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Atto a cui si riferisce:
C.5/03627 (5-03627)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03627

  L'atto in discussione pone l'attenzione sulla materia delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, la quale tocca competenze statali e regionali.
  In particolare, si fa riferimento alla regionalizzazione della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni e nei casi di decadenza o rinuncia alle stesse, disposta dall'articolo 11-quater, decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12.
  In particolare, in base all'attuale normativa, le regioni disciplinano con propria legge, entro il 13 febbraio 2020 e, comunque, non oltre il 31 marzo 2020, la definizione dei criteri di ammissione e di assegnazione – ossia i criteri di aggiudicazione – e i requisiti di capacità finanziaria organizzativa e tecnica sulla scorta dei requisiti minimi individuati dalla legge nazionale.
  Come noto, le procedure di assegnazione delle nuove concessioni devono essere avviate entro due anni dall'entrata in vigore della legge regionale.
  In tale ottica, gli Interroganti chiedono quali siano le regioni che, allo stato attuale, risultano non aver ancora disciplinato con propria legge le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni a scopo idroelettrico.
  Nel rilevare che le regioni non abbiano un obbligo di informativa nei confronti del Ministero dello sviluppo economico, risulterebbe, tuttavia, che nessuna delle medesime abbia ancora dato attuazione alla norma richiamata.
  A tal proposito, giova ricordare che, in relazione alle concessioni idroelettriche, la Commissione Europea, con procedura di infrazione 2011/2016, aveva sollevato problemi di incompatibilità della normativa nazionale con la direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno e con il diritto alla libertà di stabilimento garantito dall'articolo 49 del Trattato sul funzionamento UE.
  A seguito dell'adozione della nuova disciplina di riforma delle concessioni idroelettriche e delle modalità di assegnazione previste, contenuta nel citato decreto-legge 135/2018, la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora complementare all'Italia, ai sensi dell'articolo 258 del TFUE, notificata in data 8 marzo 2019.
  Nelle more di tale procedura di infrazione, è stato costituito un tavolo di coordinamento in cui si confrontano le Regioni, il Ministero dello sviluppo economico e il Dipartimento per le Politiche Europee, per far fronte a quanto previsto dalla normativa europea e sanare l'attuale condizione di inadempienza.
  Al fine di avere un quadro aggiornato sull'avanzamento dell’iter di adozione delle leggi regionali de quibus e il conseguente espletamento delle procedure di gara, è stato sentito sul punto il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, il quale riferisce di aver già avviato la richiesta di ricognizione sullo stadio di avanzamento delle iniziative legislative intraprese dalle regioni, le quali dovranno riferire in merito entro la fine del mese corrente, tramite il Coordinamento tecnico interregionale competente in materia di energia.
  Da un confronto degli uffici del Ministero dello sviluppo economico con i rappresentanti della regione Sardegna, capofila del coordinamento «energia», è emerso che lo scorso 17 febbraio le regioni avrebbero già avviato una verifica complessiva della situazione, al fine di renderla disponibile al Presidente della Conferenza delle Regioni e da questi al Ministro per gli Affari regionali, entro il termine richiesto.
  In conclusione, fermo restando la partecipazione al citato tavolo tecnico, il Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito delle proprie competenze, dedicherà la dovuta attenzione al procedimento in corso, affinché da parte delle amministrazioni coinvolte si raggiungano gli obiettivi attesi nei tempi previsti.