• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/05041 (4-05041)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05041presentato daCUNIAL Saratesto diLunedì 30 marzo 2020, seduta n. 320

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la regione Lazio è in una fase di gestione straordinaria della sanità da 13 anni e attualmente non vi è atto formale di uscita dal commissariamento, nonostante gli annunci del 1° dicembre 2017 ad opera della Ministra pro tempore Lorenzin e del presidente Zingaretti e dell'assessore D'Amato, puntualmente ripetuti a ogni riunione semestrale del tavolo tecnico fra il 2018 e 2019;

   ad oggi, nonostante la Conferenza Stato-regioni abbia «ratificato» in data 20 gennaio 2020 l'uscita dal commissariamento, non esiste alcun atto formale del Consiglio dei ministri e del Ministero della salute che lo confermi;

   il conto consolidato della regione Lazio è l'unico in Italia a presentare un fondo di dotazione negativo per il quale non sono note le motivazioni;

   purtroppo, a parere dell'interrogante, non appaiono esistere le condizioni per l'uscita dal commissariamento per le seguenti motivazioni:

    spese eccessive giustificate, ad avviso dell'interrogante, da scelte tecnicamente discutibili (riconversione di case della salute, finanziamento per l'abbattimento delle liste di attesa, eccessive esternalizzazioni di servizi sanitari e non sanitari non giustificate da reali benefici economici, appalti affidati al criterio del massimo ribasso;

    mancanza di un reale sistema di contabilità analitica e di controllo di gestione che permetterebbe puntualmente di identificare sprechi e inefficienze;

    taglio dei servizi nelle province e chiusura di importanti strutture sanitarie;

   tali profili suscitano dubbi sul rispetto dei parametri per il rientro del deficit, anche a fronte della mancanza della possibilità di verificare gli adempimenti relativi ai livelli essenziali di assistenza (Lea) e le criticità esistenti per il 2020 nel Lazio;

   come effetto del commissariamento della sanità regionale, risulta emergere che sempre più cittadini debbano rinunciare alle cure o rivolgersi alla sanità privata, questo in particolare a causa del blocco del turn over con un sovraccarico insostenibile per il personale sanitario rimasto operativo. In particolare, a parere dell'interrogante non viene affrontata efficacemente la necessaria inversione di tendenza di tutte le spese in aumento, quali quelle del personale dipendente, dei servizi di consulenza, dei prodotti farmaceutici, delle prestazioni da privato e altri beni sanitari, nessuna Asl della regione Lazio pare in grado di rispettare il pareggio di bilancio e non vi sarebbe nessuna reale programmazione per una reinternalizzazione sostenibile dei servizi sanitari core per il sistema sanitario regionale esternalizzati e privatizzati. Un esempio su tutti il servizio di emergenza/assistenza gestito attualmente da Ares 118;

   attualmente, l'epidemia Covid-19 ha portato a livelli emergenziali le strutture della sanità lombarda e si presume che, nonostante le misure del decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14, riguardante Disposizioni urgenti per il potenziamento del servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza Covid-19, anche le strutture della sanità nella regione Lazio potranno essere sottoposte a carichi di lavori straordinari –:

   se il Governo sia a conoscenza delle criticità relative ai bilanci e al rispetto dei livelli essenziali di assistenza nei servizi della sanità laziale e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda mettere in campo;

   se il Governo intenda chiarire quali strutture emergenziali verranno messe a disposizione nella regione Lazio per fronteggiare l'emergenza Covid-19;

   se il Governo non ritenga di dover adottare le iniziative di competenza per invertire la tendenza della gestione commissariale della regione Lazio in quest'ultimo decennio, sostituendo il presidente della regione nel ruolo di commissario ad acta, in quanto, ad avviso dell'interrogante, lo stesso ha privilegiato l'esternalizzazione dei servizi core del sistema sanitario regionale a privati, portando di fatto i cittadini laziali a dover rinunciare alle cure mediche o a doversi rivolgere all'assistenza privata;

  se il Governo non ritenga opportuno specificare quali iniziative intenda mettere in campo per tutelare gli operatori sanitari e i lavoratori del settore della pulizia negli ospedali e se gli stessi siano sufficientemente dotati di strumenti medicali e di dispositivi di protezione individuale.
(4-05041)