• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01766/334/ ... in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1766/334/05 presentato da ROSSELLA ACCOTO
mercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 266

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (A.S. 1766);
premesso che:
la grave situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 che ha colpito il nostro Paese è stata affrontata, sin dall'inizio, dal Governo e dalle forze di maggioranza con una serie di interventi indispensabili per la protezione della salute dei cittadini, per aiutare le fasce più deboli della popolazione, i lavoratori, le famiglie, e a sostegno delle attività economiche;
il protrarsi della situazione emergenziale sanitaria da COVID-19, tuttavia, ha costretto molti esercizi e molte imprese su tutto il territorio nazionale a sospendere le proprie attività, fatta eccezione per quelle individuate come indispensabili; tra queste attività, assoluta preminenza e centralità hanno assunto quelle svolte dalle imprese dei settori agricolo ed agroalimentare, che stanno in questo periodo sostenendo il Paese e la domanda interna di prodotti alimentari indispensabili, e che devono continuare lavoro e produzione, nonostante le gravi difficoltà che sono costrette ad affrontare e le conseguenze che l'emergenza determina sul tessuto produttivo;
è così ancora più necessario approntare misure adeguate e di immediata attuazione al sostegno dei settori agricolo ed agroalimentare, in ogni loro comparto, che garantiscano l'offerta e la capacità e la possibilità stessa delle attività economiche di produrre e di superare la crisi;
considerato che:
le filiere agricola ed agroalimentare sono gravemente colpite dall'emergenza, sia a causa della contrazione dei mercati e l'impatto sulla commercializzazione, per l'estrema deperibilità dei prodotti e le difficoltà nel regolare ritiro e nella distribuzione dei prodotti, sia a causa della compromissione di molte pratiche agronomiche;
particolarmente grave appare la questione della manodopera, per la estrema difficoltà di reperirla, anche considerando che in alcune filiere oltre un terzo di essa è rappresentata da lavoratori stagionali stranieri, oggi assenti, o chiusi, drammaticamente, in realtà di vita e lavoro di sfruttamento che li espongono a rischi ancora più gravi in tempo di pandemia;
le maggiori organizzazioni del comparto e i sindacati di settore denunciano la assoluta necessità di reperire in tempi rapidi manodopera per oltre 200mila lavoratori, nonostante la misura già presa dal Ministro dell'Interno di prorogare i permessi di soggiorno in scadenza; dalla raccolta, ai trapianti, alle potature, alla prossima mietitura, alla preparazione di viti ed olivi, oltre che le pratiche legate all'allevamento animale: la produzione interna di prodotti alimentari indispensabili è messa gravemente a rischio;
tutte queste concause riverbereranno purtroppo .i loro effetti negativi sull'intero anno produttivo, e avranno dunque ricadute pesanti sulla salute dell'intero comparto, per il quale vanno assunto rilevanti interventi a sostegno delle imprese, in primo luogo per garantire liquidità e la copertura dei mancati redditi;
i problemi generali con cui devono confrontarsi i comparti agricolo ed agroindustriale riguardano in primo luogo le scadenze, relative ai rinnovi delle autorizzazioni, dei permessi, delle verifiche e dello svolgimento dei controlli, che necessariamente richiedono un rinvio a fine anno, e che bisogno necessariamente prevedere nel prossimo provvedimento normativo;
come si è detto, altrettanto essenziale se non primaria la questione della mancanza di manodopera, in particolare straniera, per le campagne di raccolta ortaggi e frutta e lavori stagionali, per le quali, oltre alla già avvenuta proroga dei permessi di soggiorno, sarebbe essenziale prevedere misure di semplificazione che favoriscano le assunzioni, nonché la possibilità di offrire lavoro ai percettori di reddito di cittadinanza, pensionati e cassintegrati, con modalità incentivanti;
