'iter dei procedimenti amministrativi e della riduzione di oneri e adempimenti in materia di urbanistica ed edilizia;

    la gravissima crisi economica e produttiva iniziata in conseguenza della diffusione del contagio del virus COVID-19, e che purtroppo non sarà superata in tempi brevi, si tradurrà in una caduta della produzione e dei consumi e quindi del prodotto interno lordo che il DEF 2020 da poco varato dal Governo, stima in oltre il 15 per cento nel primo semestre 2020 ed in un successivo rimbalzo nella seconda metà dell'anno. La Confindustria stima che nel solo mese di marzo la produzione industriale sia caduta del 16,6 per cento in confronto al mese precedente; sempre il documento di economia e finanza (DEF) 2020 ricorda che il crollo degli ordini non risparmia neppure il settore delle costruzioni il cui indice settoriale perde quasi 35 punti: a 15,9 punti dai 50,5 di febbraio, con la flessione più acuta segnata dal comparto non residenziale. La fiducia delle imprese edili per quanto riguarda l'attività dei prossimi 12 mesi precipita al livello del febbraio 2009, quando si era all'apice della crisi finanziaria globale:

    secondo le recenti previsioni del Cresme, il comparto delle costruzioni potrebbe perdere 34 miliardi di euro di investimenti nel 2020. Un calo del 22,6 per cento, rispetto al 9,6 di 11 anni fa;

    seppur di minore entità, potrebbe essere drammatico anche il dato sui minori investimenti in opere infrastrutturali. Sempre il Cresme infatti, sottolinea che il settore potrebbe crollare del -12,6 per cento, sia in ambito di nuova costruzione (-2.5 miliardi), sia in ambito di manutenzione straordinaria (-1,9 miliardi):

    il Governo ha annunciato che la strategia di rientro dal deficit e dal debito pubblico, si baserà anche sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati, grazie anche alla semplificazione delle procedure amministrative. Ci si augura che a questo annuncio seguano misure concrete e soprattutto efficaci per consentire uno snellimento della burocrazia quale strumento principale per far ripartire le opere bloccate e i cantieri;

    come ricorda l'Ance, il fermo generale dell'edilizia privata conseguente alla drammatica pandemia in atto, equivale a circa il 70 per cento dell'attività del settore delle costruzioni, ed è presumibile che le conseguenze del blocco, unite a quelle più generali di recessione e alla minore capacità di spesa da parte dei privati siano destinate a manifestare i loro effetti per un periodo di tempo prolungato e comunque superiore a quello individuato con l'espressione di «emergenza sanitaria»;

    molte imprese di costruzioni, già in difficoltà, sono ora sempre più a rischio di fallimento. Si parla di un settore quale quello delle costruzioni, che con tutta la filiera (dai produttori dei materiali all'immobiliare) rappresenta ben il 22 per cento del prodotto interno lordo italiano;

    il solo comparto dell'edilizia ha prodotto il 4,5 per cento del valore aggiunto italiano, e ha rappresentato il 6.1 per cento dell'occupazione;

    è indispensabile quindi che vengano messe in atto tutte quelle misure di forte semplificazione e di sostegno fiscale, che consentano di sostenere sia il settore dell'edilizia e delle costruzioni, e che siano in grado di dare una scossa al tessuto economico del nostro Paese e consentire la ripartenza:

    il settore delle costruzioni, come altri comparti economici, ha bisogno di provvedimenti in grado di dare risposte concrete ed efficaci agli imprenditori e tutte quelle imprese già penalizzate durante una crisi durata più di dieci anni e che rischiano ora di non riuscire più a sopravvivere all'epidemia in atto, con conseguenze drammatiche per il lavoro, per le imprese e per tutta l'economia;

    si è di fronte a numeri drammatici che impongono decisioni rapide di politica economica e industriale di carattere straordinario, misure shock, in grado di rimettere rapidamente in moto il settore dell'edilizia e delle costruzioni,

impegna il Governo:

   ad adottare le opportune iniziative normative in materia di governo del territorio che vadano nella direzione della massima semplificazione e accelerazione dell'iter dei procedimenti amministrativi e della riduzione di oneri e adempimenti in materia di urbanistica ed edilizia;

   ad adottare, iniziative per prevedere, già nel più volte annunciato decreto-legge finalizzato alla semplificazione burocratica per il rilancio degli investimenti, misure di carattere «shock»; e straordinario in piena coerenza con la drammatica fase di emergenza sanitaria ed economica in atto, e in grado di rimettere rapidamente in moto e sostenere il settore dell'edilizia e delle costruzioni;

   ad avviare fin da subito un confronto costante con le associazioni del settore più rappresentative e con i soggetti professionali coinvolti al fine di individuare le linee di intervento più efficaci e rapide per garantire la ripartenza e l'apertura, dei cantieri;

   ad adottare iniziative per accelerare la ricostruzione delle regioni del Centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016, superando le attuali troppe complessità procedurali e introducendo semplificazioni, e specifiche linee guida attuative con indicazioni chiare per gli interventi di ricostruzione;

