Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/01507 MIRABELLI, MARCUCCI, MESSINA Assuntela, STEFANO, COLLINA, FERRARI, BINI, CIRINNA' - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:
l'emergenza sanitaria dovuta alla grave crisi epidemiologica...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01507 presentata da FRANCO MIRABELLI
martedì 21 aprile 2020, seduta n.208
MIRABELLI, MARCUCCI, MESSINA Assuntela, STEFANO, COLLINA, FERRARI, BINI, CIRINNA' - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:
l'emergenza sanitaria dovuta alla grave crisi epidemiologica da COVID-19 che il nostro Paese sta affrontando potrebbe rappresentare un'opportunità di arricchimento per le organizzazioni mafiose. Come noto, infatti, le situazioni di crisi rappresentano per la criminalità organizzata un terreno fertile da sfruttare in termini sia di guadagno che di controllo del tessuto imprenditoriale, politico e civile. A quanto detto si aggiunga la capacità di rapido adattamento ai mutamenti economici e sociali quale tratto distintivo delle organizzazioni criminali;
in questo drammatico frangente vi è il concreto pericolo che le imprese riconducibili alla criminalità organizzata possano infiltrarsi in diversi settori del circuito produttivo, sia quelli rimasti attivi nella fase di emergenza come le forniture alimentari e mediche, che in quelli, al contrario, duramente provati dalle misure di restrizione poste in atto al fine di contrastare la crisi epidemiologica, si pensi in tal senso al settore turistico e a quello dell'edilizia;
le forme di infiltrazione che le organizzazioni criminali potrebbero utilizzare in questa situazione di crisi sono molteplici, prima fra tutte il sostituirsi allo Stato nel sostegno alle fasce più deboli della popolazione al fine di aumentare il proprio "consenso sociale" utilizzando "risorse" proprie o anche gestendo i fondi previsti negli interventi di sostegno economico approntati dal Governo. A tal riguardo si evidenziano le notizie riportate dal quotidiano "il Mattino", secondo le quali la camorra a Napoli avrebbe organizzato una sorta di "banco alimentare" parallelo;
come sottolineato sia dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho che da diversi autorevoli esponenti della magistratura, vi è il concreto pericolo che le organizzazioni criminali cerchino di utilizzare le risorse pubbliche e i canali di finanziamento offerti dalla legislazione anticrisi per impossessarsene quali utili canali di riciclaggio, o ancora il pericolo di acquisire le molte imprese che saranno vittime della crisi. Infine, non si può non menzionare il rischio, per le implicazioni che comporta, ovvero di infiltrazione negli appalti pubblici che verranno;
lo stesso procuratore Cafiero De Raho, in un'intervista rilasciata il 21 aprile 2020 al quotidiano "Avvenire", sottolinea come "regolarizzare gli immigrati che lavorano nel nostro Paese (...) impedirebbe alle mafie di continuare a gestire le difficoltà e le sofferenze di queste persone con la mannaia dell'intimidazione e del condizionamento. E consentirebbe finalmente un lavoro regolare a tutti";
rilevato che:
in data 6 aprile il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, guidato da Franco Gabrielli, ha diramato ai vertici sul territorio una circolare della DAC (Direzione centrale anticrimine) dalla quale emerge la necessità di individuare uno specifico programma di sostegno informativo e investigativo sui futuri scenari evolutivi della criminalità organizzata, considerato che queste organizzazioni sono pronte a "reinvestire flussi significativi di capitali in diversi segmenti del tessuto produttivo e finanziario";
nelle raccomandazioni su tematiche afferenti alle misure di sostegno economico predisposte dal Governo per l'emergenza COVID-19 inviate in data 10 aprile dalla Banca d'Italia alle banche italiane si legge che: "Considerate le opportunità che l'attuale crisi rischia di offrire alla criminalità economica, si fa presente che gli intermediari dovranno continuare a sottoporre la clientela a tutti gli obblighi previsti dalla disciplina in materia di antiriciclaggio";
appare, dunque, di tutta evidenza la necessità di coniugare l'esigenza da un lato di garantire il necessario sostegno finanziario alle imprese, alle famiglie e all'intero sistema economico, dall'altro di preservare tutte le necessarie tutele a presidio della legalità, evitando, come pure suggerito da alcuni autorevoli esponenti politici, qualunque soluzione legata alla temporanea sospensione del codice degli appalti, delle gare europee, dei controlli paesaggistici e da ultimo dei certificati antimafia;
tale sistema di regole si è dimostrato negli anni indispensabile nel contrasto alla criminalità organizzata e alle sue infiltrazioni nel tessuto produttivo economico del nostro Paese e il suo venir meno, anche solo per un breve periodo, finirebbe in un colpo solo per vanificare i sacrifici compiuti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura e per compromettere l'intero impianto normativo a tutela dell'economia legale costruito nell'ultimo trentennio,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di assicurare ogni necessaria forma di contrasto a qualunque fenomeno di infiltrazione criminale e mafiosa nella delicata fase di riavvio e rilancio delle attività produttive, anche alla luce delle pesanti ricadute economiche e sociali che si sono venute a verificate a seguito del diffondersi della crisi epidemiologica.
(3-01507)