• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02463/109    premesso che:     l'articolo 78 del provvedimento in esame interviene in materia di agricoltura, al fine di consentire la piena operatività del comparto agricolo. Le...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/109presentato daBARONI Anna Lisatesto diGiovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 78 del provvedimento in esame interviene in materia di agricoltura, al fine di consentire la piena operatività del comparto agricolo. Le associazioni di settore hanno più volte sottolineato la necessità di difendere le forniture alimentari del Paese, diventate più preziose in questo momento, ma anche la sicurezza e la salute dei cittadini;
    tuttavia le misure di contenimento hanno avuto come effetto anche quello di ridurre la presenza umana nelle campagne: con gli italiani costretti nelle case e le forze dell'ordine impegnate nei controlli stradali per la quarantena, gli animali selvatici hanno preso possesso del territorio e si sono spinti anche nei centri abitati con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città, oltre che nelle aree coltivate;
    i raccolti sono facile preda di oltre 2 milioni di cinghiali e altri selvatici dannosi che si moltiplicano senza freni scorrazzando liberamente nei terreni coltivati con gravi danni a semine, foraggi, frutta, ortaggi, vigneti e minacciando gli animali della fattoria. È messa a rischio anche l'incolumità degli agricoltori che ogni giorno rischiano di essere attaccati;
    si stimano danni per oltre 200 milioni di euro ai raccolti con effetti anche sulla stabilità dei prezzi e a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. I virologi parlano di rischio di effetto domino se la peste suina, in particolare, ma anche altre patologie passassero in Italia dagli animali selvatici a quelli allevati;
    la proliferazione dei cinghiali e degli altri selvatici dannosi sta mettendo anche a rischio l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico;
    il lockdown ha avuto come effetto anche il fermo dei piani di contenimento e della caccia selettiva, che rimane affidata alle sole attività del personale allo scopo preposto dei parchi, degli enti territoriali e di altri enti pubblici, che continuano ad operare in forza dell'incarico pubblico ad essi attribuito;
    si tratta però di un numero limitato di addetti, che in questi mesi non si sono potuti avvalere dei numerosi cacciatori autorizzati alla caccia selettiva (su un parco di oltre 700 mila licenze di porto di fucile per uso caccia e 550 mila tesserini rilasciati), a fronte di una popolazione di cinghiali, e selvatici in generale, probabilmente sottostimata e in forte crescita;
    secondo una indagine Coldiretti/Ixè In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all'anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81 per cento) pensano che l'emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69 per cento degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58 per cento che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l'equilibrio ambientale. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62 per cento) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48 per cento) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali,

impegna il Governo:

   ad adottare urgenti misure di contenimento della popolazione dei cinghiali e dei numerosi selvatici dannosi, rafforzando le misure di caccia selettiva, ampliando i periodi di caccia e implementando le attività di monitoraggio, allo scopo di poter determinare i piani di controllo numerico reputati necessari;
   a rafforzare le misure di contenimento dei cinghiali soprattutto nelle aree a vocazione zootecnica, al fine di impedire il passaggio della peste suina ed altre zoopatologie dagli animali selvatici a quelli allevati;
   a definire criteri e requisiti per la valorizzazione della filiera del cinghiale (cacciatori, veterinari, ristoratori, distribuzione alimentare, manifestazioni gastronomiche), al fine di favorire l'uso commerciale delle carni e consentire agli operatori registrati un ritorno economico, scoraggiando al contempo i fenomeni di bracconaggio.
9/2463/109. Anna Lisa Baroni, Nevi, Spena, Paolo Russo, Caon, Sandra Savino, Fasano.