   con particolare riguardo all'edilizia privata, ad adottare iniziative per prevedere:

    a) l'estensione e la stabilizzazione dei contributi/incentivi per energetica, ristrutturazione, bonus facciata e sismabonus, uniformando le aliquote percentuali ad una sola e riducendo a 5 gli anni di ammortamento dei benefici fiscali, valutando l'opportunità per gli edifici industriali/artigianali/commerciali di riconoscere il «sisma bonus» collegando il contributo alla superficie dell'immobile anziché all'unità immobiliare;

    b) l'estensione della validità per l'applicazione del «Piano casa» almeno fino tutto il 2022;

    c) introduzione del silenzio/assenso esteso a tutti gli atti amministrativi e a tutte le pubbliche amministrazioni, comprese le Soprintendenze in modo da ridurre i tempi di autorizzazione, nonché dell'obbligo di attivare e utilizzare la procedura tramite «conferenza di servizi» anche in forma di video-conferenza con tempi certi e perentori oltre i quali scatta il silenzio/assenso;

    d) un aumento delle tolleranze al 5 per cento per tutte le dimensioni planimetriche (lunghezze, larghezze, altezze dei fabbricati e dei singoli vani) e di consistenza (superfici e volumi) anche con riguardo ai requisiti igienico-sanitari;

    e) esenzione da Imu e Tasi per le unità immobiliari di categoria catastale C1 (negozi e botteghe) e quelle strumentali utilizzate nell'esercizio dell'attività imprenditoriale, per le quali non risultino essere stati registrati contratti di locazione da almeno due anni, prevedendo forme di compensazione per gli enti locali in virtù del conseguente minor gettito;

    f) estensione dell'applicazione della Scia edilizia (SuperScia) anche ad attività ad oggi regolate dal permesso a costruire;

    g) riduzione al 50 per cento degli oneri di urbanizzazione per gli interventi di cambio di destinazione d'uso, sostituzione edilizia, ristrutturazione urbanistica, ampliamenti ed in generale per tutti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, compresi i frazionamenti;

    h) forte riduzione della durata dei procedimenti edilizi;

    i) semplificazione dei percorsi amministrativi e revisione più stringente della conferenza di servizi indispensabile sia per la realizzazione di opere private sia di opere pubbliche, e termini perentori per l'acquisizione dei vari nulla osta necessari, obbligo di partecipazione e di risposta con decisione motivata da parte di tutti gli enti convocati, possibilità di richiedere eventuali integrazioni una sola volta;

    l) riduzione dei tempi di riesame delle procedure Via-Vas e attribuzione di maggiori competenze alle regioni sui piani e progetti di interesse locale;

   con riguardo all'edilizia pubblica, ad adottare iniziative per prevedere:

    a) sospensione temporanea, alla luce dell'eccezionale emergenza sanitaria ed economica, dell'applicazione del codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016) per tutti i lavori relativi agli appalti servizi riferiti alle progettazioni, attribuendo ai sindaci poteri speciali con la stesura di un unico «bando tipo», e prevedendo maggiore autonomia decisionale dei funzionari amministrativi (RUP) e maggiore tutela giuridica:

    b) incremento delle soglie per attribuzione degli incarichi a livello fiduciario per i servizi e per le imprese, e medesima attribuzione tramite procedure semplificate ad invito con la scelta dei concorrenti mediante criteri di territorialità, prossimità e fiducia;

    c) la semplificazione dei percorsi amministrativi e la suddetta revisione più stringente della conferenza di servizi con la previsione di una sua conclusione in tempi certi, al pari delle suddette misure proposte per l'edilizia privata;

    d) il potenziamento del ruolo delle amministrazioni locali, al fine di dar loro la forza e gli strumenti concreti per agire, anche attraverso un maggior ruolo e una maggiore autonomia decisionale della figura del R.u.p. (Responsabile unico del procedimento) visto che tale figura per legge è unica per le fasi della progettazione dell'affidamento, dell'esecuzione;

    e) un processo significativo di semplificazione delle norme edilizie e urbanistiche, anche attraverso la formazione di un unico «codice urbano nazionale».
(7-00475) «Mazzetti, Sozzani, Porchietto, Mugnai, Carrara, Bagnasco, Paolo Russo, Anna Lisa Baroni, Palmieri, Baratto, Squeri, Aprea, Polidori, Cortelazzo, Fiorini, Pentangelo, Ruffino, Casciello, Musella, D'Ettore, Ferraioli, Pittalis, Casino, Dall'Osso, Orsini, Giacomoni, Valentini, Napoli, Mulè, Labriola, Siracusano, Fitzgerald Nissoli, Versace, Maria Tripodi, Zangrillo, Ripani, Marin, Tartaglione, Pella, Pettarin, Milanato, Sandra Savino, Sisto, D'Attis, Cappellacci, Rossello, Novelli, Giacometto, Vietina, Caon».