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Atto a cui si riferisce:
S.1/00214 premesso che: le nuove norme della Convenzione internazionale MARPOL (Annesso VI) dell'International maritime organization (IMO), ossia l'Agenzia marittima delle Nazioni Unite, e della...



Atto Senato

Mozione 1-00214 presentata da MICHELINA LUNESU
giovedì 6 febbraio 2020, seduta n.188

LUNESU, CUCCA, EVANGELISTA, FENU, FLORIS, LICHERI, MARILOTTI, ROMEO, CIRIANI, FARAONE, UNTERBERGER, DESSI', MANCA, ZANDA, BERNINI - Il Senato,

premesso che:

le nuove norme della Convenzione internazionale MARPOL (Annesso VI) dell'International maritime organization (IMO), ossia l'Agenzia marittima delle Nazioni Unite, e della direttiva (UE) 2016/802, al fine di ridurre l'inquinamento dell'aria prodotto dalle navi commerciali che oggi utilizzano combustibile con tenore di zolfo al 3,5 per cento massa per massa, obbligano le compagnie di navigazione ad utilizzare, dal 1° gennaio 2020, nella navigazione in acque territoriali ed internazionali, carburanti navali con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,5 per cento massa per massa;

le due principali opzioni alternative per mettersi in regola con le nuove norme, ossia l'utilizzo di carburante alternativo tipo gas naturale liquefatto (LNG) oppure l'adozione, per le navi, di filtri di depurazione dei gas di scarico, cosiddetti scrubber, non incontrano il favore delle compagnie di navigazione, perché determinano ingenti costi per l'adeguamento del naviglio, orientando le preferenze per l'impiego di carburante a basso tenore di zolfo, che tuttavia ha un costo superiore di oltre il 30 per cento, nonostante esista ancora il problema dell'approvvigionamento del carburante nei porti;

considerato che:

nel corso degli anni, non si è provveduto in tempi congrui a predisporre le misure necessarie per calmierare gli effetti conseguenti all'entrata in vigore delle norme suddette e, quindi, a incentivare le compagnie di navigazione, perché si dotassero di moderni sistemi antinquinamento e di incoraggiare l'utilizzo dell'energia elettrica di terra per le navi ormeggiate in porto;

le compagnie di navigazione che effettuano i collegamenti da e per la Sardegna, per far fronte all'incremento dei costi del carburante, hanno adeguato le tariffe praticate al trasporto delle merci prevedendo sui listini un aumento medio di 100 euro a semirimorchio e tenuto conto che il traffico annuo in Sardegna riguarda circa 400.000 semirimorchi, ciò determina un impatto complessivo in termini di maggiori costi di trasporto sul traffico merci pari a circa 40/50 milioni di euro con rincari conseguenti sull'esportazione dei nostri prodotti e sui prodotti importati, determinando un ulteriore aggravio per l'economia isolana, in condizioni di sottosviluppo rispetto agli standard comunitari;

le stesse ripercussioni deriverebbero sul traffico passeggeri in generale e in particolare sul turismo, voce fondamentale per il bilancio regionale, ma fortemente frenato nella potenziale espansione dai costi considerati proibitivi dei traghetti, che, soprattutto in alta stagione, rappresentano un elemento discriminante nella scelta delle mete di vacanza;

considerato, altresì, che alla Sardegna è inflitto un proibitivo aggravio di spesa, proprio mentre combatte per difendere e riaffermare il proprio diritto alla mobilità di merci e passeggeri in condizioni di parità con i "non isolani", o quantomeno a vedere significativamente ridotte le disparità e gli ostacoli che discendono dall'insularità,

impegna il Governo:

1) ad avviare tutte le necessarie ed opportune iniziative al fine di scongiurare un aggravio di costi dei trasporti via mare, che determinerebbe un isolamento ancora maggiore per la Sardegna e un disastro per l'economia sarda e in particolare per due settori trainanti, come il commercio e il turismo;

2) nelle more dell'aggiudicazione del nuovo bando per la continuità marittima, a destinare specifiche risorse finanziare a favore delle compagnie o degli utenti, come previsto dalla stessa normativa richiamata, per attenuare l'impatto economico e sociale causato dall'aumento dei prezzi.

(1-00214)