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Atto a cui si riferisce:
C.5/02034 (5-02034)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-02034

  Anche il primo maggio dello scorso anno, in occasione della Festa dei lavoratori, si è svolta a Torino la tradizionale manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
  All'evento hanno partecipato circa 35.000 persone che, dopo essersi concentrate in piazza Vittorio Veneto, hanno sfilato per le vie cittadine per giungere in Piazza San Carlo, ove i rappresentanti sindacali hanno svolto i loro interventi.
  In coda al corteo si sono posizionati i componenti dei vari movimenti di dissenso, quantificati in circa 2000 unità, con in testa gli esponenti del centro sociale Askatasuna, seguiti da aderenti al movimento «no TaV», nonché da studenti appartenenti a diversi collettivi («Manituana», «C.U.A. e «Last»), da sostenitori della Federazione Anarchica Italiana ed, infine, da militanti dell'area anarchica insurrezionale.
  Già di prima mattina, circa un centinaio di antagonisti del centro sociale Askatasuna si sono presentati in piazza Vittorio Veneto col chiaro intento di anticipare gli altri partecipanti e posizionarsi alla testa del corteo.
  La presenza di personale delle Forze dell'ordine, in servizio sul posto, ne ha contenuto le iniziali intenzioni, garantendo in tal modo ai sindacati e agli esponenti politici di porsi alla testa del corteo, come previsto dagli organizzatori della manifestazione.
  Intorno alle ore 09.00 il folto gruppo dei movimenti di dissenso, si è avvicinato con fare provocatorio ai contingenti dei Reparti delle Forze dell'ordine, ivi schierati per evitare loro di entrare in contatto con il corteo.
  Quando il corteo ha iniziato a muoversi, i citati gruppi antagonisti hanno svolto una serie di azioni di disturbo. Hanno dapprima imposto al furgone utilizzato dal partito Liberi e Uguali di essere oltrepassato da quello di Askatasuna e, successivamente hanno tentato di oltrepassare anche il gruppo del Partito Democratico. In questo specifico frangente si sono resi protagonisti di aggressioni, anche fisiche, nei confronti, sia del personale del servizio d'ordine del partito, che di alcuni attivisti ed esponenti politici.
  Nell'occasione i reparti delle forze dell'ordine si sono prontamente frapposti al fine di contenere l'irruenza dei sodalizi antagonisti ed evitare che la situazione potesse degenerare.
  Analoga azione di contenimento si è resa necessaria all'arrivo del corteo in pazza San Carlo al fine di evitare che i gruppi di antagonisti potessero entrare in piazza ed interrompere il regolare svolgimento della manifestazione.
  Al tentativo posto in essere di sfondare il cordone appositamente predisposto, le forze dell'ordine hanno dovuto far ricorso ad azioni di alleggerimento, anche per limitare il lancio di bottiglie, di aste di bandiere ed altri oggetti contundenti, di cui si erano trovate ad essere bersaglio.
  Solo alla fine degli interventi ufficiali dei rappresentanti sindacali è stato permesso l'ingresso in Piazza San Carlo ai movimenti antagonisti che hanno poi tenuto un comizio.
  A seguito di quanto accaduto la Questura di Torino ha deferito all'Autorità Giudiziaria 46 militanti dell'area antagonista che in occasione del corteo si sono resi responsabili, a diverso titolo, dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e possesso di strumenti atti ad offendere.
  Nell'avviarmi alla conclusione desidero ancora una volta metter in evidenza come la gestione dell'ordine pubblico in occasione di manifestazioni di piazza sia assicurata dalle Forze dell'ordine, con il massimo impegno e professionalità, mantenuta sempre a livelli elevati grazie anche alla specifica attività di formazione, dedicata all'apprendimento delle tecniche operative da impiegare in situazione di stress e in scenari operativi complessi.
  Alle forze dell'ordine, pertanto, desidero rivolgere un sincero ringraziamento. Con il loro impegno quotidiano danno sempre prova di grande dedizione e attenzione alla tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico, contribuendo a garantire l'esercizio dei diritti fondamentali all'intera collettività.