• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00743 (2-00743) «Mulè».



Atto Camera

Interpellanza 2-00743presentato daMULÈ Giorgiotesto diMercoledì 15 aprile 2020, seduta n. 326

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:

   il 10 aprile 2020 è andata in onda su Rai uno, poco prima dell'edizione delle 20:00 del Tg1, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, con cui ha annunciato la proroga, fino al 3 maggio, delle misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19;

   se, nella prima parte della conferenza stampa, il Presidente del Consiglio ha annunciato il contenuto del decreto dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri sulle misure di contenimento attuate per l'epidemia in corso, nella seconda parte si è concentrato sui temi europei, dopo raccordo tra i Ministri delle finanze dell'Eurogruppo sugli strumenti da mettere in campo, tra cui il Mes;

   il Presidente del Consiglio, con toni molto accesi e indice rivolto verso la telecamera, ha poi affermato: «Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza»;

   il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha poi aggiunto: «nel 2012 c'era un Governo di centrodestra, se non ricordo male la Meloni era Ministra. Se il Mes è una trappola, non è stata fatta da questo Governo, è stato ratificato da un Parlamento dove io non c'ero e non c'erano altre forze politiche (...): bisogna assumersi le proprie responsabilità»;

   quanto appena riportato non corrisponde al vero, considerato che, nel 2012, era in carica il Governo presieduto dal professor Mario Monti dopo le dimissioni del Governo Berlusconi IV del 12 novembre 2011;

   a seguito dell'attacco frontale del Presidente del Consiglio dei ministri, direttamente sulla principale rete del servizio pubblico in orario di massimo ascolto, la Rai ha concesso autonomamente il diritto di replica ai due leader delle opposizioni nella giornata di sabato 12 aprile 2020 direttamente sui notiziari;

   a ciò si aggiunga che il 13 aprile 2020 è stata diramata una nota dall'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio in cui è stato specificato che «Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente»;

   l'ufficio stampa di Palazzo Chigi ha aggiunto che per la dichiarazione del 10 aprile non ci sarebbe stata alcuna «richiesta, da parte del capo del Governo, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate» specificando che «la decisione di trasmettere o meno le conferenze stampa del Presidente del Consiglio», infatti, spetta «sempre e solo ai responsabili delle singole testate giornalistiche»;

   in questo modo, ad avviso dell'interpellante, non è chiaro il ruolo che assume la Rai nella trasmissione della conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei ministri nonché il rapporto che intercorre tra l'ufficio stampa di Palazzo Chigi e l'azienda pubblica;

   nella nota stampa citata il Presidente del Consiglio dei ministri viene citato in terza persona come se l'ufficio stampa di Palazzo Chigi potesse divulgare proprie comunicazioni;

   nella nota viene precisato che il Presidente del Consiglio «nell'occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo compromettendo il senso di comunità fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza»;

   a tal proposito, l'ufficio stampa fa notare che «Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del MES e chiarire le relative fake news veicolate dall'opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti»;

   ad avviso dell'interpellante, il Presidente Conte ha affrontato la tematica relativa al Mes, subito dopo aver annunciato la proroga delle misure restrittive, citando peraltro i due leader delle opposizioni, in modo del tutto autonomo e non su sollecitazione di alcuna domanda da parte dei giornalisti;

   ad avviso dell'interpellante, l'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dovrebbe occuparsi della redazione, diffusione e archiviazione di note e comunicati – come previsto dall'articolo 2, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 settembre 2019 – mentre nel caso appena riportato si è assistito alla istituzione di un organismo con una propria personalità politica –:

   se non intenda chiarire quali siano i rapporti che intercorrono tra l'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri e la Rai nella trasmissione delle conferenze stampa e delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio rese note durante l'emergenza epidemiologica da Covid-19;

   se ravvisi che l'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri, redigendo e divulgando la nota del 13 aprile 2020, abbia operato in palese violazione delle funzioni ad esso attribuitegli dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 settembre 2019.
(2-00743) «Mulè».