• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00729 (2-00729) «Bignami, Prisco, Rotelli, Galantino, Deidda, Luca De Carlo, Donzelli, Ciaburro, Varchi».



Atto Camera

Interpellanza 2-00729presentato daBIGNAMI Galeazzotesto diMercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 324

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   da tempo il comune di Parma subordina diverse tipologie di richieste (come l'autorizzazione a ottenere un cartello di passo carraio davanti il proprio garage o ad ottenere uno spazio pubblico o una sala civica per eventi o altre iniziative) all'adesione ai valori antifascisti, richiedendo esplicitamente al cittadino di barrare l'apposita casella su moduli parecchio singolari;

   a mezzo stampa si apprende che l'adesione ai valori antifascisti era stata inizialmente richiesta anche per ottenere il buono spesa concesso dal Governo per le famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria determinata dall'epidemia di Covid-19. Comprensibilmente, sono scoppiate numerose polemiche e, il giorno successivo, il sindaco di Parma ha affermato che si era trattato di un errore, almeno per quanto riguarda il contributo per i buoni spesa;

   per le altre casistiche citate invece, occorre ancora dichiarare di essere antifascisti, di riconoscersi nei valori della resistenza, di non professare, tra l'altro, ideologie xenofobe, razziste e sessiste. Questo è, infatti, quanto contenuto nello specifico regolamento comunale del comune di Parma;

   in altre parole, il comune di Parma continua a subordinare la concessione di servizi pubblici in favore di un determinato e preciso pensiero unico, operando, a giudizio degli interpellanti, un vaglio preventivo sulle opinioni dei cittadini: situazione che presenta evidenti profili di incostituzionalità. La libertà di pensiero che è propria di uno Stato di diritto come quello in cui viviamo merita massima tutela, così come è opportuno ribadire che le opinioni, in quanto tali, possono presentare migliaia di sfumature. In tale contesto, quello di un regolamento comunale, è lecito dunque chiedersi chi possa decidere quando un'affermazione è connotata da xenofobia, razzismo, sessismo o fascismo, se, per esempio, difendere le famiglie tradizionali possa essere considerato sessismo o se sia razzismo sostenere che, nell'erogazione dei servizi alla persona, debbano essere privilegiati gli italiani, o se equivalga alla denigrazione della Resistenza dare una differente lettura storica sui partigiani, che pure commisero crimini efferati. È evidente che si tratta di un sindacato sulle idee delle persone che nessuno può condurre –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda acquisire elementi conoscitivi ed avviare verifiche, per quanto di competenza, rispetto a quanto esposto in premessa;

   quali urgenti iniziative, anche normative, si intendono assumere per evitare che amministrazioni locali possano adottare determinazioni che appaiono assolutamente arbitrarie e contrarie ai principi della Costituzione.
(2-00729) «Bignami, Prisco, Rotelli, Galantino, Deidda, Luca De Carlo, Donzelli, Ciaburro, Varchi».