• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00721 (2-00721) «Lollobrigida, Rizzetto, Bucalo, Montaruli, Donzelli, Acquaroli, Baldini, Bellucci, Bignami, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00721presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diMercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 324

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   nel primo giorno possibile per inoltrare le domande per il bonus da 600 euro – introdotto dal cosiddetto «decreto Cura Italia» – lavoratori autonomi e partite Iva, nel tentativo di accedere alla piattaforma Inps prevista per l'erogazione del bonus, hanno riscontrato problemi enormi subendo un vero e proprio calvario digitale;

   secondo le stime si tratta di una platea di 5 milioni di persone – i lavoratori autonomi (commercianti, artigiani e coltivatori diretti), i liberi professionisti non iscritti a casse di previdenza obbligatoria, i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori stagionali e quelli dello spettacolo – un'intera categoria di precari impossibilitati nell'accesso alla seppur minima indennità concessa per decreto;

   la difficoltà nel «caricare» i dati sul portale Inps era evidente sin dalle fasi iniziali della compilazione e da subito, elemento gravissimo, si sono verificati scambi di persona tra gli utenti;

   alla domanda per il bonus è possibile accedere tramite Spid o pin semplificato: una procedura «apparentemente» accelerata, ma «evidentemente» non è così, per ottenere il codice d'accesso, che solitamente si richiede on line, ma deve esser completato tramite una successiva comunicazione cartacea;

   nella riorganizzazione che ha azzerato a fine dicembre 2019 i vertici dell'Inps e ristrutturato interamente l'ente, l'organigramma, completamente ridisegnato, avrebbe dovuto riammodernare, tra gli altri, il sistema informatico con il neonominato Capo dei sistemi informativi Vincenzo Caridi, responsabile diretto dell'informatizzazione del sistema informatico Inps e figura considerata molto vicina al Sottosegretario per lo sviluppo economico Stefano Buffagni;

   le critiche mosse, al momento della riorganizzazione, da parte dei sindacati, che hanno parlato di «autoreferenzialità del vertice politico» e di un rimescolamento di incarichi «non supportato da un'effettiva valutazione di merito dei dirigenti», sembrano trovare sempre più conferma nei disagi che hanno colpito le categorie più fragili ed esposte alle conseguenze della pandemia in corso;

   a parere degli interpellanti, le misure possibili da adottare per impedire ulteriori disagi sono diverse, prima fra tutte la possibilità di erogare automaticamente il contributo previsto, dal momento che l'Inps conosce sia iscritti che possibili beneficiari, oltre ad essere a conoscenza degli iban attraverso i contributi periodici che vengono versati tramite il modello F24;

   inoltre, a parere degli interpellanti, si sarebbe potuto limitare l'accesso simultaneo di 5 milioni di utenti, abilitando tutti i professionisti e intermediari, in tal modo, in luogo del milione di connessioni rilevate, gli accessi sarebbero stati di gran lunga minori, dato che questi soggetti giornalmente operano per tutte le altre pratiche ed adempimenti relativi ai loro assistiti –:

   quali urgenti iniziative intenda porre in essere per garantire la meritocrazia dirigenziale e la funzionalità dell'ente Inps, evidentemente minata, ad avviso degli interpellanti, da dirigenti che hanno dato prova, a danno dei cittadini più bisognosi, di non essere all'altezza delle funzioni loro attribuite;

   quali siano le misure previste a tutela della privacy, evidentemente violata in questi giorni attraverso l'accesso a un sistema informatico non adeguato, e se non si ritenga necessario adottare iniziative per abilitare tutti i professionisti e gli intermediari, limitando l'accesso simultaneo di tutti gli utenti;

   in che modo intenda garantire l'erogazione della misura prevista, necessaria, pur se inadeguata, a garantire la sussistenza per le categorie descritte in premessa.
(2-00721) «Lollobrigida, Rizzetto, Bucalo, Montaruli, Donzelli, Acquaroli, Baldini, Bellucci, Bignami, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Ferro, Foti, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Meloni, Mollicone, Osnato, Prisco, Rampelli, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».
(Presentata il 7 aprile 2020)