sono poi necessari interventi di fondi rotativi o la previsione di prestiti a tasso 0 e con abbuono di una parte di debito; l'intervento, in primo luogo, del fondo solidarietà nazionale (FSN) e degli interventi ISMEA, oggi dal decreto in esame limitati a risorse ridotte per garanzie, con modalità fortemente vantaggiose; nonché la previsione di indennità a sostegno delle piccole imprese, l'abbuono dei contributi agricoli per un anno, come avviene nel caso delle calamità naturali, eventualmente prevedendo un tetto di intervento per le grandi imprese;
altrettanto necessarie risultano le semplificazioni normative e burocratiche, per la ripartenza sia relativamente alle pratiche dell'attività ordinarie sia per gli investimenti produttivi da incentivare per la ripartenza;
considerato, altresì, che:
per alcuni comparti la situazione venutasi a creare rischia di mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende, che hanno invece nel corso degli ultimi anni fortemente sostenuto il PIL italiano e le esportazioni, nonché garantito occupazione, per un sistema agricolo e agroalimentare all'avanguardia a livello europeo e mondiale, e per il quale, data la sua rilevanza di produttore di beni essenziali per il Paese, come si è potuto verificare in questa situazione emergenziale, vanno progettati investimenti pubblici a partire dai trasporti e dalle nuove tecnologie per favorire produzioni e commercializzazione;
tra i settori che più stanno subendo danni a causa dell'emergenza si possono, senza dubbio, individuare:
- il settore della pesca e dell'acquacoltura, considerando che l'Italia è il secondo maggior produttore di pesca nel Mediterraneo e Mar Nero, con volumi di poco inferiori alle 250mila tonnellate (il 15% del totale) e un valore di 754 milioni di euro (il 29% del totale); in Italia si contano 40 mila aziende in 15 regioni, con un fatturato di 15 miliardi di euro e oltre 230mila posti di lavoro; il danno alla pesca riguarda in particolar modo il venduto fresco, soprattutto della piccola pesca, che interessava in particolare i mercati locali, sul posto e con le aste; difficile oggi risulta andare a pescare, ma anche, successivamente, la commercializzazione del pescato;
- il comparto florovivaistico, che ricava tradizionalmente dall'esito di questa stagione primaverile il 70 per cento del proprio fatturato, che soprattutto nelle sue produzioni deperibili sta avendo enormi danni, e con l'assenza di convegni, manifestazioni , teatri, feste, ha di fatto dimezzato le proprie vendite; esso rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale, contando 21mila aziende con oltre 100mila addetti, e vale circa 2,5 miliardi di euro, il 15% della produzione europea. Tra i maggiori produttori in Italia c'è la regione Liguria, seguita da Toscana, Campania, Sicilia e Puglia;
- tutta la filiera del latte fresco e dei formaggi freschi, che sta vivendo ripercussioni drammatiche soprattutto per le produzioni commercializzate fresche e in particolare sulle piccole imprese: un grande numero di piccoli e piccolissimi produttori di razze minori e ovicaprini, interessati alla produzione di latte, formaggi, animali da macello, soprattutto in periodo di Pasqua; migliaia sono le piccole e piccolissime aziende montane e collinari, assolutamente fondamentali per la tenuta economica, occupazionale, e idrogeologica, di quei territori, messe in ginocchio dall'attuale congiuntura;
- l'intera filiera avicola, dalla produzione delle carni alle uova, dal momento che nel meccanismo di rifornimento con scorta il consumo dei prodotti a breve conservazione inevitabilmente cala;
- il mondo del vino, che affronta principalmente un problema finanziario: pur se il prodotto si conserva, le vendite di questa stagione, che riguardano in particolare l'export, sono drammaticamente calate; nell'export forte è il rischio di essere sostituiti da altri fornitori da altre aree del mondo; inoltre, è ferma la vendita a ristoranti e locali, come fermo è gran parte del consumo interno. La forte riduzione delle vendite determina una forte crisi di liquidità per far fronte alle necessarie spese dell'anno, ai mutui, alle anticipazioni della nuova annata;
- il mondo dell'agriturismo, per il quale si registra un vero e proprio crollo delle prenotazioni, e il prolungarsi dell'emergenza mette a repentaglio non solo l'intera stagione primaverile, con disdette per il periodo di Pasqua, solitamente intenso, ma l'intera annualità, sono colpite, inoltre, anche le aziende che garantivano multifunzionalità, fattorie didattiche, servizi sociali, la manutenzione del verde, e così via;
