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Atto a cui si riferisce:
C.5/03908 (5-03908)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XIV (Unione europea)
5-03908

  Grazie Presidente, e grazie agli Onorevoli interroganti.
  La crisi sanitaria ed economica dovuta al Covid ha accentuato le asimmetrie sociali ed economiche degli Stati membri dell'Unione europea. La politica fiscale europea, e internazionale, rileva ancora oggi una importante diseguaglianza tra gli Stati e necessita di una urgente armonizzazione per assicurare un corretto funzionamento del mercato interno ed evitare distorsioni della concorrenza.
  Riguardo la questione posta dagli Onorevoli interroganti si osserva che la legislazione italiana ha di recente introdotto norme di matrice sovranazionale finalizzate a migliorare il patrimonio informativo dell'amministrazione finanziaria in tema di analisi dei fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva, come nel caso dei lavori OC-SE/G20 in tema di BEPS (Base erosion and profit Shifting) o in sede di recepimento di direttive dell'Unione europea, tra cui quelle aventi ad oggetto il Country by country reporting (GBCR) e i tax ruling.
  In particolare, il tema delle misure di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva, attuata soprattutto dalla grandi imprese multinazionali, è stato al centro dei lavori BEPS, in ambito OCSE e gli esiti di tali lavori sono stati recepiti, a livello UE, con le Direttive ATAD1 e ATAD2.
  Con riferimento ai CBCR si osserva che il Report OCSE sull'Action 13, pubblicato nell'ambito del Progetto BEPS, ha rivisitato il Capitolo V delle Linee Guida dell'OCSE sui prezzi di trasferimento, introducendo – ai fini della relativa documentazione – un approccio su tre livelli.
  In particolare, in aggiunta al Master File e al Country File, è stato previsto per i gruppi multinazionali di rilevanti dimensioni un nuovo meccanismo di Rendicontazione Paese per Paese (Country-by-Country Reporting, di seguito anche CbCR) che integra la documentazione da fornire in tema di prezzi di trasferimento e che è oggetto di scambio tra le amministrazioni fiscali.
  Le raccomandazioni del Report OC SE sono state recepite in ambito europeo con la Direttiva 2016/88l/EU del 25/3/2016 (c.d. «DAC4»), sull'obbligo dello scambio automatico obbligatorio di informazioni in materia di Rendicontazione Paese per Paese, ed attuate in ambito nazionale con la legge di Stabilità 2016, cui hanno fatto seguito il decreto ministeriale del 23 febbraio 2017 ed il Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate del 28 novembre 2017.
  Quest'anno dovrebbero inoltre essere attuate le disposizioni della Direttiva (UE) 2018/822 del Consiglio, del 25 maggio 2018 (c.d. DAC 6), recante la modifica della Direttiva 2011/16/UE per quanto concerne lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica.
  Vale comunque la pena osservare che la pubblicità delle informazioni che i Gruppi multinazionali scambiano con le amministrazioni fiscali attraverso l'invio della rendicontazione CBCR non è parte del minimum standard previsto dall'Action 13 BEPS.
  Rispetto alla proposta della Commissione per l'introduzione a livello europeo di una rendicontazione pubblica Paese per Paese dei gruppi multinazionali, l'Italia ha votato a favore della proposta nella sessione ministeriale del Consiglio del 28 novembre 2019. Tuttavia, la proposta della Commissione non ha ottenuto la necessaria maggioranza qualificata.
  Con riferimento alle misure oggetto di valutazione in ambito UE per il superamento dell'attuale disomogeneità tra i regimi fiscali nazionali e la conseguente concorrenza fiscale aggressiva sembra opportuno evidenziare l'importante lavoro compiuto negli anni recenti nell'ambito del Gruppo Codice di Condotta per il contrasto alle pratiche fiscali dannose (di seguito, il Gruppo) costituito presso il Consiglio UE.
  Il Gruppo ha definito criteri e standard per valutare i regimi fiscali preferenziali introdotti dagli Stati membri. Questo al fine di individuare eventuali profili di concorrenza fiscale dannosa che incentivino la pianificazione fiscale aggressiva.
  Al momento, i lavori del Gruppo Codice di Condotta sono finalizzati, fra l'altro, a verificare la conformità delle normative degli Stati membri alle diverse linee Guida sulle norme antiabuso definite dal Gruppo. Alcune di queste linee Guida rivolte agli Stati membri, il Gruppo ha favorito interventi legislativi comunitari come la Direttiva antielusione che ha determinato l'introduzione negli ordinamenti degli Stati membri di nome di contrasto all'elusione fiscale, o la Direttiva per lo scambio informazione sugli accordi fiscali (ruling) concessi dagli Stati Membri ai contribuenti, favorendo così la trasparenza di pratiche amministrative che potrebbero dare luogo a fenomeni elusivi.
  L'Italia rimane in prima linea nel contrasto all'elusione fiscale e nell'instaurazione di un sistema fiscale europeo e internazionale equo, adeguato alla profondità dell'integrazione delle filiere produttive e commerciali, che consenta una giusta contribuzione allo sviluppo complessivo dell'Unione. In questo contesto il Governo è intenzionato ad impegnare il massimo sforzo per raggiungere una armonizzazione delle politiche fiscali a livello europeo anche, qualora necessario, attraverso il ricorso alla cooperazione rafforzata prevista dall'articolo 116 del Trattato per correggere le distorsioni della concorrenza in materia fiscale.