• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02463/219    premesso che:     in ragione dell'evolversi della situazione epidemiologica e dell'incremento dei casi sul territorio nazionale, sono state adottate misure urgenti di...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/219presentato daFLATI Francescatesto diGiovedì 23 aprile 2020, seduta n. 330

   La Camera,
   premesso che:
    in ragione dell'evolversi della situazione epidemiologica e dell'incremento dei casi sul territorio nazionale, sono state adottate misure urgenti di contenimento e di gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;
    in quest'ottica, sono stati emanati, tra gli altri, il decreto-legge in esame e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020, avente ad oggetto «ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale»;
    l'articolo 1, lettera b), del citato DPCM così dispone: «è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute»;
    con particolare riferimento agli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione, con l'ordinanza DGSAF 6249 del 12 marzo 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 73 del 20 marzo 2020, il Ministero della Salute ha precisato che «sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili e l'accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà garantiti dalla legge 281/1991», rientrando tali attività nell'ambito della deroga relativa ai motivi di salute, da estendersi anche alla sanità animale;
    tuttavia, le organizzazioni che operano nel mondo dell'accudimento degli animali da compagnia versano molto spesso in pesanti difficoltà economiche e sopravvivono grazie all'impegno dei volontari e alle donazioni private, su cui possono più difficilmente contare in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando a causa dell'emergenza COVID-19;
    è, altresì, concreto il rischio che le persone meno abbienti possano rinunciare alle cure per i propri animali di affezione, anche a causa della forte tassazione cui sono soggetti sia i trattamenti e sia l'acquisto di cibo e di medicinali ad hoc;
    al riguardo, in base a quanto disposto dalla legge di bilancio 2020, è prevista una detrazione IRPEF del 19 per cento delle spese veterinarie sostenute nell'anno (percentuale progressivamente ridotta per chi dichiara redditi superiori ad euro 120.000,00 fino all'azzeramento per chi supera euro 240.000,00) e il limite di detraibilità è fissato fino ad un tetto massimo di euro 500,00, limitatamente alla parte che eccede euro 129,11;
    l'acquisto del cibo per gli animali di affezione e le prestazioni rese da medici veterinari o da strutture medico veterinarie sono soggetti ad IVA al 22 per cento;
    pertanto, appare opportuno intervenire per garantire i livelli essenziali di assistenza e di cura degli animali accuditi ed evitare che, a causa dell'attuale crisi economica, vi sia una riduzione nell'attenzione al benessere degli stessi, prevedendo misure di sostegno per le famiglie che possiedono animali di affezione e per tutti i volontari e le strutture che li accudiscono, ivi inclusa la riduzione della tassazione attualmente in vigore,

impegna il Governo:

   a) a verificare se vi siano le condizioni per sostenere, in questo momento di emergenza, le organizzazioni che operano nel mondo dell'accudimento degli animali da compagnia, che non ricevono sussidi statali, i volontari e i privati cittadini che possiedono animali di affezione attraverso qualsiasi forma di agevolazione fiscale per attività volte alla tutela del benessere e della salute degli stessi;
   b) a valutare, in particolare, l'opportunità di adottare, per il periodo di contingenza, misure finalizzate ad innalzare il limite della detraibilità fiscale per le spese veterinarie sostenute per gli animali di affezione, nonché a sospendere temporaneamente la franchigia attualmente prevista;
   c) a valutare l'opportunità di ridurre l'aliquota dell'IVA sulle prestazioni veterinarie di diagnosi, cura e riabilitazione e sull'acquisto del cibo per animali di affezione.
9/2463/219. Flati, Faro, Torto, Buompane, Adelizzi.