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Atto a cui si riferisce:
C.4/04523 (4-04523)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 aprile 2020
nell'allegato B della seduta n. 323
4-04523
presentata da
DE MARTINI Guido

  Risposta. — Gli sbarchi di migranti sulle coste meridionali della Sardegna avvengono con fasi alterne, da circa 15 anni, e generalmente hanno luogo con arrivi frazionati, spesso imprevedibili in qualsiasi ora del giorno e della notte.
  Si tratta quasi esclusivamente di migranti di nazionalità algerina che, in condizioni di mare calmo e con piccole imbarcazioni di ridotte capacità di trasporto, riescono a raggiungere direttamente la costa meridionale della provincia di Cagliari ricompresa tra i comuni di Teulada e Sant'Antioco.
  Gli stranieri, generalmente di sesso maschile, sono organizzati in piccoli gruppi a bordo di due o tre imbarcazioni per ogni singolo evento.
  Le informazioni acquisite nell'immediatezza degli eventi confermano come possa ritenersi costituita una stabile rotta dall'Algeria verso la Sardegna, prevalentemente percorsa da giovani algerini, spinti alla traversata da motivazioni derivanti dallo stato di precarietà in cui vivono nel proprio Paese.
  Le destinazioni finali dichiarate dai migranti sono la Francia e la Germania, ove gli stessi riferiscono di avere parenti o conoscenti.
  Gli sbarchi, agevolati in presenza di condizioni meteo marine favorevoli, negli ultimi anni hanno registrato un andamento decrescente: da 1.989 migranti giunti nel 2017 si è passati ai 1.012 del 2018 (meno 49 per cento rispetto al 2017), mentre nel 2019 ne sono sbarcati 894 (meno 11 per cento rispetto al 2018).
  Si evidenzia che, ove i migranti riescano a raggiungere autonomamente la costa, sono prontamente rintracciati dalle forze di polizia, e che i cittadini algerini non propongono, se non in casi sporadici, alcuna domanda di protezione internazionale.
  In tale contesto, si è reso necessario predisporre un particolare dispositivo di accoglienza, soprattutto in considerazione delle operazioni sanitarie e di polizia che conseguono al loro rintraccio.
  In particolare, i migranti sono condotti nel centro di primo soccorso e accoglienza allestito nel comune di Monastir; qui ricevono le visite mediche da parte di personale della ASL e sono avviati alle procedure di identificazione svolte dalle forze di polizia.
  Dal 20 gennaio 2020 è operativo in Sardegna, nel comune di Macomer, anche un centro per i rimpatri con capacità di 50 posti.
  Sotto il profilo preventivo e per il contrasto al fenomeno del traffico di migranti via mare verso le coste della Sardegna, si precisa che viene in ogni caso regolarmente effettuata una mirata attività di vigilanza, con l'impiego sia di mezzi aerei che di unità navali: proprio questa attività ha permesso di individuare all'interno delle acque territoriali parte dei natanti impiegati per l'immigrazione clandestina, di scortarli nei luoghi di approdo e di garantire nel contempo la salvaguardia delle vite umane e la sicurezza pubblica.
  Lo specchio di Mar Mediterraneo teatro degli arrivi dalle coste algerine è da tempo all'attenzione delle istituzioni europee, e in particolare all'Agenzia Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che coordina infatti già da alcuni anni l'operazione Themis.
  Su richiesta del nostro Paese, e al fine di un più incisivo monitoraggio e controllo dei flussi migratori che transitano via mare dal Nord Africa al Sud della Sardegna, Themis è stata anche potenziata con l'impiego nella regione di un ulteriore assetto aeronavale, cui conferiscono mezzi e personale anche di altri Stati.
  Al fine di implementare la sorveglianza delle coste meridionali sarde e dello stesso canale di Sardegna, grazie all'impiego di fondi europei, è in corso la realizzazione di una stazione radar nell'area di Capo Carbonara, in provincia di Cagliari.
  Con la stessa finalità operano la Guardia costiera di Cagliari, che nell'ultimo anno ha incrementato le ore di pattugliamento, con conseguente rafforzamento della capacità di sorveglianza.
  Al riguardo, si evidenzia come la Direzione Marittima della Guardia costiera di Cagliari contribuisca con i propri mezzi navali all'attività di pattugliamento in esame. Nel semestre da maggio a ottobre 2019, sono state effettuate 150 ore di moto mensili, per un totale di 900 ore. Inoltre, nel corso del mese di gennaio di quest'anno, i mezzi aeronavali della Guardia costiera sono stati impiegati per la predetta attività nella misura pari a 150 ore per i mezzi navali e 37,5 ore di moto per mezzi ad ala rotante.
  Si osserva, pertanto, che la Guardia di finanza, nell'ultimo anno, ha incrementato le ore di pattugliamento ad opera delle proprie unità navali, avviando anche un processo di ammodernamento e potenziamento della flotta aeronavale.
  Ha inoltre promosso lo svolgimento di una più intensa ed efficace attività di vigilanza integrata, tramite il raccordo del reparto operativo aeronavale di Cagliari con il comando operativo aeronavale di Pomezia e il reparto operativo aeronavale di Palermo.
  Il Ministro della difesa ha comunicato come la Marina militare italiana sia impegnata nel Mediterraneo centrale con il dispositivo Mare Sicuro, che, pur con funzioni di sorveglianza e di sicurezza marittima, contribuisce all'azione di deterrenza e contrasto ai traffici illeciti e all'immigrazione illegale.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha altresì rappresentato come l'Algeria stia efficacemente lavorando al contrasto delle reti di trafficanti di esseri umani e dell'immigrazione irregolare, intensificando i controlli della frontiera marittima e di quella terrestre.
  Le autorità algerine hanno riferito al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di aver contrastato nel 2019 3.053 tentativi di immigrazione irregolare via mare e di aver salvato 331 persone nel Mediterraneo.
  Si informa, infine, che nel corso degli ultimi due anni l'attività di contrasto al traffico di migranti provenienti dall'Algeria ha portato all'arresto di 17 cittadini algerini, mentre, per quanto concerne le procedure di rimpatrio, nel 2019 sono stati 200 i cittadini algerini allontanati dal territorio nazionale, dei quali 83 respinti alla frontiera, 72 riammessi nei Paesi di provenienza e 45 rimpatriati a seguito di decreto di espulsione o respingimento.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.