• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02394/197    premesso che:     il decreto-legge in esame reca modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni;     ad avviso del...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02394/197presentato daBAGNASCO Robertotesto diGiovedì 27 febbraio 2020, seduta n. 313

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge in esame reca modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni;
    ad avviso del presentatore:
     come trasversalmente ed univocamente rilevato da tutti gli operatori del diritto – dall'Avvocatura, alla Magistratura, sino al mondo Accademico – le disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, fortemente volute dal Ministro Bonafede, si connotano, unitamente alla riforma della prescrizione, per un approccio caratterizzato da superficialità e addirittura, talora, da dilettantismo nel modo in cui si affrontano materie di tale complessità e rilevanza per i cittadini;
     un simile approccio affonda le proprie radici in quella cultura acriticamente repressiva di cui Bonafede è il paladino, contribuendo, in tal modo, all'attuale imbarbarimento della giustizia e della sua comunicazione;
     una perversa idea di giustizia secondo la quale non esistono innocenti, ma colpevoli che l'hanno fatta franca, una concezione secondo la quale il difensore è una presenza superflua, un interlocutore molesto o, addirittura, un complice del reo. Quella per cui anche il giudice talvolta è irrilevante, in quanto è sufficiente che la legalità sia garantita dalla parte pubblico ministero;
     un coro di giuristi che, all'unisono, ha evidenziato come il ministro Bonafede, dopo aver istituzionalizzato l'ergastolo processuale, a braccetto con il Pd, stia oggi consegnando proprio ai pubblici ministeri lo scettro della decisione sulla rilevanza o meno delle intercettazioni, con la conseguenza di una difesa, ancora una volta umiliata ed una compressione di diritti di rilevanza costituzionale ridotti, in ragione di tale interventi, un inutile orpello;
     la riforma Bonafede, oltre a costituire un grave vulnus alla Costituzione, è una riforma intellettualmente prigioniera di un'idea sbagliata, fondata sulla valorizzazione del volto feroce di uno Stato giacobino e giustizialista, colpevolmente ignorante sia del plesso dei principi costituzionali fondanti il procedimento penale, sia degli inviolabili diritti di libertà dei cittadini;
     il decreto-legge all'esame della Camera, interviene in materia di intercettazioni, apportando modifiche disciplina delle intercettazioni – introdotta dal decreto legislativo n. 216 del 2017 (cosiddetta riforma Orlando);
     lo strumento del captatore informatico è fortemente invasivo e limitativo della libertà personale sotto profilo delle comunicazioni tra presenti;
     l'articolo 2, comma 3 del presente provvedimento prevede che con decreto del Ministro della giustizia sono stabiliti i requisiti tecnici dei programmi informatici funzionali nell'esecuzione delle intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico su dispositivo elettronico portatile; durante l'esame del provvedimento è stata stigmatizzata da più parti la necessità di una riforma complessa e organica del codice di procedura penale,

impegna il Governo

ad adottare con urgenza ogni iniziativa affinché, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, sia presentato alle Camere un disegno di legge recante delega per la riforma organica del codice di procedura penale, con particolare riferimento alla disciplina delle intercettazioni, in modo da assicurare la ragionevole durata dei processi.
9/2394/197. Bagnasco.