• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02463/172    premesso che:     il provvedimento in esame reca misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/172presentato daDE CARLO Sabrinatesto diGiovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame reca misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19;
    a causa della diffusione della pandemia generata da COVID-19 di portata straordinaria, il personale in servizio presso la sanità pubblica e privata del nostro Paese pur attuando le necessarie misure di emergenza previste nei casi di pandemia ha riscontrato, nel breve periodo, forti carenze di organico;
    il Coronavirus ha solo accentuato in maniera acuta evidenti carenze strutturali dovute ai tagli, da parte dei passati governi, nel settore della salute e della Sanità. Le regioni italiane e il nuovo governo Conte, attraverso il dipartimento della protezione civile hanno reagito all'emergenza, tra l'altro, con l'emanazione di bandi urgenti di reclutamento a tempo determinato per la ricerca di medici, infermieri e operatori sanitari e attraverso il decreto-legge 9 marzo 2020 n. 14, Disposizioni urgenti per il potenziamento del sistema sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19;
    la pandemia ha toccato profondamente ognuno di noi, e la risposta dei cittadini italiani ai bandi emanati per il reclutamento di personale sanitario e medico è stata alta. Molti hanno sentito indispensabile fare la propria parte mettendo a disposizione la propria esperienza;
   considerato che tra i cittadini italiani eletti in Europa, in Parlamento e nelle amministrazioni pubbliche locali, troviamo un cospicuo numero di medici e operatori impiegati nella sanità pubblica regionale che, a seguito dell'emergenza avrebbero potuto essere reintegrati nell'immediato nelle strutture di appartenenza, alleviando così il carico di lavoro dei colleghi ma che a seguito dell'elezione a carica pubblica sono stati posti in aspettativa dal loro ruolo secondo l'articolo 51 della Costituzione, per cui i cittadini eletti possono nella sostanza mantenere il posto di lavoro ma senza diritto ad alcuna retribuzione da parte del datore di lavoro, la quale viene supplita dall'indennità prevista per la carica pubblica elettiva ricoperta, questo non è stato possibile. Di fatto, ai cittadini eletti, non è stata riconosciuta la possibilità, in un momento eccezionale, di intervenire,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere, anche attraverso un intervento normativo di rango costituzionale, la possibilità, nei soli ed esclusivi casi di assoluta emergenza sanitaria nazionale il reintegro del personale attualmente eletto a cariche pubbliche, eliminando di fatto la possibilità di poter percepire alcuna indennità o doppia indennità o risarcimento per il lavoro svolto e a far tornare, qualora si verificassero future emergenze sanitarie, gli eletti a cariche pubbliche che ne facciano richiesta, al lavoro, in un regime assolutamente gratuito e volontario.
9/2463/172. Sabrina De Carlo.