- la filiera dell'ortofrutticolo e della quarta gamma, con un numero crescente di disdette degli ordinativi soprattutto verso il mercato estero e le difficoltà del mercato interno per il calo generalizzato dei consumi fuori casa; colpiti anche i piccoli produttori a causa della chiusura dei mercati locali e dei luoghi tradizionali di vendita. Infine, gravi difficoltà si prospettano per la filiera bieticolo-saccarifera, la cui area di produzione e di localizzazione degli stabilimenti si concentra per lo più nelle aree di maggiore contagio, con conseguente rischio di definitivo abbandono dell'attività anche in ragione della pregressa situazione di crisi del settore;
- in generale tutti i piccoli produttori, che vendevano direttamente prodotti di qualità, sia perché sono chiusi i mercati locali e rionali ed i luoghi tradizionali di vendita, sia perché il consumo «più ricercato» è calato, sono in fortissima sofferenza e stanno «gettando» gran parte del prodotto;
impegna il Governo:
a procedere in tempi rapidi alla verifica del fabbisogno di lavoro nei comparti agricolo ed agroalimentare sull'intero territorio nazionale, così da permettere di risolvere l'ingente problema delle imprese di garantirsi manodopera per le produzioni, e dunque la loro stessa sopravvivenza in tempi di necessità, e allo stesso tempo garantire, laddove sia necessario, l'emersione del lavoro e l'incontro legale e trasparente di domanda e offerta di lavoro agricolo, al fine di garantire per questa via anche la salubrità dei luoghi di lavoro e di vita per la numerosa manodopera bracciantile, che la protegga, assieme alla società tutta, da una potenziale emergenza sanitaria per rischio pandemico;
in particolare, a favorire, per le campagne di raccolta in arrivo, l'assunzione con esonero contributivo dei percettori di reddito di cittadinanza, pensionati e lavoratori in cassaintegrazione, prevedendo non solo le opportune modifiche normative che lo rendano possibile per il periodo dell'emergenza, ma soprattutto appositi incentivi, sia per i datori di lavoro, per i quali potrebbe essere previsto un esonero contributivo, e per i lavoratori, la cumulabilità fino a 5 mila euro, il non computo a fini impositivi, con modalità semplificate;
per affrontare la grave disarticolazione del lavoro in agricoltura, garantire altresì un insieme di interventi per non compromettere le prossime campagne di raccolta dei prodotti, in particolare:
- semplificare le condizioni legittimanti il ricorso agli istituti della codatorialità e del distacco, attribuendo al legame tra socio e cooperativa la stessa valenza del contratto di rete ai fini dell'operatività degli istituti del distacco e codatorialità;
- introdurre una semplificazione in materia di visite mediche per lavoratori del settore agricolo a tempo determinato e stagionali e limitatamente a lavorazioni generiche e semplici;
- garantire l'allestimento di locali, anche abbandonati o in disuso, per un congruo alloggiamento dei braccianti, con adeguati livelli di precauzione e tutela, ai fini anche della prevenzione del COVID-19, aumentando al tempo stesso i controlli;
- per le aree montane, di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 97, prevedere una estensione della norma di cui all'articolo 105 del decreto-legge a tutti i soggetti che aiutano nella raccolta in tale aree;
- a riaprire, il prima possibile, il flusso dei lavoratori agricoli interrotto dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare dall'Est Europa, ivi inclusa la realizzazione del c.d. «corridoio verde» e la promozione di iniziative simili con tutti i paesi di provenienza dei lavoratori stagionali agricoli;
