• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01337 STABILE - Ai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie. - Premesso che: il 29 marzo 2001, l'università degli studi dell'Insubria e l'allora "ospedale di Circolo e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01337 presentata da LAURA STABILE
giovedì 30 gennaio 2020, seduta n.186

STABILE - Ai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie. - Premesso che:

il 29 marzo 2001, l'università degli studi dell'Insubria e l'allora "ospedale di Circolo e fondazione Macchi" di Varese (oggi incorporata per fusione all'interno dell'Azienda socio-sanitaria territoriale "Sette Laghi") sottoscrivevano il protocollo preliminare d'intesa, ai sensi delle linee guida regionali nel campo della formazione prelaurea, postlaurea e di diploma per il personale dell'area sanitaria medica;

in particolare, l'articolo 4 stabiliva che "l'Università e l'Azienda individuano concordemente, nell'allegato 1, in via regolatoria, le Unità Operative attualmente a Direzione Universitaria. I Dipartimenti sono disciplinati con regolamento adottato dall'Azienda in conformità alle linee guida regionali. I Direttori dei Dipartimenti, in cui sono presenti Unità operative a direzione universitaria, sono nominati dal Direttore Generale dell'Azienda, sentito il Rettore, in coerenza con la normativa vigente";

tra le unità operative a direzione universitaria previste nel citato allegato 1 non era ricompreso il pronto soccorso dell'ospedale di Varese;

a seguito delle dimissioni del 14 maggio 2019 del direttore della struttura complessa pronto soccorso e direttore del dipartimento emergenza e urgenza, l'azienda Sette Laghi affidava la responsabilità provvisoria della struttura un dirigente medico, nelle more dell'adozione dei provvedimenti necessari per il conferimento definitivo;

il 14 giugno veniva comunicato ai competenti uffici regionali "il progetto di rafforzamento e sviluppo dei rapporti di reciproca collaborazione tra l'Università degli Studi dell'Insubria e l'ASST dei Sette Laghi", in un'ottica di promozione delle attività assistenziali, formative e di ricerca, mediante la "clinicizzazione" dal 1° luglio del pronto soccorso di Varese. Nella medesima nota si rimetteva a successivi provvedimenti l'affidamento in concreto del vertice a personale universitario;

con decreto dell'università degli studi dell'Insubria, il 17 luglio veniva individuato il professor Ageno per l'attribuzione dell'incarico di direttore della struttura complessa a direzione universitaria e il 19 luglio è stata attribuita la responsabilità funzionale e gerarchica del pronto soccorso allo stesso professore. Tale conferimento d'incarico deve intendersi provvisorio nelle more dell'acquisizione dell'autorizzazione di Regione Lombardia finalizzata alla copertura del posto apicale con personale universitario;

a parere dell'interrogante e secondo anche quanto dichiarato da ANAAO-ASSOMED Lombardia, il più rappresentativo sindacato della dirigenza medica e sanitaria, i provvedimenti sarebbero direttamente lesivi perché sottrarrebbero a tutto il personale medico ospedaliero la possibilità di ottenere l'incarico di vertice della struttura complessa "pronto soccorso Varese";

questa prassi sarebbe in buona sostanza l'assegnazione ope legis di una struttura complessa a un professore universitario senza alcuna selezione e, spesso, senza alcuna compenetrazione tra esperienza del singolo, la cui professionalità e valenza scientifica non sono peraltro in discussione, e attività della struttura. In altre parole, può succedere che ad essere nominato direttore possa essere una persona che in quella tipologia di reparto non ha mai svolto alcun turno.

tenuto conto degli articoli 1, comma 2, lettera d), e 2, commi 1 e 4, del decreto legislativo n. 517 del 1999 e dell'articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 maggio 2001,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo, per quanto di loro competenza, siano a conoscenza di quanto esposto;

se non ritengano illegittimo l'utilizzo dello strumento ormai noto con il concetto di "clinicizzazione", ossia la trasformazione di strutture sanitarie ospedaliere in strutture a direzione universitaria senza che a tal fine Regione, azienda sanitaria e università siano chiamate a giustificare e comprovare la sussistenza dei requisiti di "indispensabilità" e di "essenzialità" ai fini dell'attività didattica che la fonte normativa gerarchicamente superiore imporrebbe;

se non ritengano di dover verificare l'eventuale disparità di trattamento tra i medici ospedalieri e quelli universitari.

(3-01337)