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Atto a cui si riferisce:
C.1/00332    premesso che:     l'articolo 138 della Costituzione prevede che le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali (previste dagli articoli 116, 132 e...



Atto Camera

Mozione 1-00332presentato daBALDINO Vittoriatesto diLunedì 17 febbraio 2020, seduta n. 305

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 138 della Costituzione prevede che le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali (previste dagli articoli 116, 132 e 137 della Costituzione) siano adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e siano approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione;

    come specificato nella legge n. 352 del 1970, dopo l'approvazione, in seconda votazione, a maggioranza assoluta, ma inferiore a due terzi dei componenti di Camera o Senato, ha luogo la pubblicazione del testo della legge nella Gazzetta ufficiale, completato dalla data della sua approvazione finale e preceduto dall'avvertimento che un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali possono chiedere, entro tre mesi dalla pubblicazione, che si proceda a referendum popolare, con apposita istanza da far pervenire, da parte dei delegati dei richiedenti, alla Corte di cassazione;

    la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi;

    nella seduta dell'8 ottobre 2019 è stata approvata, in via definitiva, dalla Camera dei deputati la legge costituzionale avente ad oggetto la riduzione del numero dei parlamentari («Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari»);

    il testo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 12 ottobre 2019;

    la legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi;

    un quinto dei senatori, come previsto dal dettato costituzionale, ha richiesto di sottoporre la riforma al vaglio popolare; l'istanza, firmata da 71 senatori e depositata il 10 gennaio 2020, è stata ritenuta conforme all'articolo 138 della Costituzione dall'ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione;

    entro 60 giorni dall'ordinanza dell'ufficio centrale che ha ammesso il referendum, il Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, indice con proprio decreto il referendum che si svolge in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all'emanazione del decreto di indizione;

    il Consiglio dei ministri del 27 gennaio 2020, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo 2020 per il referendum costituzionale indetto l'indomani con decreto del Presidente della Repubblica del 28 gennaio 2020;

    l'obiettivo della legge costituzionale in questione è duplice: da un lato, favorire un miglioramento del processo decisionale delle Camere per renderle più capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini e, dall'altro, ridurre il costo della politica (con un risparmio stimato di circa 500 milioni di euro in una legislatura);

    la riforma, peraltro, consentirebbe all'Italia di allinearsi al resto d'Europa: l'Italia, infatti, è il Paese con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti dal popolo (945), seguito dalla Germania (circa 700), dalla Gran Bretagna (650) e dalla Francia (poco meno di 600);

    a meno di due mesi dal voto popolare per la riduzione di deputati e senatori, non è ancora in atto una adeguata campagna informativa relativa al referendum che si svolgerà il 29 marzo 2020,

impegna il Governo:

   1) ad assumere iniziative volte a pubblicizzare la data in cui i cittadini saranno chiamati ad esprimere la propria volontà di confermare o meno la legge approvata dalla Camera dei deputati, in seconda deliberazione, l'8 ottobre 2019;

   2) ad adottare ogni opportuna iniziativa utile a fornire gli strumenti necessari a comprendere le modalità, di voto rispetto al quesito referendario;

   3) a sostenere, anche finanziariamente, tutte le attività di divulgazione delle informazioni relative al contenuto della legge costituzionale avente ad oggetto la riduzione del numero dei parlamentari;

   4) a promuovere un'adeguata campagna di comunicazione istituzionale, diffusa sia attraverso i mezzi tradizionali (spot radio e tv, affissioni e annunci stampa), sia attraverso il web e i social media, al fine di raggiungere efficacemente i diversi target;

   5) ad adottare iniziative per predisporre banner e video tutorial per spiegare in modo semplice, chiaro e diretto contenuti tecnici e informazioni utili per l'elettore;

   6) a favorire la partecipazione, sensibilizzando i cittadini sull'importanza di esprimere il proprio voto e ricordando che il voto è un diritto;

   7) attraverso i diversi strumenti disponibili, ad adottare iniziative per spiegare in modo semplice, accessibile e sintetico la procedura di voto e le conseguenze dell'esito referendario.
(1-00332) «Baldino, Macina, Alaimo, Bilotti, Brescia, Maurizio Cattoi, D'Ambrosio, Sabrina De Carlo, Dieni, Francesco Silvestri, Suriano, Elisa Tripodi, Ruggiero, Salafia».