relativamente al settore della pesca, a prevedere la possibilità di garantire, nel rispetto della disciplina unionale relativa agli aiuti de minimis nello specifico settore della pesca e dell'acquacoltura, che le risorse siano erogabili anche mediante lo strumento del credito di imposta, di sospendere il pagamento dei canoni delle concessioni demaniali marittime per le attività di pesca e acquacoltura da parte di imprese, cooperative e loro consorzi; a prevedere adeguate misure di sostegno, a favore delle imprese interessate, per quanto concerne i divieti temporanei di pesca professionale nelle acque interne; prevedere altresì che le certificazioni e i collaudi dei motopescherecci adibiti alla pesca professionale, rilasciati da amministrazioni statali e enti di classificazione navale, scaduti da non oltre dodici mesi o in scadenza alla data di entrata in vigore della presente legge, siano prorogati al 31 dicembre 2020, per garantirne l'operatività, altrimenti impedita per l'impossibilità, in questo periodo, di effettuare collaudi o avere certificazioni da parte degli enti di classificazione;
relativamente alle aziende del settore florovivaistico a istituire presso il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali un fondo con congrua dotazione per l'anno 2020 per risarcire le imprese del settore florovivaistico dei danni subiti a causa dell'emergenza e a valutare la possibilità di accesso al credito di imposta per spese energetiche sostenute da filiera ed interventi finalizzati con fondi ISMEA; prevedere altresì la proroga del c.d. bonus verde anche per il 2021, con un aumento dell'ammontare complessivo oggetto di detrazione; per i settori del florovivaistico e del latte, a prevedere la sospensione dei versamenti di ritenute, contributi e premi, di cui agli articoli 61 e 62 del decreto; per il settore del latte prevedere l'avvio di azioni di promozione del latte italiano sul mercato interno, attivando anche procedure per la piena trasparenza di quantità e destinazione delle produzioni importate, anche in accordo con le Istituzione Europee, e con la intera filiera, per la durata dell'emergenza, della concessione di aiuti all'ammasso privato del latte in polvere, burro e formaggi duri, al fine di contenere la repentina diminuzione dei prezzi;
ad attivare norme atte ad intensificare la vigilanza e la prevenzione su comportamenti e pratiche di concorrenza sleale soprattutto in situazioni di crisi;
ad incentivare la riconversione anche temporanea per i servizi a domicilio di beni alimentari per la durata della crisi dovuta al COVID-19;
a favorire forme di ritiro di mercato di prodotti da destinare agli aiuti alimentari e incentivi allo stoccaggio;
a garantire la tutela delle imprese dell'agriturismo, che come le altre del settore turistico-ricettivo sono state particolarmente colpite dall'emergenza in corso, e la cui crisi, presumibilmente, non avrà un rientro a breve;
a garantire le necessarie forme di liquidità per le imprese dei settori agricolo ed agroalimentare per superare la forte crisi di liquidità attuale, al fine di permettere alle imprese di far fronte alle necessarie spese dell'anno, ai mutui, alle anticipazioni della nuova annata;
a garantire, in generale, per il periodo dal 2020 al 2022, che le risorse assegnate ad un capitolo di bilancio e non impegnate nell'esercizio finanziario di competenza possano essere conservate in bilancio, al fine di fare fronte ad arresti, rallentamenti e ritardi nella attuazione del cronoprogramma, in conseguenza dell'emergenza sanitaria derivata dal COVID-19;
a prevedere misure finalizzate a garantire la continuità produttiva e l'operatività dell'intera filiera bieticolo-saccarifera, messa a rischio dalla situazione di emergenza epidemiologica da CoVID-19 in atto e dai contenziosi in essere conseguenti alla riforma del settore del 2006;
in generale, a valutare la possibilità per tutte le aziende agricole di:
- estendere anche ai fondi statali di importo fino a 5.000 euro l'esenzione dall'obbligo di acquisizione della documentazione antimafia;
- estendere ai prodotti agricoli a lunga maturazione, ai prodotti vitivinicoli e alle bevande spiritose con certificazione DOP e IGP le disposizioni in materia d'impegno rotativo di cui agli articoli 2786 e seguenti del codice civile;
- prevedere l'esonero contributivo a favore dei giovani agricoltori per l'anno corrente;
- fruire degli interventi di garanzia di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.
(0/1766/334/5)
Accoto, Bottici, Comincini, Conzatti, Dell'Olio, Errani, Ferrari, Gallicchio, Manca, Marco Pellegrini, Pesco, Presutto, Stefano, Steger, Coltorti